
Il manifesto per il vino italiano: Milano svela la visione per il 2035
L’11 giugno 2025, la Terrazza Belvedere di Palazzo Regione Lombardia ha ospitato la presentazione ufficiale di “Envisioning2035 – Wine (R)evolution”. Questa iniziativa, fortemente voluta da Edoardo Freddi, CEO di FreedL Group e uno dei principali esportatori italiani di vino, rappresenta un punto di svolta per il settore vitivinicolo italiano. Il manifesto strategico si propone di delineare una visione condivisa per l’evoluzione del comparto entro il 2035, affrontando le sfide moderne e i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.
Un piano strategico per affrontare i cambiamenti del mercato
Il manifesto non è solo un documento, ma un vero e proprio piano d’azione per rendere il vino italiano più competitivo e attraente per i consumatori del futuro. Edoardo Freddi ha sottolineato l’importanza di non limitarsi alla produzione di vino di alta qualità, affermando: «Non basta produrre ottimo vino. Bisogna saperlo raccontare, vendere e adattare a un mondo che cambia.» Queste parole evidenziano la necessità di una visione strategica e di una collaborazione tra imprese, oltre a investimenti sul capitale umano.
Il manifesto si articola attorno a cinque assi portanti:
- Innovazione di prodotto: Rinnovare l’offerta vinicola per rispondere alle nuove tendenze di consumo.
- Apertura a nuovi mercati: Espandere la presenza del vino italiano in paesi emergenti.
- Evoluzione dei canali distributivi: Adattarsi alle nuove modalità di distribuzione, inclusi i canali online.
- Aggregazione tra imprese: Favorire la collaborazione tra produttori e operatori del settore.
- Valorizzazione del capitale umano: Investire nella formazione e nello sviluppo delle competenze.
L’Italia del vino tra opportunità globali e nuove sfide
L’industria del vino si trova di fronte a sfide e opportunità che richiedono una strategia collettiva. L’Italia è il primo esportatore di vino al mondo per volumi, con 2,155 miliardi di litri, ma continua a essere superata dalla Francia in termini di valore. Nonostante un calo generale dei consumi mondiali, il settore vitivinicolo italiano rimane stabile grazie alla crescita degli spumanti, in particolare del Prosecco DOP, che ha registrato un incremento del 11,1% nell’export in valore nel 2024.
Edoardo Freddi ha dichiarato: «Il vino italiano ha bisogno di una riflessione collettiva strutturata. Questo è solo il primo passo», sottolineando l’importanza di una strategia condivisa.
I numeri del settore vitivinicolo italiano
Durante l’incontro sono stati presentati dati significativi sul settore vitivinicolo italiano, forniti da Nomisma Wine Monitor:
- Circa 30.000 imprese attive nel settore.
- Fatturato totale intorno ai 16 miliardi di euro, di cui 8,1 miliardi provengono dall’export.
- 74.000 addetti occupati nel settore vitivinicolo.
- 681.000 ettari coltivati a vite, di cui il 60% in colline o aree montane.
- 19% delle superfici vitate coltivate secondo metodi biologici, un dato in crescita.
Un confronto multidisciplinare per costruire il futuro
Il convegno ha visto la partecipazione di esperti del settore vitivinicolo, economico, legale e della comunicazione. Nomi di spicco come Danny Brager, Roberta Garibaldi e Christine Mauracher hanno contribuito a una riflessione condivisa sul futuro del vino italiano. L’Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia, Alessandro Beduschi, ha evidenziato l’importanza di iniziative come “Envisioning2035” per costruire una strategia innovativa e condivisa, sottolineando il ruolo cruciale del settore nell’economia italiana.
Il manifesto “Envisioning2035” rappresenta un passo fondamentale per il settore vitivinicolo italiano, non solo per affrontare le sfide attuali, ma anche per prepararsi a un futuro in continua evoluzione. La combinazione di innovazione, apertura a nuovi mercati e valorizzazione del capitale umano potrebbe rivelarsi vincente per mantenere e accrescere la leadership italiana nel panorama mondiale del vino, un patrimonio da preservare e valorizzare.