Brindisi di Capodanno: ecco con cosa farlo e alcune curiosità

Brindisi di Capodanno

Brindisi di Capodanno | Pixabay @filadendron - Vinamundi

Federico Liberi

26 Dicembre 2025

Dalla scelta tra spumanti e vini pregiati alle origini del “Cin Cin”, ecco consigli, curiosità e idee per rendere speciale il brindisi di Capodanno

Con l’avvicinarsi della notte di San Silvestro, cresce l’attesa per il tradizionale brindisi di Capodanno, momento simbolico che unisce celebrazione, speranza e convivialità. Ma quali sono le scelte migliori per accompagnare questo rito? E qual è l’origine del termine “Cin Cin”, ormai universalmente associato al brindisi? Analizziamo le opzioni per lo spumante e il vino da preferire e scopriamo le curiosità legate a questa antica tradizione.

Brindisi di Capodanno: lo spumante e il vino più adatti

Il brindisi a mezzanotte si celebra quasi sempre con uno spumante, la bevanda effervescente per eccellenza che esalta l’atmosfera festosa. In Italia, i più amati restano il Prosecco e il Franciacorta, simboli di qualità e tradizione. Per chi desidera un gusto meno secco, si può optare per uno spumante Extra-Dry come l’Imperiale Millesimato o il Cuvée Millesimato. Tra le altre bollicine di pregio emergono anche il Durello Doc e l’Altinum della Cantina Aldeno, perfetti per chi cerca un’alternativa di carattere.

Non mancano però gli amanti del vino fermo per il brindisi: un corposo Barolo o un elegante Amarone sono scelte raffinate per chi preferisce un rosso robusto, mentre chi desidera un bianco fresco e leggero può puntare su un Pinot Bianco o uno Chardonnay di buona struttura. Queste opzioni sono ideali per chi vuole brindare con un calice meno tradizionale ma altrettanto gustoso.

L’origine del “Cin Cin” e il significato del brindisi

L’espressione “Cin Cin” che accompagna il gesto di alzare i calici ha origini avvolte nel mistero. Una delle ipotesi più accreditate la collega al cinese “qing qing” (清清), pronunciato “tsing tsing”, che significa “puro” o “chiaro”. Si racconta che marinai europei, durante il periodo coloniale, abbiano adottato questo termine per i loro brindisi, italianizzandolo in “Cin Cin”.

Altra teoria suggerisce che la locuzione derivi dal suono prodotto dai bicchieri che si toccano durante il brindisi. Infine, alcuni studiosi ipotizzano una radice francese dal verbo “cinciner”, che significa “bere insieme”.

Qualunque sia la sua origine, “Cin Cin” è ormai un simbolo universale di gioia, augurio e condivisione, elemento imprescindibile nelle celebrazioni del nuovo anno.

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