Le recenti proposte della Commissione Europea in materia di agricoltura e alimentazione hanno suscitato un’ondata di critiche da parte di Legacoop Agroalimentare, l’organizzazione che rappresenta le cooperative agricole italiane. A esprimere il disappunto è stato il presidente Cristian Maretti, che ha manifestato la propria delusione al termine di un incontro con le cooperative del settore, incentrato sulle questioni europee e sulle implicazioni delle nuove politiche agricole.
Le criticità evidenziate da Legacoop Agroalimentare
Maretti ha messo in luce due aspetti chiave che giustificano il malcontento di Legacoop Agroalimentare:
Taglio delle risorse: Il primo punto riguarda il taglio delle risorse destinate al settore agroalimentare, una misura che, secondo Maretti, rischia di compromettere la sostenibilità delle produzioni e la competitività delle cooperative. La diminuzione dei fondi rappresenta un deterrente per gli investimenti necessari a garantire innovazione e qualità nei processi produttivi.
Mancata valorizzazione: Il secondo aspetto critico è la mancata valorizzazione della strategicità del settore agroalimentare e della pesca. Maretti ha enfatizzato l’importanza di riconoscere il ruolo centrale che l’agroalimentare riveste nell’economia italiana e europea. «Il settore non può essere considerato solo un’entità economica, ma deve essere visto come un patrimonio culturale e sociale», ha affermato. La valorizzazione della filiera, dalla produzione alla distribuzione, è essenziale per garantire non solo la competitività ma anche il benessere delle comunità locali.
Nonostante ciò, Maretti ha riconosciuto gli sforzi dei governi nazionali per difendere la Politica Agricola Comune (PAC), sottolineando però che è fondamentale disporre di un fondo agricolo con risorse adeguate. «È il minimo indispensabile – ha dichiarato – e ci impegniamo a sostenere la riattivazione di tali fondi nei prossimi mesi». La PAC rappresenta un pilastro fondamentale per il supporto al settore agricolo, e ogni riduzione delle risorse destinate a questo ambito potrebbe avere ripercussioni negative su tutto il sistema produttivo.
Mercosur e la richiesta di salvaguardie automatiche
Un altro tema di grande rilevanza affrontato da Maretti è quello dell’accordo commerciale UE–Mercosur. In un contesto internazionale sempre più complesso, caratterizzato da alleanze strategiche tra potenze come Cina, Russia e India, Maretti ha messo in evidenza la necessità che l’Unione Europea agisca come un attore forte e coeso. L’approvazione dell’accordo commerciale con il Mercosur è vista come cruciale, ma deve essere accompagnata da misure di protezione adeguate per le produzioni agricole europee.
«Non possiamo accontentarci di clausole teoriche – ha ribadito Maretti – servono meccanismi rapidi e concreti». In altre parole, Legacoop Agroalimentare chiede l’attivazione automatica delle salvaguardie per le produzioni agricole più a rischio, come carne e prodotti lattiero-caseari, per proteggere gli agricoltori europei da eventuali flussi di importazioni a basso costo che potrebbero compromettere i loro guadagni e la sostenibilità delle loro attività.
Una politica agricola europea più solida
Maretti ha anche sottolineato che l’accordo UE–Mercosur non può essere semplicemente analizzato in termini di bilanci economici, dove si misura chi guadagna e chi perde. «Rispetto all’inizio delle negoziazioni, il contesto mondiale è cambiato radicalmente», ha affermato. Oggi, i blocchi continentali sono impegnati nella ricerca di nuovi equilibri geopolitici, e l’Unione Europea non può permettersi di frammentarsi in politiche nazionali. La necessità di presentarsi come un’entità più federale e unita è diventata imperativa.
Per Legacoop Agroalimentare, una politica agricola europea più forte e condivisa è fondamentale. Questo approccio dovrebbe essere in grado di sostenere le filiere e di rispondere in modo concreto alle nuove sfide globali. Maretti ha sottolineato l’importanza di strumenti che possano garantire la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la valorizzazione delle produzioni locali.
In un’epoca in cui la domanda di prodotti alimentari di qualità è in costante crescita e la consapevolezza dei consumatori riguardo alla sostenibilità ambientale è aumentata, è cruciale che l’Unione Europea investa nel futuro del settore agroalimentare. Le scelte politiche di oggi avranno un impatto significativo sulle generazioni future e sulla capacità delle cooperative di affrontare le sfide economiche e ambientali.
Maretti ha concluso il suo intervento con un appello ai rappresentanti europei affinché ascoltino le istanze del settore e lavorino a favore di una politica agricola che possa realmente rispondere alle esigenze di un’Europa sempre più interconnessa e globale. Le cooperative agricole, forti della loro esperienza e delle loro tradizioni, si propongono come attori fondamentali per costruire una visione condivisa e proattiva del futuro agroalimentare europeo.