
Il Lambrusco conquista l'Oriente: un viaggio di sapori e tradizioni
Il Lambrusco, vino emblematico delle terre emiliane, sta attraversando un periodo di grande espansione e riconoscimento a livello internazionale. Questo vino si sta affermando come un partner ideale per piatti provenienti da culture gastronomiche diverse, in particolare quelle cinese, giapponese e indiana. La crescente curiosità gastronomica ha portato il Lambrusco a superare i confini della cucina tradizionale italiana, abbracciando le ricche e variegate esperienze culinarie dell’Oriente.
Questa evoluzione non è un fenomeno casuale, ma rappresenta una fusione affascinante tra la tradizione vitivinicola emiliana e le tecniche culinarie orientali. L’incontro tra il Lambrusco e la cucina asiatica dimostra la versatilità di questo vino, capace di esaltare i sapori complessi delle pietanze orientali grazie alla sua acidità vivace, al perlage frizzante e a una freschezza disarmante. Questi elementi non solo arricchiscono l’esperienza gastronomica, ma creano anche un ponte culturale tra mondi apparentemente lontani.
Le origini e la produzione del Lambrusco
Le origini del Lambrusco affondano le radici nell’epoca romana, con il termine che deriva dal latino e si riferisce alla natura rustica e selvatica delle viti originarie. In realtà, il Lambrusco non è un vino singolo, ma un insieme di dodici varietà autoctone, tra cui il Sorbara, il Grasparossa, il Salamino e il Maestri. Questi vitigni conferiscono al Lambrusco una gamma di vini caratterizzati da bollicine vivaci e un forte legame con il territorio, simbolo di convivialità e condivisione.
Nel 2024, la produzione di Lambrusco a denominazione di origine controllata ha raggiunto quasi 40 milioni di bottiglie, a cui si aggiungono 110 milioni di bottiglie di Lambrusco Emilia IGT. Questo successo non è limitato al mercato locale, poiché il Lambrusco è esportato in oltre 90 paesi, con i principali mercati che includono Stati Uniti, Messico, Germania, Francia, Spagna e diverse nazioni dell’Est Europa e dell’America Latina. Come sottolinea Claudio Biondi, presidente del Consorzio Tutela Lambrusco, è fondamentale mostrare le potenzialità di un vino che, pur essendo profondamente legato al suo territorio d’origine, si sta proiettando sempre più oltre i confini nazionali.
Abbinamenti gastronomici con il Lambrusco
La versatilità del Lambrusco si riflette nella varietà delle sue tipologie, che spaziano dal frizzante, che rappresenta circa il 90% della produzione, al metodo classico, fino a versioni secche e amabili. Ogni tipologia offre un’esperienza unica e può essere abbinata a piatti dalle caratteristiche diverse. Ecco alcuni abbinamenti gastronomici consigliati:
- Cucina cinese:
- Remigio 101 Lambrusco di Sorbara DOC di Ca’ De’ Medici con abalone a lunga cottura.
- Rubino del Cerro Lambrusco Reggiano DOC di Venturini Baldini con Maiale Dong Pola.
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Dedicato ad Alfredo Molinari Lambrusco Salamino di Santa Croce DOC con trofie di riso condite con lardo di colonnata e soia scura.
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Cucina giapponese:
- Rosé Lambrusco di Modena DOC di Cantina VentiVenti con sashimi.
- RIÒ Lambrusco di Sorbara DOC della Cantina Sociale di San Martino in Rio con nigiri di Wagyu.
- Ancestrale Lambrusco di Sorbara DOC di Francesco Bellei & C. con kakuni, un piatto tradizionale giapponese a base di spalla di maiale stufata.
Con un continuo incremento della produzione e un export che rappresenta ora il 60% della produzione totale, il Lambrusco si sta affermando non solo come un vino conviviale, ma anche come una scelta raffinata per abbinamenti con cucine eterogenee e sofisticate. I giovani produttori, con un approccio innovativo e una sensibilità verso le tendenze globali, sono i protagonisti di questa evoluzione, ridefinendo la percezione del Lambrusco e portandolo verso un futuro promettente.