Marche: il segreto della crescita qualitativa del vino in Italia

Marche: il segreto della crescita qualitativa del vino in Italia

Marche: il segreto della crescita qualitativa del vino in Italia

Redazione Vinamundi

12 Settembre 2025

La recente analisi della rivista di settore Civiltà del Bere ha messo in evidenza un dato eccezionale: le Marche si posizionano al primo posto in Italia per crescita qualitativa nel panorama enologico. Nonostante i vini marchigiani, come Verdicchio, Rosso Piceno, Pecorino e Rosso Conero, rappresentino solo il 2% della produzione vinicola nazionale, il loro impatto sulla qualità è innegabile. Questo articolo esplorerà i fattori che hanno contribuito a questo successo e le prospettive future per il vino marchigiano.

L’analisi dei vini marchigiani

L’analisi condotta da Civiltà del Bere ha incrociato i premiati delle otto principali guide enologiche italiane, evidenziando un aumento significativo nei riconoscimenti per i vini marchigiani. Sono ben 107 i vini provenienti dalle Marche che hanno ricevuto almeno un premio di eccellenza, con un incremento di 31 prodotti rispetto all’anno precedente. Questo rappresenta un record assoluto di crescita, superando anche le regioni più rinomate come Piemonte e Toscana.

  1. Verdicchio: il vino marchigiano più premiato, con ben 14 etichette che hanno ottenuto punteggi di eccellenza.
  2. Impegno dei produttori: i produttori locali si dedicano costantemente a migliorare i loro processi di vinificazione.
  3. Sostegno istituzionale: i fondi del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e dell’Organizzazione Comune di Mercato (OCM) sono fondamentali per la crescita.

I vini di eccellenza e i “Best in Class”

Un altro elemento di spicco è rappresentato dai “Best in Class”, ovvero i vini che hanno ottenuto il maggior numero di valutazioni di eccellenza nelle rispettive categorie. Tra questi, il “San Paolo, Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva Docg 2012” prodotto da Pievalta – Barone Pizzini, è stato riconosciuto come il miglior bianco italiano. Questo vino ha dovuto confrontarsi con altre etichette di alta gamma, dimostrando così la competitività dei vini marchigiani.

Nella categoria dei “Maestri”, le cantine marchigiane si sono distinte con nomi noti come Bucci, Gioacchino Garofoli, e Fattoria La Monacesca. Quest’ultima, con il suo “Kurni, Marche Rosso Igt 2014”, si è posizionata come il primo vino marchigiano in classifica, ottenendo ben 6 giudizi di eccellenza su 8.

La varietà dei vitigni e il turismo enogastronomico

La varietà dei vitigni marchigiani è un altro punto di forza. Il Verdicchio, vitigno a bacca bianca, è considerato tra i migliori d’Italia, noto per la sua freschezza e mineralità. Altri vini, come il Pecorino e il Rosso Piceno, stanno guadagnando attenzione sia a livello nazionale che internazionale.

Inoltre, il turismo enogastronomico nelle Marche sta vivendo un aumento significativo. Le cantine locali non solo producono vini di alta qualità, ma offrono anche esperienze di degustazione e tour che attirano visitatori da tutto il mondo. Questa integrazione tra produzione vinicola e turismo contribuisce a valorizzare ulteriormente il territorio marchigiano.

Con l’aumento della consapevolezza e della domanda per vini di qualità, le Marche si preparano a consolidare la loro posizione di leader nella crescita qualitativa del vino in Italia. Grazie a un mix di tradizione, innovazione e un impegno costante verso l’eccellenza, i produttori marchigiani sono pronti a scrivere nuovi capitoli nella storia del vino italiano.

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