Vendite record, export in crescita e ruolo da protagonista alle Olimpiadi Milano-Cortina 2026: il Prosecco rafforza la leadership globale
Il Prosecco, autentica locomotiva del settore vinicolo italiano, continua a consolidare il suo ruolo di protagonista nel panorama mondiale delle bollicine, con un 2025 che segna un’ulteriore crescita, nonostante le difficoltà economiche globali e le tensioni commerciali, in particolare con gli Stati Uniti. Nei primi nove mesi dell’anno sono state vendute 776 milioni di bottiglie in 180 Paesi, un dato che conferma la tendenza positiva rispetto ai 200 milioni di bottiglie di quindici anni fa, e genera un valore al netto cantina di oltre 3 miliardi di euro, con più di 2 miliardi derivanti dall’export.
La crescita delle denominazioni e la sfida dei mercati globali
Il fenomeno Prosecco si declina nelle sue diverse anime: la Denominazione di Origine Controllata (DOC) che registra un incremento dell’1,5% rispetto al 2024, con 650 milioni di bottiglie, e le due Denominazioni di Origine Controllata e Garantita (DOCG) di Conegliano Valdobbiadene e Asolo, che crescono rispettivamente dell’8% e dell’1%, totalizzando 90 e 36 milioni di bottiglie. Quest’ultima, in particolare, vede un aumento dell’enoturismo nelle Colline Patrimonio UNESCO. Le Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia hanno recentemente approvato l’incremento di 6.050 nuovi ettari vitati, per ampliare ulteriormente la produzione. Questo sistema consortile, guidato da figure come Franco Adami (Conegliano Valdobbiadene DOCG), Giancarlo Guidolin (Prosecco DOC) e Michele Noal (Asolo DOCG), sta lavorando in sinergia per tutelare il marchio nel mondo e affrontare le sfide di un mercato segnato dal calo del potere d’acquisto e dai dazi USA.
Prosecco e Milano-Cortina 2026: un brindisi ufficiale
Il 2026 sarà un anno cruciale per il Prosecco, che sarà Official Sparkling Wine dei Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026, l’evento sportivo più atteso in Italia e una vetrina internazionale di prestigio. Le Olimpiadi invernali, che si terranno dal 6 al 22 febbraio 2026, vedranno protagoniste le località di Milano, Cortina d’Ampezzo e altre sedi lombarde e trentine. Questo ruolo ufficiale sottolinea l’importanza strategica del Prosecco come ambasciatore del Made in Italy nel mondo.
Un successo costruito sulla leggerezza e la versatilità
Il segreto del successo del Prosecco, secondo gli esperti del settore riuniti agli “Stati Generali delle Bollicine Venete”, è la sua leggerezza, intesa come filosofia di vita e come qualità organolettica. Il presidente Coldiretti Ettore Prandini ha lanciato un vero e proprio “elogio della leggerezza”, sottolineando come il Prosecco sia un vino popolare, accessibile, capace di accompagnare ogni momento conviviale, dall’aperitivo al dessert, adattandosi a cucine tradizionali e contemporanee. Inoltre, il Prosecco rappresenta un importante valore territoriale e culturale, con un sistema vitivinicolo che coinvolge oltre 12.000 aziende su 30.500 ettari, e che investe fortemente in sostenibilità, ricerca e formazione.
Il Prosecco si distingue inoltre per la sua ampia gamma di tipologie – dal tranquillo al frizzante, fino allo spumante rosé – e una produzione basata principalmente sull’uva Glera, con etichette riconosciute a livello DOC e DOCG. Nel 2024, la denominazione ha superato le 660 milioni di bottiglie prodotte, confermandosi leader mondiale delle bollicine italiane con un export che rappresenta l’82% del totale e un valore complessivo superiore a 3,6 miliardi di euro.
Il Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco continua a essere in prima linea nella promozione e nella tutela del marchio, anche attraverso progetti per la riduzione delle emissioni in agricoltura e lo sviluppo di pratiche sostenibili, rafforzando così il legame tra qualità del prodotto e rispetto del territorio.
In questa cornice, il Prosecco si conferma non solo un vino, ma un fenomeno culturale e sociale che, con la sua freschezza e versatilità, continua a conquistare i consumatori di tutto il mondo, diventando un simbolo riconosciuto del Made in Italy, anche nelle nuove generazioni e nei mercati emergenti.
