Ospedali italiani d’eccellenza: i migliori al mondo nella lotta contro tumori e malattie cardiache

Ospedali italiani d'eccellenza: i migliori al mondo nella lotta contro tumori e malattie cardiache

Ospedali italiani d'eccellenza: i migliori al mondo nella lotta contro tumori e malattie cardiache

Redazione Vinamundi

15 Settembre 2025

La salute rappresenta un aspetto cruciale della nostra vita, e la qualità delle strutture sanitarie è essenziale per garantire cure efficaci e tempestive. Recentemente, la classifica dei “World’s Best Specialized Hospitals 2026”, pubblicata da Newsweek in collaborazione con Statista, ha messo in luce l’eccellenza degli ospedali italiani, che si distingue con ben 41 strutture di alto livello. Tuttavia, emergono anche disuguaglianze geografiche significative, con un predominio delle strutture del Nord rispetto a quelle del Sud.

La classifica analizza i migliori ospedali specializzati in 12 ambiti medici, includendo i primi 300 ospedali per cardiologia e oncologia, la top 250 in pediatria e ulteriori classifiche in cardiochirurgia, endocrinologia, gastroenterologia, pneumologia, ortopedia, neurochirurgia e urologia. È interessante notare l’ampliamento delle classifiche di neurologia, ostetricia e ginecologia, con un incremento significativo nel numero di strutture valutate.

Un’analisi delle regioni italiane

L’analisi della classifica rivela un netto sbilanciamento a favore delle regioni del Nord Italia. Solo due strutture nel Sud, entrambe a Napoli, si confrontano con i 16 ospedali della Lombardia, la regione più rappresentata, in gran parte concentrati a Milano. Le altre regioni con una buona presenza in classifica includono:

  1. Lazio: 8 ospedali, tutti a Roma
  2. Piemonte: 4 strutture, tre a Torino
  3. Veneto: 3 ospedali
  4. Toscana: 3 ospedali
  5. Emilia Romagna: 2 ospedali
  6. Campania: 2 ospedali
  7. Liguria, Friuli Venezia Giulia e Marche: 1 ospedale ciascuna

Questa distribuzione evidenzia una mancanza di rappresentanza delle regioni meridionali, creando una disparità che potrebbe influenzare l’accesso a cure specialistiche di alta qualità per i pazienti. Questo fenomeno riflette le differenze economiche e infrastrutturali che caratterizzano il Paese.

I primi ospedali per specialità

Esaminando le varie specialità, emergono chiaramente gli ospedali italiani che si distinguono nel panorama mondiale. In cardiologia, il Centro cardiologico Monzino di Milano occupa il 14esimo posto, seguito dal San Raffaele e dal Policlinico universitario Gemelli di Roma, rispettivamente al 23esimo e al 34esimo posto. A livello mondiale, la Cleveland Clinic negli Stati Uniti mantiene il primato nel settore.

In pneumologia, il Gemelli di Roma si colloca al 24esimo posto, mentre in endocrinologia è nuovamente il Gemelli a primeggiare, classificandosi al 34esimo posto. Questo dimostra l’elevata qualità delle cure offerte dalle strutture romane.

Oncologia, ortopedia e pediatria

Nel campo dell’oncologia, il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York è il leader indiscusso, ma l’Irccs Ieo di Milano si distingue al 11esimo posto, seguito dall’Istituto Nazionale Tumori di Milano e dal Gemelli. In ortopedia, l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna occupa l’11esimo posto, mentre il Galeazzi-Sant’Ambrogio di Milano e il Gemelli si posizionano rispettivamente al 41esimo e all’87esimo posto.

Infine, in pediatria, il Bambino Gesù di Roma si classifica al sesto posto, dimostrando l’eccellenza della pediatria italiana, seguito dal Gaslini di Genova e dagli Ospedali Riuniti Marche Nord.

Urologia e il panorama internazionale

Nell’ambito dell’urologia, l’azienda ospedaliera universitaria di Padova si colloca al 43esimo posto, seguita dal San Raffaele e dal Gemelli. Queste posizioni evidenziano non solo la qualità dell’assistenza sanitaria in Italia, ma anche la necessità di continui miglioramenti e investimenti nel settore sanitario.

In conclusione, la presenza di 41 ospedali italiani in una classifica mondiale è un segnale positivo. Tuttavia, le disparità regionali devono essere affrontate per garantire che tutti i cittadini abbiano accesso a cure di alta qualità, indipendentemente dalla loro residenza. L’Italia, pur occupando una posizione rispettabile rispetto ad altri Paesi, ha ancora margini di miglioramento per colmare le lacune esistenti tra Nord e Sud.

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