Cococciola, ecco quali sono le caratteristiche di questo vino

Il nome cococciola può trarre in inganno, ma sappiate che non si tratta né di un vino al retrogusto di cioccolato e nocciola né tantomeno al gusto di cocco, bensì deve il suo nome al vitigno a bacca bianca con cui viene realizzato.

In poche parole, il nome Cococciola fa riferimento sia al vitigno che al tipo di vino derivato dal vitigno. 

Origine e storia del Cococciola

Il Cococciola è un vino dalle origini misteriose, ma pare fosse già conosciuto alla fine del XIX secolo, infatti l’agronomo Edoardo Ottavi e l’enologo Arturo Marescalchi lo hanno citato per la prima volta nel loro Vademecum. Gli autori lo nominano insieme ad altri vitigni abruzzesi da cui ottenere ottimo vino.

Il sapore dell’uva delle viti del Coccociola è leggermente acidulo e questo lo rende il vino perfetto con cui tagliare altri vini conosciuti, come ad esempio il Trebbiano d’Abruzzo.

L’aspetto interessante inerente all produzione di Cococciola è che questo vitigno a bacca bianca tipico dell’Abruzzo ricopre una superficie complessiva di circa 900 ettari, perciò possiamo dire che si tratta di un tipo di uva non particolarmente diffuso e piuttosto geolocalizzato.

Se prima veniva utilizzato principalmente per stemperare sapori di altri vini, come nel caso del Trebbiano d’Abruzzo che abbiamo appena citato, negli ultimi anni il Cococciola è stato riscoperto e apprezzato anche da solo.

Da dove deriva il suo nome?

Il nome del Cococciola, come vi abbiamo anticipato all’inizio dell’articolo, non fa riferimento a cocco o cioccolato o ad altri strani abbinamenti dolci, bensì deriva da termine chicocce, che nel dialetto abruzzese significa zucchina. Perché dare il nome zucchina all’uva di queste viti? Semplice, a causa della striatura degli acini molto simile a quelle dell’ortaggio.

Ma le origini del suo nome non sono del tutto chiare, infatti c’è chi pensa che il suo nome derivi invece da coccia, ovvero guscio, perchè la buccia di quest’uva è molto spessa.

Il sapore particolare del Cococciola

I vini del Cococciola, come abbiamo visto, hanno una nota acidula che dona freschezza al sapore complessivo di questo vino, e con la giusta combinazione, si può ottenere un gusto agrumato particolarmente apprezzabile. 

calice di vino bianco
Il sapore particolare del Cococciola – Unsplash – vinamundi.it

Il suo colore è giallo paglierino e, nel complesso, risulta fruttato, floreale e sapido ad ogni assaggio. Proprio per merito di questo suo sapore particolare, è adatto per accompagnare crudi di pesce o antipasti di mare. Ma anche in abbinamento a formaggi freschi leggermente grassi, come la mozzarella.

Ora sapete di più su questo vino particolare, sulla sua storia, il suo sapore e i possibili abbinamenti con cui deliziare il vostro palato e quello dei vostri ospiti.

Non vi resta che acquistarne una bottiglia e provarlo. Vi consigliamo di iniziare con un Terre di Chieti IGT Cococciola 2023 Tenuta Ulisse, che potete comprare comodamente qui.  

Ecco la descrizione dettagliata del prodotto:

Ottenuto con sole uve Cococciola, vendemmiate in cassette nella seconda decade di settembre, al raggiungimento di condizioni ideali di maturazione. 

Dopo una breve macerazione a freddo e una pressatura in ambiente reso inerte, il mosto fermenta lentamente ad una temperatura controllata di 11°C. Matura in vasche di acciaio e conclude l’affinamento in bottiglia di vetro.

Di colore giallo paglierino scarico, il profumo richiama i fiori bianchi di primavera, a cui si uniscono fragranti sentori agrumati di pompelmo e limone. In bocca è fresco, intrigante e sapido, con un finale piacevolmente persistente.

Ricordate che il suo gusto acidulo potrebbe non essere per tutti, ma con il giusto abbinamento di sapori potrebbe sorprendervi.

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