Roma, 2 dicembre 2024 – Roma si prepara ad ospitare la nuova edizione di Flos Olei, il concorso internazionale che premia i migliori oli extravergine di oliva del pianeta. La cerimonia di premiazione è in programma venerdì 5 dicembre, mentre sabato 6 si terrà una grande degustazione al The Westin Excelsior, in via Vittorio Veneto. Gli organizzatori sottolineano come questo evento racconti “il lavoro, la passione e le storie dei produttori che fanno grande l’olivicoltura mondiale”.
Flos Olei 2024: i numeri che contano
Quest’anno la guida Flos Olei è il frutto di un lavoro meticoloso: sono 500 i produttori selezionati e ben 761 gli extravergine recensiti, provenienti da 57 Paesi e cinque continenti. Il volume, lungo 912 pagine e disponibile in tre edizioni bilingue (italiano-inglese, italiano-cinese, italiano-spagnolo), offre uno sguardo su 35 regioni olivicole (20 italiane, 15 spagnole) e contiene 92 mappe mondiali. Marco Oreggia, ideatore e curatore della guida insieme a Laura Marinelli, evidenzia “la grande vitalità del settore in gran parte del mondo: dalla Spagna alla Croazia, dalla Grecia al Sudafrica fino al Cile”.
Il cuore del progetto resta il concorso annuale: le aziende inviano i loro campioni di olio EVO alla sede romana di Flos Olei, dove una giuria internazionale li valuta. Solo i migliori entrano nella guida, che si conferma un punto di riferimento nel settore.
Hall of Fame e premi speciali: l’Italia al centro
In questa edizione, l’Italia domina la Hall of Fame con cinque aziende premiate su nove: Comincioli (Lombardia), Frantoio Bonamini (Veneto), Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agraria Viola (Umbria) e Americo Quattrociocchi (Lazio). A loro si affiancano tre realtà spagnole – Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (Andalucía) – e la croata Mate (Istra).
Anche nella classifica “The Best” l’Italia spicca con 13 riconoscimenti su 20, seguita da Spagna (3 premi), Sudafrica, Cile, Grecia e Croazia. L’Azienda dell’Anno è Fonte di Foiano (Toscana), mentre il titolo di Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno va alla spagnola Dominus (Andalucía). Tra gli altri premi: Cuadrat Valley (Cataluña) come Azienda Emergente, Sabino Leone (Puglia) per la sostenibilità (“Azienda Green”) e Masoni Becciu (Sardegna) per il Migliore Extravergine da Agricoltura Biologica.
Eccellenze italiane e tendenze emergenti
Dalla Toscana alla Sicilia, passando per Lazio, Puglia e Sardegna, la mappa dei vincitori racconta la ricchezza dei territori italiani. Il premio “Azienda del Cuore” va a Mandranova (Sicilia), mentre Tommaso Masciantonio (Abruzzo) si aggiudica il riconoscimento per il Migliore Extravergine da Agricoltura Biologica e Dop/Igp. Il Migliore Metodo di Estrazione è stato assegnato alla spagnola Rafael Alonso Aguilera – Oro del Desierto (Andalucía).
Non mancano premi per il miglior rapporto qualità/prezzo, vinto dal Frantoio di Massarosa (Toscana), e per qualità/quantità e qualità/packaging, rispettivamente alla sudafricana De Rustica Estate (Cape) e alla cilena Agrícola Pobeña (VI Región – Libertador General Bernardo O’Higgins).
Monovarietali, blend e Dop/Igp: la ricchezza dell’extravergine
Tra i monovarietali emergono Le Tre Colonne (Puglia) per il fruttato leggero, Cioccolini (Lazio) per il fruttato medio e Terre di Poesia (Puglia) per il fruttato intenso. Nei blend, premiati Gaudenzi (Umbria), O.P.G. Rheos (Istra) e Frantoio di Croci (Toscana). Per la categoria Dop/Igp, i vincitori sono Olive Poem – A Drop of Art (Peloponnisos), Accademia Olearia – Tenute Fois (Sardegna) e Pruneti (Toscana).
Premi speciali e sguardo globale
Quattro i premi speciali: Importatore dell’Anno a Chic Taste di Yiann Wang (Taiwan), Ristorante dell’Anno al Restaurant Mancini (Svezia), Giornalista dell’Anno a Milanka Bulimbašić Botteri – Maslinar (Croazia) e il premio “Cristina Tiliacos” assegnato a Yuko Okuma (Giappone).
“Anche quest’anno l’Italia si conferma un punto di riferimento a livello mondiale”, ha detto Oreggia. “E al tempo stesso – ha aggiunto Marinelli – celebriamo chi continua a innovare senza perdere di vista la tradizione”. Un settore in fermento, dove la qualità va di pari passo con la capacità di raccontare territori e storie. Per due giorni, Roma sarà proprio questo palcoscenico.
