Borgogna e Italia in cima alla classifica dei vini pregiati nel 2025 secondo Liv-ex

Borgogna e Italia in cima alla classifica dei vini pregiati nel 2025 secondo Liv-ex

Borgogna e Italia in cima alla classifica dei vini pregiati nel 2025 secondo Liv-ex

Redazione Vinamundi

18 Settembre 2025

Il mondo dei fine wines è in costante evoluzione, e la classifica Liv-ex 2025 offre uno sguardo affascinante sulle etichette più prestigiose a livello globale. Pubblicata dalla piattaforma leader nel settore, Liv-ex, questa graduatoria è fondamentale per appassionati, collezionisti e investitori. Basata sui prezzi effettivi di scambio, la classifica permette di comprendere quali vini stiano guadagnando terreno nel mercato.

La classificazione di Liv-ex si articola in cinque livelli di prezzo, aggiornati ogni due anni per riflettere le dinamiche di un mercato in continua trasformazione. Quest’anno, la fascia più bassa raccoglie vini il cui prezzo medio per una cassa da 12 bottiglie varia tra 284 e 354 sterline, mentre la prima fascia è riservata a vini con prezzi medi superiori a 2.839 sterline, evidenziando le etichette più esclusive e ricercate.

La dominanza della Borgogna

La Borgogna si conferma la regione vinicola più rappresentativa nella fascia alta della classifica. Etichette iconiche come Romanée-Conti, La Tâche e Richebourg occupano i primi tre posti assoluti, sottolineando l’incredibile valore e la reputazione di questi vini. La Borgogna, con la sua tradizione vitivinicola secolare e le sue terroir uniche, continua a esercitare un fascino irresistibile sui collezionisti di tutto il mondo.

La crescita dell’Italia nel mercato dei fine wines

L’Italia, da sempre un attore chiave nel panorama vinicolo mondiale, ha registrato un significativo incremento nella sua presenza nella classifica Liv-ex 2025. I vini italiani sono passati da 65 a 86 etichette rispetto all’edizione precedente, un aumento che riflette il crescente riconoscimento internazionale di denominazioni storiche come Barolo, Brunello e Super Tuscan. Questi vini, un tempo confinati a un mercato locale, stanno ora guadagnando notorietà globale, con un’attenzione particolare alle loro qualità e peculiarità.

Nel dettaglio, l’Italia rappresenta il 18,6% dei vini inseriti nella lista, con la Toscana che si colloca al terzo posto dopo Bordeaux e Borgogna con 45 vini (circa il 13,5% di tutte le etichette). Il Piemonte segue a ruota con 36 vini (10,8%). Tra questi, ben nove etichette italiane si posizionano nella prima fascia, dimostrando l’eccellenza e la competitività del nostro paese. Inoltre, il Veneto è rappresentato con tre vini, mentre l’Umbria e l’Abruzzo contribuiscono con un’etichetta ciascuno.

Vini californiani e altre sorprese

Un aspetto interessante della classifica è la presenza di vini californiani come Screaming Eagle, Harlan, Promontory e Scarecrow, che si sono posizionati sopra alcuni storici Premier Cru bordolesi. Questo segnale indica un cambiamento nella percezione globale dei vini americani, che stanno guadagnando una reputazione sempre più solida nel mercato dei fine wines.

Tra le etichette che hanno registrato i balzi più significativi, troviamo Vieux Télégraphe e la Barbera d’Alba Francia di Giacomo Conterno, entrambe passate dalla quinta alla terza fascia. Questi cambiamenti dimostrano come il mercato sia in grado di premiare i vini che riescono a mantenere la loro qualità anche in un contesto di sfide economiche.

Il mercato dei fine wines in difficoltà

Nonostante il successo di alcune etichette, il mercato dei fine wines sta vivendo un periodo complesso. Infatti, l’indice Liv-ex Fine Wine 1000 ha registrato un calo del 23% negli ultimi due anni, rappresentando il periodo di ribassi più lungo della sua storia recente. Ciò implica che, mentre alcune etichette stanno guadagnando posizioni, il mercato nel suo complesso affronta sfide significative.

In questo contesto di incertezze, le etichette che hanno saputo resistere e continuare a attrarre domanda dimostrano una notevole resilienza. La Francia continua a dominare la classifica, con la Borgogna e Bordeaux che giocano un ruolo centrale, mentre l’Italia consolida il suo secondo posto. Gli Stati Uniti e la Spagna stanno migliorando le loro prestazioni, mentre l’Australia ha visto una riduzione della propria presenza, con soli due vini classificati rispetto ai cinque dell’edizione precedente. Questo potrebbe essere un segnale di un mercato che privilegia regioni ritenute più “sicure” in tempi di incertezza.

La classifica Liv-ex 2025 non è solo un elenco di vini, ma racconta una storia di tradizione, innovazione e cambiamento nel panorama vinicolo globale. La combinazione di fattori economici, preferenze dei consumatori e la qualità intrinseca dei vini si riflettono in questa graduatoria, evidenziando l’importanza di monitorare costantemente il mercato.

Con la continua evoluzione delle preferenze dei consumatori e le sfide del mercato, sarà interessante osservare come queste dinamiche influenzeranno le future edizioni della classifica Liv-ex e quali nuove etichette emergeranno nei prossimi anni.

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