L’Alto Adige Wine Summit 2025 ha rappresentato un importante momento di svolta per il vino altoatesino e per le nuove generazioni di produttori. Si è tenuto a Bolzano all’inizio di settembre e ha celebrato i 50 anni della DOC Alto Adige, attirando 87 giornalisti da 11 Paesi. Questo evento, diventato un punto di riferimento nel panorama vinicolo internazionale, ha messo in luce le nuove tendenze e le ambizioni dei giovani viticoltori, pronti a portare freschezza e innovazione nel settore.
Un aspetto fondamentale del summit è stata l’introduzione delle 86 UGA (Unità Geografiche Aggiuntive), che mira a valorizzare la diversità dei microclimi e dei suoli della regione. Con 326 aziende associate e una produzione media annuale di 40 milioni di bottiglie, l’Alto Adige si conferma un territorio ricco di varietà, capace di esprimere oltre 20 tipologie di uva.
Giovani produttori e un nuovo stile
Il cambiamento generazionale in Alto Adige è evidente, con un abbassamento dell’età media dei produttori e un focus su vini che esprimono freschezza, verticalità e mineralità. Questa nuova filosofia si distacca dall’opulenza dei vini del passato, cercando una maggiore autenticità e rappresentazione del territorio. La vendemmia, influenzata da un clima variabile, ha visto un’anticipazione delle raccolte per preservare acidità e autenticità aromatica, elementi cruciali per i consumatori moderni.
Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, ha affermato: «I nostri vini piacciono per il tocco alpino che solo il nostro territorio può dare». Questa visione si traduce in un’attenzione particolare alla qualità, con varietà come il Pinot Bianco, lo Chardonnay e il Riesling che si prestano a interpretazioni fresche e innovative.
Una vendemmia anticipata e promettente
Le condizioni climatiche della vendemmia 2025, influenzate da abbondanti piogge a fine agosto, non hanno compromesso la qualità delle uve. Molti produttori hanno scelto di anticipare la raccolta per garantire freschezza. Ecco alcuni esempi:
- Magdalena Pratzner della Cantina Falkenstein ha dichiarato che la qualità è molto buona, con una produzione superiore rispetto agli ultimi anni.
- Hannes Andergassen della Klosterhof ha iniziato la vendemmia il 25 agosto, puntando a un Pinot Bianco elegante e fresco.
- Karoline Walch di Elena Walch ha comunicato che la raccolta è iniziata il 27 agosto, mirata a vini verticali e minerali.
- Niklas Foradori Hofstatter di J. Hofstatter ha evidenziato gradi alcolici sotto la media, ma con freschezza e longevità eccezionali nel Pinot Nero.
La grande degustazione di Bolzano
Il momento culminante del Wine Summit è stata la grande degustazione al Noi Tech Park di Bolzano, dove erano disponibili 365 etichette di 98 aziende. Tra le etichette più significative, i partecipanti hanno potuto assaporare:
- Brut Nature 2021 della Cantina Kaltern
- Praedarus Chardonnay Pas Dosé 2020 di Sankt Pauls
- Gewurztraminer Kastelaz 2021 di Elena Walch
- Pinot Nero Riserva Abtei Muri 2023 di Muri-Gries
- Chardonnay Lafòa 2023 di Colterenzio
Questi vini rappresentano la freschezza e la mineralità che caratterizzano la nuova generazione di vini altoatesini.
Alto Adige, laboratorio di freschezza
L’Alto Adige Wine Summit 2025 ha dimostrato che la regione è un laboratorio di freschezza e innovazione, dove i giovani produttori sono pronti a rispondere alle sfide del mercato globale. Con un occhio attento alla sostenibilità e alla qualità, l’Alto Adige si sta affermando come un punto di riferimento per i vini freschi e minerali, capaci di conquistare i palati di tutto il mondo. La strada tracciata dai giovani produttori è chiara: un futuro che celebra l’autenticità e la freschezza, in un territorio ricco di potenzialità.