Situata nel cuore del Monferrato, a Cocconato d’Asti, l’azienda Maciot rappresenta un esempio emblematico di agricoltura biodinamica. Certificata Demeter, Maciot non è solo una cantina, ma un vero e proprio ecosistema agricolo. La filosofia biodinamica, ispirata ai principi del fondatore Rudolf Steiner, permea ogni aspetto della produzione, rendendo Maciot un modello per chi desidera integrare sostenibilità e tradizione nella propria attività.
La varietà come principio fondamentale
La varietà è uno dei principi fondamentali dell’agricoltura biodinamica, e Maciot incarna questo ideale attraverso la sua produzione diversificata. Ecco alcuni dei prodotti offerti:
- Vini
- Nocciole
- Frutta
- Ortaggi
- Allevamento di mucche
Paolo Macchia, il titolare, racconta con orgoglio la storia della sua famiglia e dell’azienda. Il nome Maciot deriva dal piemontese “macchia piccola”, in onore del nonno Ernesto Macchia, nato nel 1899. “L’azienda non è monoculturale”, spiega Paolo, “abbiamo quattro ettari di nocciole Piemonte e siamo produttori dell’unica crema gianduia al mondo certificata Demeter, che esportiamo in Belgio, Lussemburgo, Olanda e Singapore”.
Un approccio olistico all’agricoltura
La biodinamica, secondo Steiner, implica un approccio olistico all’agricoltura, dove ogni elemento è interconnesso. In questo contesto, le sette mucche dell’azienda non solo forniscono latte, yogurt e gelato, ma contribuiscono anche alla fertilità del suolo. “Utilizziamo il letame compostato con preparati biodinamici, che applichiamo ogni 4-5 anni nei vigneti e più frequentemente nelle altre colture”, aggiunge Paolo. La varietà delle produzioni è ulteriormente arricchita da 300 piante da frutto, dalle quali vengono raccolte diverse varietà di mele, e da un orto che fornisce verdure fresche per l’agriturismo Cascina Rosengana.
La produzione di vini di qualità
Durante la visita all’azienda, è evidente che Maciot non è una cantina costruita secondo i dettami dell’architettura contemporanea, ma un luogo dove il lavoro manuale e la passione per la viticoltura si fondono. “C’è disordine, ma è il disordine della creatività e della produzione”, osserva Paolo. “Di recente, abbiamo iniziato a produrre un Pétillant Naturel di Grignolino, e stiamo lavorando per creare un prodotto che esprima al meglio le caratteristiche di questo vitigno”.
La produzione di Maciot si concentra sulla Barbera, in particolare sulla Barbera 465, che prende il nome dal vigneto situato a 465 metri di altitudine. “Siamo diventati abbastanza riconosciuti per il nostro Grignolino, e le etichette delle nostre bottiglie raccontano storie legate al Piemonte e alla nostra famiglia”, spiega Paolo. Ogni vino porta con sé un pezzo di storia locale e un legame con la tradizione vitivinicola piemontese.
La scoperta dei vini Maciot avviene nella suggestiva tasting room, dove una grande vetrata offre una vista sulla collina di tufo. Qui, i visitatori possono degustare una selezione di vini, tra cui il profumatissimo Saurì Sauvignon Blanc e il rinomato Barbera d’Asti 465. “Il nostro Vermouth, che trascorre otto mesi in infusione con spezie selezionate, è uno dei nostri prodotti di punta”, afferma Paolo.
In un contesto in cui le pratiche agricole sostenibili stanno guadagnando sempre più attenzione, Maciot ha recentemente ricevuto riconoscimenti significativi, tra cui il premio come una delle 100 aziende più sostenibili in Italia. “La biodinamica non è solo un modo di coltivare, ma un approccio sociale. Crediamo nel lavorare insieme, valorizzando le relazioni umane e l’ambiente”, sottolinea Paolo.
Questa dedizione alla biodinamica e alla sostenibilità non solo contribuisce alla qualità dei vini, ma crea anche un ambiente in cui l’agricoltura può prosperare nel rispetto della natura. Maciot si presenta così come un faro di innovazione nel panorama vitivinicolo piemontese, un luogo dove la tradizione e la modernità si incontrano per dare vita a prodotti di eccellenza.