I vini fortificati della “Fascia del Sole” rappresentano una tradizione millenaria che merita di essere celebrata e preservata. Questa fascia, che si estende da Marsala a Jerez, Madeira, Porto e Samos, ha un’importanza storica e culturale che va oltre il semplice consumo di vino. Negli ultimi anni, questi vini sono tornati alla ribalta grazie alla proposta di candidatura a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, un passo fondamentale per riconoscere il loro valore culturale e sociale. Durante il “Concours Mondial de Bruxelles”, il convegno “Dal Mediterraneo al Mondo: I vini fortificati verso l’Unesco”, tenutosi a Catania, ha messo in luce l’importanza di questa iniziativa.
L’importanza della candidatura Unesco
La candidatura a Patrimonio dell’Umanità rappresenta un’alleanza tra diverse regioni vinicole, tra cui Marsala, che è la culla di uno dei vini fortificati più iconici d’Italia, e Jerez, la capitale dello Sherry. Questo riconoscimento non solo celebra la qualità dei vini, ma si propone di costruire ponti tra culture e nazioni. È un passo significativo per riaffermare il valore di vini che nascono da un duro lavoro umano e da climi generosi ma esigenti.
Una risposta alle sfide contemporanee
Il progetto di candidatura è una risposta alle sfide attuali, come il cambiamento climatico e il passaggio generazionale. Carmen Aumesquet, responsabile della promozione del Consejo Regulador de los Vinos de Jerez y Manzanilla, ha evidenziato come questa candidatura possa consolidare i legami storici tra le diverse regioni vinicole. Le parole di Aumesquet sottolineano l’importanza di riconoscere la produzione vinicola come un bene culturale: “Insieme possiamo affrontare le trasformazioni che il nostro tempo ci impone”.
Yannis Skoutas, presidente della United Winemaking Agricultural Cooperative of Samos, ha aggiunto che il vino fortificato non è solo un prodotto, ma una narrazione collettiva che racchiude la fatica dei viticoltori. Benedetto Renda, presidente del Consorzio del Vino Marsala, ha ribadito l’importanza di investire in ricerca e formazione per affrontare i cambiamenti climatici e le nuove abitudini di consumo.
Un’opportunità per il futuro
La candidatura della “Fascia del Sole” non si limita a promuovere vini di eccellenza, ma mira anche a tutelare paesaggi, tecniche di vinificazione e un sapere artigianale che rischia di disperdersi. Giuseppa Mistretta, Commissario Straordinario dell’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio (Irvo) di Sicilia, ha sottolineato l’importanza di un progetto che guarda al futuro, onorando la storia e affrontando insieme le sfide comuni.
In un contesto di crescente interesse per la sostenibilità e i prodotti artigianali, la “Fascia del Sole” ha tutte le potenzialità per essere riconosciuta a livello mondiale. La sinergia tra produttori e istituzioni è cruciale per garantire la continuità di questa tradizione. La candidatura a Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO rappresenta quindi un’opportunità non solo per valorizzare i vini, ma anche per promuovere un turismo sostenibile e consapevole che possa beneficiare le comunità locali.
In conclusione, i vini fortificati della “Fascia del Sole” non sono solo una parte della nostra storia, ma una risorsa per il futuro. Con il giusto supporto e riconoscimento, possono continuare a raccontare la loro storia e a ispirare generazioni future.