Il rapporto della Commissione UE sul vino evidenzia una trasformazione del settore: calano consumi e superfici vitate
Le prospettive per il settore del vino nell’Ue mostrano un quadro complesso e in evoluzione fino al 2035, con una riduzione prevista sia nella produzione che nelle esportazioni e nel consumo, come indicato dal recente rapporto della Commissione Europea sulle prospettive agricole 2025-2035. Questo trend riflette cambiamenti strutturali nei gusti dei consumatori, nelle condizioni di mercato e nelle strategie produttive.
Produzione e consumo: un calo strutturale del vino in Ue
Secondo la Commissione, il consumo di vino nell’UE scenderà mediamente dello 0,9% all’anno, passando dagli attuali 21,2 litri pro capite a circa 19,3 litri entro il 2035. Tale riduzione è fortemente influenzata dall’aumento delle preferenze salutistiche e dalla crescente competizione con bevande alternative meno alcoliche. Le generazioni più giovani mostrano una tendenza a consumare meno vino, privilegiando vini di fascia elevata, ma con un consumo meno frequente. La produzione vinicola europea seguirà un andamento simile, con un calo previsto dello 0,5% annuo, attestandosi intorno ai 138 milioni di ettolitri. Parallelamente, è prevista una diminuzione dello 0,6% annuo della superficie vitata, segno di una riorganizzazione e ridimensionamento del settore.
Esportazioni sotto pressione, mercati emergenti in crescita lenta
Le esportazioni subiranno una flessione media dello 0,6% all’anno, condizionate da incertezze legate ai dazi statunitensi e dal calo della domanda nel Regno Unito, i due mercati storicamente più importanti per i vini europei. Sebbene l’America Latina e l’Africa offrano nuove opportunità di crescita, i loro volumi restano limitati e insufficienti a compensare le perdite nei mercati tradizionali.
Trend di consumo e innovazioni nel settore vinicolo
Nonostante il rallentamento generale, cresce la domanda di vini più freschi, leggeri e facili da bere, come gli spumanti e i bianchi, che si affermano come segmenti dinamici. Nel 2025, ad esempio, si è registrata una forte espansione delle vendite di spumanti italiani, con oltre 1,03 miliardi di bottiglie vendute, in aumento dell’1,8% rispetto all’anno precedente, e una crescita del 5% sul mercato interno, segno di una solida vitalità nonostante le difficoltà internazionali.
Altro elemento innovativo riguarda la crescente attenzione verso i vini dealcolati e a basso contenuto alcolico. L’Unione Italiana Vini ha recentemente sollecitato i ministeri competenti a sbloccare la normativa italiana per consentire la produzione di questa categoria, in rapida crescita a livello globale, con un mercato stimato a 3,3 miliardi di dollari entro il 2028.
Vino in Ue: prospettive più ampie per l’agricoltura europea
Il rapporto della Commissione non si limita al vino, ma indica una generale tendenza al rallentamento della produzione agricola europea, con particolare attenzione alla sostenibilità e alla qualità. L’UE manterrà l’autosufficienza in cereali, carne e latticini, mentre si prevede una crescita nelle esportazioni di frutta e olio d’oliva, grazie anche alla crescente popolarità della Dieta Mediterranea a livello globale.
In questo contesto, la Commissione Europea, guidata dall’attuale presidente Ursula von der Leyen, continua a monitorare e intervenire per sostenere i settori strategici, promuovendo innovazione, sostenibilità e competitività nell’ambito delle politiche agricole e commerciali comunitarie.
