
Wine to Asia 2025: un viaggio nel mondo del vino che non puoi perdere
La terza edizione di Wine to Asia ha ufficialmente preso il via a Shenzhen, trasformando la città in un centro nevralgico per gli appassionati di vino e spirits fino all’11 maggio. Organizzata da Veronafiere Asia in collaborazione con Vinitaly, questa fiera internazionale accoglie 500 espositori provenienti da 30 Paesi, tra cui ben 50 aziende italiane riunite sotto il tricolore grazie all’ICE-Agenzia. Quest’area dedicata al made in Italy sottolinea l’importanza e la qualità dei prodotti vinicoli italiani, confermando il nostro Paese come leader nel settore.
Un evento che unisce business e lifestyle
Simone Incontro, responsabile di Veronafiere Asia, ha dichiarato: “Wine to Asia unisce il DNA business a un programma lifestyle per i consumatori asiatici”. Questa manifestazione non è soltanto un evento commerciale, ma rappresenta anche una vera e propria community del vino in Oriente. Il suo obiettivo è quello di espandere la presenza del vino italiano nel mercato asiatico, partendo dalla Greater Bay Area per raggiungere l’intero continente.
Novità di quest’edizione: SOL2EXPO
Una delle novità più significative di quest’edizione è l’introduzione di SOL2EXPO, un format dedicato all’olio extravergine d’oliva. Questa è la prima volta che il mondo dell’olio si unisce a quello del vino in Cina, e il debutto è caratterizzato da masterclass, degustazioni guidate con i vincitori del Sol d’Oro e cocktail innovativi a base di olio extravergine. Gli espositori provengono da Italia, Spagna, Grecia e Cina, segno di un crescente interesse per prodotti di alta qualità anche al di fuori del tradizionale comparto vinicolo.
Crescita del mercato vinicolo asiatico
In un contesto di ripresa economica, i dati dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly indicano che il mercato asiatico del vino importato, comprendente Cina, Giappone, Corea del Sud, Vietnam, India, Tailandia e Filippine, tornerà a crescere, con un incremento previsto del 16% entro il 2028, raggiungendo un valore di 10,9 miliardi di dollari. In particolare, la Cina è destinata a registrare un aumento del 23%, portando il suo mercato a valere 4,4 miliardi di dollari. Altre nazioni come la Corea del Sud e il Vietnam vedranno crescite ancora più significative, rispettivamente del 28% e del 30%.
L’Italia, da parte sua, si conferma protagonista nel panorama vinicolo asiatico, con un valore al consumo di oltre 1,1 miliardi di dollari, destinato a salire a 1,24 miliardi entro il 2028. Francesco Pensabene, Direttore dell’ICE per Cina e Mongolia, ha sottolineato l’importanza di posizionare i vini italiani come prodotti premium e ha esortato a rafforzare l’integrazione con la grande distribuzione.
Un programma ricco di eventi
Il programma di Wine to Asia 2025 è ricco di eventi interessanti, con 15 masterclass e degustazioni guidate da esperti del settore. Tra i relatori ci sono nomi noti come:
- Jim Boyce, fondatore della Giornata Mondiale del Marselan
- Debra Meiburg MW, partecipante a un panel sul futuro del vino
Un altro highlight sarà il padiglione Loong’s Toast x YGCW, che rappresenta la nuova scena vinicola cinese, e l’evento “Wine on the Go”, dove giovani produttori cinesi si collegheranno in diretta con New York per un brindisi interculturale.
Wine to Asia non si limita a Shenzhen: il calendario prevede ben 66 eventi in 9 giorni, coinvolgendo alcune delle città più trendy della Greater Bay Area, come Guangzhou, Hong Kong, Xiamen e Zhuhai. Gli eventi spaziano da degustazioni a mixology, con focus tematici come Champagne Day e Sake Day. Tra le Pop-Up Zone presenti, si segnalano stand di Grana Padano e De’ Longhi, mentre vengono proposti pairing innovativi con vini NoLo.
Questa fiera rappresenta quindi un momento cruciale per il settore vinicolo, non solo per la sua importanza economica, ma anche per il modo in cui riesce a connettere culture diverse attraverso il linguaggio del vino. Con un occhio al futuro, Veronafiere ha già in programma il prossimo appuntamento internazionale, Vinitaly USA, previsto a Chicago il 5-6 ottobre 2025, continuando a seguire una strategia chiara: intercettare i mercati chiave con format esperienziali e orientati al business che raccontino il vino italiano oltre la bottiglia.