La cucina italiana riconosciuta dall’Unesco: ora è patrimonio dell’umanità

Cucina italiana patrimonio dell'Unesco

Cucina italiana patrimonio dell'Unesco | Pixabay @fcafotodigital - Vinamundi

Federico Liberi

10 Dicembre 2025

Il riconoscimento UNESCO premia la tradizione della cucina italiana come simbolo di identità, inclusione sociale e trasmissione intergenerazionale

La cucina italiana è stata ufficialmente riconosciuta patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO. La decisione, presa all’unanimità dal Comitato intergovernativo riunito a New Delhi, segna un traguardo storico per l’Italia, che diventa la prima nazione al mondo ad ottenere questo riconoscimento per l’intera tradizione culinaria nazionale.

Il valore culturale e sociale della cucina italiana ora riconosciuta dall’UNESCO

L’UNESCO ha sottolineato come la cucina italiana favorisca l’inclusione sociale, promuovendo il benessere e rappresentando un canale di apprendimento intergenerazionale permanente. Per gli italiani, cucinare è un’attività comunitaria che rafforza i legami familiari e sociali, valorizzando il rispetto per gli ingredienti e i momenti condivisi attorno alla tavola. La pratica culinaria italiana si distingue per la trasmissione di ricette anti-spreco, sapori, abilità e ricordi attraverso le generazioni, superando barriere interculturali e intergenerazionali.

Il dossier di candidatura, curato dal giurista Pier Luigi Petrillo, ha evidenziato gli sforzi delle comunità italiane negli ultimi sessant’anni, con il coinvolgimento di importanti enti come la rivista La Cucina Italiana, l’Accademia Italiana della Cucina e la Fondazione Casa Artusi.

Un primato nel patrimonio agro-alimentare UNESCO

Con questo nuovo riconoscimento, l’Italia consolida il proprio primato mondiale nel settore agro-alimentare, contando ora 21 tradizioni iscritte nella Lista dei patrimoni culturali immateriali, di cui 9 legate all’agroalimentare. Tra queste figurano la cucina italiana nel suo complesso, l’arte dei pizzaiuoli napoletani, la transumanza, la coltivazione della vite ad alberello dello zibibbo di Pantelleria, e la dieta mediterranea.

Il riconoscimento UNESCO non solo valorizza l’identità culturale italiana ma ha anche un impatto economico significativo: studi recenti mostrano che i siti e le tradizioni iscritti nella lista UNESCO registrano un aumento medio del 14,87% di presenze turistiche rispetto a quelli non riconosciuti, con benefici tangibili per il lavoro e le produzioni locali.

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha espresso grande soddisfazione per il risultato, invitando alla calma in vista dei prossimi passi formali. Anche il fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, ha commentato positivamente, evidenziando come la cucina italiana sia apprezzata globalmente per la sua semplicità e autenticità, frutto della tradizione popolare.

L’Italia, dunque, si conferma protagonista mondiale nel patrimonio culturale agroalimentare, con un riconoscimento che celebra un elemento fondamentale della sua identità nazionale e un simbolo di eccellenza universale.

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