Il vivaismo: un’eccellenza italiana da scoprire accanto a vino e olio

Il vivaismo: un'eccellenza italiana da scoprire accanto a vino e olio

Il vivaismo: un'eccellenza italiana da scoprire accanto a vino e olio

Redazione Vinamundi

25 Agosto 2025

Il vivaismo italiano rappresenta un settore in continua crescita e riconoscimento, paragonabile a tradizioni storiche come il vino e l’olio. Con un fatturato che si posiziona tra i più rilevanti a livello nazionale, il vivaismo si colloca al terzo posto nell’agricoltura italiana, con radici profonde a Pistoia, un centro nevralgico della cultura vivaistica. L’Associazione Vivaisti Italiani (AVI), recentemente ristrutturata, ha visto l’elezione di Vannino Vannucci come presidente e l’inserimento di Nicolò Begliomini come responsabile della comunicazione e marketing, pronto a fronteggiare le sfide del settore.

cambiamento climatico e vivaismo

Uno dei principali temi affrontati è il cambiamento climatico. In Italia, la presenza del verde nelle città è spesso data per scontata, ma le piante non sono solo elementi decorativi; esse sono essenziali per la produzione di ossigeno e per migliorare la qualità della vita urbana. È fondamentale quindi:

  1. Ricostruire un dialogo aperto con i cittadini.
  2. Sensibilizzare le istituzioni sull’importanza delle piante e degli alberi.

Con l’Italia che occupa il secondo posto in Europa per il mercato florovivaistico, ci sono opportunità significative per promuovere il vivaismo come parte integrante della cultura nazionale.

gestione delle risorse idriche

Un’altra questione cruciale è quella dell’acqua, risorsa indispensabile per il vivaismo. Le aziende del settore hanno mostrato una notevole capacità di innovazione, implementando:

  1. Sistemi di irrigazione localizzata.
  2. Tecnologie per il recupero delle acque.
  3. Strategie per minimizzare le perdite idriche.

Questi progressi sono frutto di un impegno collettivo che ha portato il settore a confrontarsi con le sfide del cambiamento climatico in modo proattivo. È essenziale che anche le istituzioni sostengano queste iniziative, come sta facendo la Regione Toscana con investimenti mirati.

promozione del vivaismo come eccellenza

Per affermare il vivaismo come prodotto d’eccellenza, paragonabile a vino e olio, è necessario far conoscere meglio i numeri del settore, ancora poco noti al grande pubblico. Vino e olio hanno costruito una forte identità nel tempo, creando percorsi virtuosi che il vivaismo può emulare. È fondamentale che le istituzioni offrano supporto attivo e sinergico per una promozione condivisa che elevi il vivaismo a una dimensione di prestigio e qualità.

Inoltre, il vivaismo gioca un ruolo chiave nella sostenibilità ambientale. Le aziende sono impegnate nel conseguire certificazioni che attestino il loro impegno per la tutela ambientale. Pratiche come la gestione efficiente delle risorse idriche, la lotta contro le malattie delle piante e la pacciamatura a chilometro zero sono esempi del loro operato. Progetti come Fitolab, che promuove ricerca e innovazione green, e Revive Pot, dedicato alla produzione di vasi riciclati, dimostrano come il settore possa contribuire attivamente alla sostenibilità.

Infine, è cruciale attrarre i giovani nel settore del vivaismo. L’AVI sta pianificando di sviluppare un dialogo costruttivo con le Scuole Agrarie, per garantire continuità e trasmettere l’importanza di questo mestiere. Progetti didattici che avvicinano il verde alle scuole rappresentano un passo fondamentale per rendere il settore più appetibile alle nuove generazioni.

In conclusione, il vivaismo non è solo un’attività economica, ma un settore che racchiude cultura, tradizione e un forte impegno per il futuro del nostro ambiente. Con un lavoro sinergico tra aziende, istituzioni e cittadini, è possibile far emergere il valore del vivaismo italiano come un’eccellenza da celebrare e sostenere, contribuendo a un futuro più verde e sostenibile.

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