L’ingresso della cantina Bosco del Sasso nel prestigioso Club del Buttafuoco Storico rappresenta un momento significativo per la valorizzazione del vino rosso emblematico dell’Oltrepò Pavese. Questo club, fondato nel 1996, ha come obiettivo principale quello di proteggere e promuovere un vino che è diventato simbolo della tradizione vinicola di questa regione. Sotto la guida di Manuela Centinaio, Bosco del Sasso porta una nuova energia e una visione fresca al club, contribuendo a rafforzare la presenza femminile in un settore storicamente dominato da figure maschili.
Un cambiamento significativo nel Club del Buttafuoco Storico
L’ingresso di Bosco del Sasso non solo arricchisce il numero dei soci, ma rappresenta anche un passo importante verso una maggiore inclusività all’interno dell’associazione. Massimo Piovani, presidente del club, ha accolto con entusiasmo questa nuova realtà, sottolineando l’importanza di mantenere viva la tradizione del Buttafuoco Storico. Con 18 soci e 20 Vigne Storiche, il club dimostra la sua vitalità e la capacità di adattarsi alle nuove sfide del mercato.
La Vigna Storica del Sasso e il futuro del vino
Una delle peculiarità che Bosco del Sasso porta con sé è la Vigna Storica del Sasso, un patrimonio vitivinicolo di grande valore. La cantina adotta una filosofia produttiva rigorosa, seguendo i disciplinari stabiliti dal club per garantire l’autenticità del Buttafuoco Storico. Manuela Centinaio ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di entrare nel Club, impegnato come noi nella valorizzazione del Buttafuoco Storico, un vino che nasce direttamente dalla vigna e non in cantina”. Inoltre, la cantina sta lavorando a un ambizioso progetto: un wine resort dedicato al Buttafuoco Storico, che aprirà tra poco più di un anno sulle colline di Canneto Pavese.
L’enoturismo e il futuro dell’Oltrepò Pavese
L’Oltrepò Pavese si sta affermando sempre di più come una meta privilegiata per l’enoturismo, grazie alla combinazione di natura, cultura e gastronomia. Il Buttafuoco Storico, prodotto da un mix di varietà autoctone come Croatina, Barbera e Pinot Nero, è un simbolo dell’identità culturale e storica della regione. Negli ultimi anni, l’interesse per questo vino è cresciuto notevolmente, sia a livello nazionale che internazionale, contribuendo a una crescente domanda.
La valorizzazione del Buttafuoco Storico non è solo una questione di mercato, ma rappresenta un viaggio che abbraccia la cura del territorio, la sostenibilità e il rispetto per le tradizioni locali. Con l’ingresso di Bosco del Sasso nel club, si pone l’accento sull’importanza di preservare la storia e l’identità del vino nella regione. In un contesto in cui l’enoturismo sta diventando sempre più rilevante, l’Oltrepò Pavese si prepara a consolidare la sua posizione come meta di eccellenza, offrendo un’esperienza unica a chi decide di visitarla.
In sintesi, il futuro del Buttafuoco Storico si arricchisce di nuove esperienze, storie e, soprattutto, di passione per il vino, grazie all’impegno di realtà come Bosco del Sasso e al supporto del Club del Buttafuoco Storico.