Dazi su pasta e vino: la resilienza dei territori italiani salverà l’export secondo Franco Morando

Dazi su pasta e vino: la resilienza dei territori italiani salverà l'export secondo Franco Morando

Dazi su pasta e vino: la resilienza dei territori italiani salverà l'export secondo Franco Morando

Redazione Vinamundi

12 Ottobre 2025

Negli ultimi anni, il settore agroalimentare italiano ha affrontato numerose sfide, ma l’attenzione si è recentemente concentrata su due dei suoi simboli più rappresentativi: il vino e la pasta. Con l’amministrazione statunitense pronta a introdurre nuovi dazi sui prodotti simbolo della cucina italiana, a partire da gennaio 2026, il dibattito si fa acceso. A questi si aggiungono i dazi già in vigore sui vini europei, con un incremento tariffario del 15%. Franco Morando, direttore generale della Tenuta Montalbera, una delle principali aziende vitivinicole del Piemonte, ha condiviso le sue riflessioni su questa situazione complessa.

il calo delle esportazioni: un fenomeno fisiologico

Morando invita a non farsi prendere dal panico, ma a considerare il calo delle esportazioni come un fenomeno fisiologico. «I dazi sul vino rappresentano senza dubbio una sfida importante per tutto il comparto agroalimentare italiano, e il Piemonte non fa eccezione», afferma. Secondo le statistiche riportate dall’Unione Italiana Vini (UIV), le esportazioni di vino italiano verso gli Stati Uniti hanno mostrato un preoccupante calo del 26% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, Morando sottolinea che è troppo presto per trarre conclusioni definitive.

  1. Dazi sul vino: sfide per il settore.
  2. Calo delle esportazioni: un fenomeno temporaneo.
  3. Riassestamento del mercato: dinamiche in evoluzione.

l’identità del vino piemontese

L’industria vinicola piemontese, caratterizzata da una ricca varietà di vitigni autoctoni, si basa su un’identità forte e radicata nel territorio. Morando sottolinea quanto sia fondamentale proteggere questa autenticità, che è parte integrante del valore dei vini piemontesi. «I grandi vini piemontesi nascono da vitigni che possono essere coltivati solo in luoghi specifici. Dal Ruchè al Grignolino, fino al Barbera, le nostre etichette non sono solo prodotti, ma rappresentano un patrimonio identitario che il consumatore americano conosce e apprezza», afferma Morando con orgoglio.

strategie per affrontare le sfide

In un contesto di crescente incognita commerciale, la Tenuta Montalbera è determinata a concentrarsi sulla qualità, sulla promozione e sulle relazioni commerciali. Morando insiste sull’importanza di mantenere una presenza attiva negli Stati Uniti, ma non dimentica di guardare ai mercati emergenti, in particolare in Asia, dove la domanda di vini premium italiani è in costante crescita. Questo approccio strategico potrebbe rivelarsi cruciale per mitigare gli effetti negativi dei dazi.

In merito ai negoziati sui dazi, Morando esprime una certa fiducia. «La situazione non è ancora definita: i negoziati sui dazi sono tutt’altro che chiusi e potrebbero riservare sorprese favorevoli per il nostro settore. È fondamentale mantenere la fiducia e la vigilanza, continuando a lavorare in sinergia con istituzioni e partner commerciali», afferma. Questa collaborazione tra imprese e istituzioni è vista come un tassello essenziale per affrontare le sfide future.

Morando non esita a richiamare l’attenzione sulla resilienza delle aziende radicate nei territori. «La storia insegna che le eccellenze radicate in un territorio non si cancellano per un dazio temporaneo. Servono visione, adattamento e determinazione: valori che il Piemonte e i suoi vini sanno interpretare da sempre», afferma con convinzione. La forza dei territori, secondo Morando, è ciò che può realmente fare la differenza e garantire la sopravvivenza dei brand italiani nel mercato globale.

In aggiunta alla questione dei dazi, il direttore generale di Montalbera menziona anche l’importanza di una maggiore educazione e promozione del prodotto italiano all’estero. «Bisogna lavorare per far conoscere meglio le nostre varietà e i nostri produttori. Non si tratta solo di vendere vino, ma di raccontare storie legate al nostro territorio, alle nostre tradizioni e alla passione che mettiamo in ogni bottiglia», spiega. La narrazione diventa quindi un elemento cruciale per attrarre clienti e costruire relazioni durature.

In questo contesto di sfide e opportunità, è evidente che la risposta del settore vitivinicolo italiano deve essere multifaceted. Dalla qualità del prodotto alla sua promozione, dalla resilienza alle relazioni commerciali, ogni aspetto deve essere curato con attenzione. Le parole di Franco Morando risuonano come un invito a non perdere la fiducia nelle proprie capacità e nel valore intrinseco dei prodotti che rappresentano l’Italia nel mondo. La strada da percorrere è lunga, ma con determinazione e un forte legame con il territorio, il futuro del vino italiano potrebbe riservare sorprese positive, anche in un panorama commerciale in continua evoluzione.

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