L’edizione 2023 di Vinitaly, andata in scena nei giorni scorsi a Verona, è stata l’occasione perfetta per approfondire la conoscenza dei trend del momento nel settore vinicolo italiano e capire meglio quali strade percorrere per continuare ad accrescere la popolarità del vino in Italia.
Una di queste è sicuramente l’enoturismo, un fenomeno in continua crescita nello Stivale e che può già vantare numeri molto solidi.
Ogni anno, oltre tre milioni di turisti decidono di percorrere le vie del vino in Italia, alla scoperta dei luoghi più caratteristici e affascinanti del Belpaese. Un mercato di poco più di quattro milioni di euro e che promette di raggiungere numeri ancor più importanti nei prossimi anni.
Cos’è l’enoturismo?
L’enoturismo è quella forma di turismo che pone come protagonista del viaggio il vino e la sua produzione.
Chi pratica enoturismo decide, infatti, di percorrere un itinerario sulle vie del vino, per comprendere al meglio le caratteristiche che contraddistinguono questo prezioso prodotto italiano e studiare i territori in cui viene coltivato e lavorato.
È un viaggio alla riscoperta dei sapori, degli odori e dei colori che caratterizzano le terre in cui risiedono vigneti e aziende vinicole e nelle quali è possibile entrare in stretto contatto con tradizioni e costumi tipici della zona scelta.
In Italia, il trend dell’enoturismo, è in costante crescita e permette di capire meglio quale tipo di lavoro si cela dietro la produzione di ogni singolo vino e quanta passione è presente ancora oggi nei cuori dei produttori.
Una spinta per l’economia
L’enoturismo è un fenomeno nato poco più di vent’anni fa in Italia e che a distanza di due decadi si è affermato come una delle modalità di viaggio più apprezzate da milioni di turisti.
Il suo successo deriva da anni di attività di promozione, portate avanti dalle più disparate associazioni vinicole italiane, sempre molto attente nell’accendere i riflettori sui numerosi eventi che si svolgono in tutte le regioni nel corso dell’anno e che mantengono un stretto rapporto con il settore vinicolo.
Sempre più cantine vengono aperte al pubblico, più vigneti diventano visitabili, più segreti vengono svelati. Tutto a beneficio degli appassionati.
Un insieme di esperienze che permette ai turisti di entrare in contatto ancora più profondo con i singoli produttori, nonché con i territori nei quali si ritrovano a viaggiare.
Una vera e propria spinta per l’economia, oltre che il modo migliore per promuovere storia e tradizione del vino italiano.
Come sottolineato anche da Marilisa Allegrini, Presidente della cantina Allegrini di Fumane, nel corso di Vinitaly:
“Il turismo è il miglior modo che un’azienda del vino ha per raccontare la propria identità. Il concetto di ospitalità, tanto caro a mio padre, è da sempre centrale nella nostra visione. Accogliere un ospite nelle nostre vigne è un’occasione formidabile per raccontare chi siamo, cosa facciamo e soprattutto come lo facciamo. Continueremo a investire in tal senso. L’enoturismo va valorizzato, è uno strumento che ci permette di trasferire e condividere la storia, passata e presente, del vino italiano”.
Gli amanti dell’enoturismo in Italia
Grazie ai tantissimi percorsi enoturistici presenti oggi in Italia, ogni appassionato del mondo vinicolo ha la possibilità di degustare alcuni dei migliori vini prodotti quotidianamente nel Belpaese, facendolo direttamente nei luoghi in cui ciò accade.
Il Veneto e la Toscana sono due delle regioni trainanti in questo settore. È, infatti, spesso in queste zone d’Italia che gli enoturisti decidono di intraprendere i propri viaggi.
I più ricercati sono quei luoghi che permettono di evadere dalla frenesia della città e di trascorrere qualche ora immersi in un paesaggio più naturale e rilassante.
Solitamente gli enoturisti italiani hanno un’età compresa tra i 30 e i 50 anni e preferiscono viaggiare in primavera o in estate, quando il bel tempo permette più facilmente di godere di una gita all’aria aperta.
Avendo generalmente a disposizione uno o due giorni per il proprio viaggio alla scoperta del vino e dei suoi territori, gli enoturisti del Belpaese preferiscono organizzare in maniera autonoma i propri itinerari, contattando direttamente le cantine che vogliono visitare e nelle quali poter degustare i vini scelti, ancor meglio se passeggiando direttamente tra i vigneti.