Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino ha dato vita a un’importante evoluzione con il progetto “Brunello Forma”, un’iniziativa che segna un cambio di paradigma nella valutazione delle annate di vino. In un contesto dove il tradizionale sistema delle “stelle” ha dominato per decenni, il nuovo approccio mira a integrare dati climatici, geografia viticola e degustazioni professionali, rappresentando un’operazione culturale, tecnica e comunicativa.
l’evoluzione del sistema di valutazione
L’idea di superare il sistema delle stelle è emersa nel 2021 attraverso un processo condiviso tra diverse figure del settore, tra cui istituzioni, tecnici, accademici e degustatori internazionali. Fabrizio Bindocci, ex presidente del Consorzio, ha sottolineato la necessità di un paradigma fondato su dati oggettivi e autorevoli. Andrea Lonardi, Master of Wine e co-ideatore del progetto, ha spiegato il significato del termine “Forma”: una parola che, ispirata dall’Enciclopedia dantesca, descrive la struttura di ogni vendemmia, integrando il clima nel bicchiere.
Il progetto non si limita a sostituire un sistema di valutazione, ma si propone di dialogare con la critica tradizionale, offrendo strumenti interpretativi più solidi e ancorati alla realtà del territorio. Montalcino, noto per la sua complessità vitivinicola, presenta una geologia variegata, con suoli che risalgono a 600 milioni di anni fa, creando una molteplicità di caratteri pedologici anche all’interno di un singolo vigneto.
l’importanza della geografia viticola
Le altitudini variano da 100 a 600 metri sul livello del mare, dando vita a un mosaico di esposizioni e microclimi che influenzano profondamente la viticoltura locale. Il partner tecnico di Brunello Forma, Copernico, ha accumulato trent’anni di esperienza nella raccolta e analisi di dati meteorologici e pedologici a Montalcino. Dal 2019, sono state installate 40 stazioni meteo che, insieme a dati di esposizione e altitudine, hanno permesso di identificare 40 classi di diversificazione dei vigneti.
Questa rete di monitoraggio ha reso possibile la creazione di una serie storica dal 1996 al 2024, calibrata sulle superfici effettivamente vitate rappresentate da ciascun sensore. L’approccio metodologico è stato convalidato da esperti come i professori Luigi Mariani e Gabriele Cola e si arricchirà con il contributo delle aziende locali e dell’Università di Firenze.
l’analisi sensoriale del brunello 2020
Il modello di Brunello Forma non si limita a registrare le condizioni di piovosità e temperatura, ma introduce parametri innovativi, come le ore non normali di calore e le ore di stress termico. Nel 2020, ad esempio, le ore di stress termico non hanno superato la media storica di Montalcino, segnalando una stagione che, pur apparendo calda, si è rivelata equilibrata per il Sangiovese.
La vendemmia del 2020 ha rappresentato il primo test di questo nuovo sistema. Caratterizzata da un inverno privo di gelate e una primavera asciutta, ha visto chi ha raccolto entro la seconda metà di settembre ottenere frutti compatti e stratificati. La maturazione fenolica è risultata regolare, evitando eccessi alcolici e garantendo un buon equilibrio.
Per tradurre la complessità climatica in un linguaggio sensoriale, il Consorzio ha convocato otto Master of Wine provenienti da Italia, Stati Uniti e altri Paesi. I 57 campioni di Brunello 2020 sono stati degustati alla cieca, producendo 456 note che si sono tradotte in tre aggettivi chiave: accattivante, brillante e succulenta.
Questa analisi ha messo in evidenza che i vini provenienti dai versanti più alti e ventilati presentano caratteristiche delicate, croccanti e floreali, mentre i terreni più caldi e profondi producono vini più corposi e voluminose. La ricchezza in sostanze coloranti e tanniche conferisce ai Brunello 2020 un potenziale evolutivo lungo, capace di sviluppare nuove sfumature aromatiche nel tempo.
Oltre a “Brunello Forma”, il Consorzio ha anche lavorato alla realizzazione di una nuova carta geoviticola di Montalcino, un documento che stratifica dati su suoli, altitudini, esposizioni, venti e clima. Questo strumento non solo identifica e descrive il territorio, ma funge anche da benchmark internazionale per le aziende vinicole, offrendo loro la possibilità di collocarsi nel contesto vitivinicolo globale.
Il Consorzio prevede di ampliare ulteriormente la rete di centraline meteorologiche, arricchire gli indici climatici e coinvolgere le aziende nella condivisione dei dati. L’obiettivo è fornire ai produttori strumenti operativi per orientare le scelte agronomiche e le date di vendemmia in tempo reale, migliorando così la qualità e la tipicità del Brunello di Montalcino.
In questo modo, “Brunello Forma” non rappresenta solo una nuova valutazione d’annata, ma un’infrastruttura conoscitiva che unisce scienza, geografia viticola e sensibilità degustativa. La continua interazione tra le aziende e il Consorzio ha portato a feedback molto positivi, consolidando ulteriormente la reputazione di Montalcino come uno dei territori vitivinicoli più prestigiosi al mondo.