
Frascati celebra il connubio tra cinema e vino con “A cena con Babette” di Pellicci e Bianciardi
Il 9 maggio 2023, l’infopoint del Consorzio di Tutela del Frascati Doc-Docg ha ospitato un evento straordinario che ha unito cultura e enogastronomia in un modo unico e coinvolgente. La presentazione del libro “A cena con Babette”, scritto da Lorenzo Bianciardi e Giovanni Pellicci, ha catturato l’attenzione di un pubblico variegato, dimostrando che il legame tra cinema e vino è molto più di un semplice abbinamento gastronomico.
Il libro, composto da sole 160 pagine, è un viaggio attraverso il mondo del cinema e della cucina, analizzando come il cibo possa servire da ponte tra culture diverse, come veicolo di socializzazione e come strumento di seduzione. La presentazione ha offerto spunti di riflessione che vanno oltre le pagine del volume, permettendo ai partecipanti di esplorare l’importanza del convivio, ovvero il piacere di mangiare insieme, che è una delle esperienze più antiche e significative dell’umanità.
Un viaggio tra cinema e cucina
Bianciardi, noto cinefilo, ha descritto con passione i film trattati nel libro, concentrandosi sugli aspetti che legano il cibo alla narrazione cinematografica. Ogni capitolo del libro è strutturato in modo da offrire una riflessione sul film in questione, seguita dall’abbinamento di un piatto e un vino, curato da Pellicci, esperto di gastronomia e vini. Questo approccio innovativo ha permesso di creare una vera e propria esperienza multisensoriale, in cui i sapori e le immagini si intrecciano per creare un’atmosfera di condivisione e scoperta.
L’importanza del vino e dei piatti tradizionali
Il vino ha giocato un ruolo fondamentale in questo pomeriggio di cultura. Il Frascati Superiore della Cantina Villafranca ha rinfrescato gli animi dei partecipanti, che includevano figure di spicco come Francesca Neroni, responsabile della Cultura del Comune di Frascati, e Oreste Molinari, consigliere del Consorzio di Tutela del Frascati Doc-Docg. La scelta di vini locali ha sottolineato l’importanza di valorizzare la produzione vitivinicola del territorio.
Pellicci ha condiviso con il pubblico un piatto che rappresenta la sua giovinezza a Grosseto: calamari ripieni, un classico della cucina toscana che ha evocato ricordi di convivialità. Questa scelta culinaria ha trovato un perfetto abbinamento con il film “Pranzo di Ferragosto” di Gianni Di Gregorio, in cui il vino bianco fresco gioca un ruolo centrale nelle scene di convivialità. Bianciardi ha così creato un collegamento tra i sapori del piatto e le emozioni suscitate dal film, dimostrando come il cibo possa essere un linguaggio universale capace di comunicare sentimenti e storie.
La narrazione attraverso il cibo
Durante l’evento, ci si è soffermati sull’arte del raccontare storie attraverso il cibo e il vino, evidenziando come questi elementi possano arricchire l’esperienza cinematografica. La narrazione di Bianciardi ha permesso di scoprire come ogni piatto e ogni vino porti con sé una storia, un’emozione, un ricordo, trasformando l’atto di mangiare in un’esperienza culturale profonda.
Inoltre, la presentazione ha toccato temi sociali, come il potere del cibo di unire le persone, superando barriere culturali e linguistiche. L’atto di condividere un pasto è, per sua natura, un atto di comunione, un momento in cui le differenze possono svanire e lasciare spazio alla connessione umana. Questo concetto è stato enfatizzato dai relatori e dal pubblico, che ha partecipato attivamente al dibattito, condividendo le proprie esperienze e riflessioni.
Il pomeriggio si è concluso con un’atmosfera di entusiasmo e gratitudine, con i partecipanti che hanno lasciato l’infopoint con una maggiore consapevolezza del legame intrinseco tra cinema e enogastronomia. L’evento ha dimostrato che, al di là del semplice abbinamento di piatti e vini, c’è un mondo di storie e significati da esplorare, un invito a vivere il cibo e il vino come esperienze che arricchiscono la nostra vita quotidiana. In questo senso, “A cena con Babette” si configura non solo come un libro, ma come un vero e proprio manifesto di un modo di vivere e condividere che affonda le radici nella cultura e nella tradizione.