Il settore vinicolo italiano si dimostra ancora una volta resiliente, nonostante le difficoltà affrontate negli ultimi anni. Nel primo semestre del 2025, le esportazioni di vino italiano hanno registrato un leggero calo rispetto ai record del 2024, ma i dati confermano che il vino italiano continua a mantenere il suo fascino sui mercati esteri. Secondo le analisi di WineNews basate sui dati forniti dall’Istat, il valore totale delle esportazioni ha raggiunto i 3,8 miliardi di euro, con una diminuzione dello 0,47% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In termini di volume, le spedizioni hanno superato il milione di litri, segnando una flessione del 3,1%.
Questi risultati sono particolarmente significativi, considerando il contesto complesso in cui opera il settore vinicolo. Le difficoltà climatiche, le oscillazioni nei consumi e le incertezze geopolitiche, come i dazi imposti dagli Stati Uniti, hanno messo a dura prova il comparto. Tuttavia, il mercato statunitense, nonostante il dazio del 15%, continua a rappresentare la principale destinazione per il vino italiano, mentre il Canada mostra segni di una crescita robusta.
Il ruolo degli spumanti nel mercato
Un dato di grande interesse riguarda gli spumanti, che, sebbene abbiano mostrato una lieve flessione del valore (-0,4%), continuano a rappresentare un segmento forte. Il fatturato degli spumanti supera il miliardo di euro, con un incremento nei volumi (+0,1%) a 254,1 milioni di litri. Questo evidenzia l’attrattiva del Prosecco, che ha consolidato la sua posizione di “fenomeno” nel panorama vinicolo internazionale.
Veneto: leader incontrastato delle esportazioni
In questo scenario, il Veneto si conferma indiscutibilmente la locomotiva del vino italiano. La regione, nota per i suoi celebri vini come il Prosecco, il Valpolicella, il Soave e il Pinot Grigio delle Venezie, ha visto il suo valore delle esportazioni salire a 1,4 miliardi di euro, registrando un incremento dell’1,5% rispetto al primo semestre 2024. Questo risultato rappresenta un notevole 37,1% del totale delle esportazioni italiane di vino, confermando il predominio della regione nel settore.
Altre regioni vinicole in crescita
Dopo il Veneto, la Toscana occupa il secondo posto con un fatturato di 588 milioni di euro, mostrando una leggera flessione dell’1% rispetto all’anno precedente. Famosa per il Chianti Classico e il Brunello di Montalcino, rappresenta il 15,2% dell’export nazionale. Il Piemonte, patria di vini iconici come il Barolo e il Barbaresco, si colloca al terzo posto con esportazioni per 553 milioni di euro, mostrando una diminuzione del 2,2%.
Ecco un riepilogo delle regioni vinicole e delle loro performance nel primo semestre 2025:
- Veneto: 1,4 miliardi di euro (+1,5%)
- Toscana: 588 milioni di euro (-1%)
- Piemonte: 553 milioni di euro (-2,2%)
- Trentino Alto Adige: 302 milioni di euro (-2,8%)
- Emilia Romagna: 193 milioni di euro (-16,6%)
- Lombardia: 164 milioni di euro (+9,1%)
- Abruzzo: 121 milioni di euro (+1,8%)
- Friuli Venezia Giulia: 118 milioni di euro (+15,2%)
- Puglia: 114 milioni di euro (+5,7%)
- Sicilia: 83 milioni di euro (+4,8%)
Questi dati non solo attestano la vitalità del settore vinicolo italiano, ma evidenziano anche l’importanza delle singole regioni nel panorama internazionale. Il Veneto, in particolare, continua a dimostrarsi un leader indiscusso, contribuendo in modo significativo all’immagine e al successo del vino italiano nel mondo. Con un mercato globale in continua evoluzione, il futuro del vino italiano appare promettente, e le regioni vinicole italiane sono pronte a cogliere le opportunità che si presenteranno.