Di fronte a una selezione di cinque bianchi francesi e un italiano, ho avuto l’opportunità di esplorare vini provenienti da diverse regioni vitivinicole: Terre di Camargue, Côtes du Jura, Collio Friuli, Provence, Languedoc Pic Saint Loup e Madiran. La degustazione alla cieca ha reso l’esperienza ancora più intrigante, permettendo di scoprire le caratteristiche uniche di ciascun vino senza pregiudizi.
Charmentin Valeriole 2023
Iniziamo con il Charmentin Valeriole 2023 delle Terre de Camargue. Questo vino, un blend di 70% Rolle (conosciuto anche come Vermentino) e 30% Chardonnay, è prodotto dal Mas de Valériole. Caratterizzato da un profilo vivace e evocativo, il Charmentin viene fermentato in acciaio inox e affinato per sei mesi sui lieviti fini. Al palato, si nota una buona acidità, una leggera amarezza e una sottile salinità che si intrecciano con un frutto generoso ma sobrio. Situato nel Parco Naturale Regionale della Camargue, il Mas de Valériole è un luogo ricco di storia, fondato nel 1426. Voto: 88/100.
Côtes du Jura 2022
Il secondo vino in degustazione è il Côtes du Jura 2022 del Domaine Berthet-Bondet, un eccezionale esempio di Savagnier, vitigno autoctono della regione. Questo bianco riflette l’autenticità della tradizione vitivinicola del Jura, in particolare dell’appellation Château-Chalon. Presenta un colore giallo paglierino brillante e un bouquet complesso, con note di frutta a polpa bianca, nocciola e spezie dolci. Al palato, il Côtes du Jura 2022 si distingue per la sua freschezza e vivace acidità. Berthet-Bondet è un produttore impegnato nella sostenibilità e offre un vino che è un vero ambasciatore del suo territorio. Voto: 89/100.
Segré Collio 2022
Passiamo al Segré Collio 2022 del Castello di Spessa, un Sauvignon Blanc DOC proveniente dai vigneti situati sulla Ponca, tipico terroir friulano. Le uve, raccolte a perfetta maturazione, fermentano in acciaio e affinano sulle fecce nobili. Questo vino, dal colore giallo paglierino dorato, esprime note fruttate di pompelmo e agrumi maturi, con un tocco vegetale distintivo. Al palato risulta intenso e ampio, con un lungo finale agrumato, anche se non ha particolarmente entusiasmato. Voto: 87/100.
Emotion 2021 e altri vini
Il quarto vino, Emotion 2021 di Gavaisson, combina Semillon e Rolle. Proveniente dalla zona di Lorgues, questo vino bianco presenta note di frutta esotica e una consistenza vellutata. La fermentazione avviene in tre contenitori diversi, seguita da un affinamento in bottiglia di circa un anno. Voto: 90/100.
Il vino successivo è Le Causse 2019 del Château de Cazeneuve, un blend di 20% Roussanne e 80% Marsanne. Questo vino si distingue per un naso ricco di spezie, tabacco e cacao, con una dolcezza glicerica che non compromette la freschezza. Voto: 91/100.
Infine, ho assaporato Les Jardins Philosophiques 2018 del Château Bouscassé, un vino secco e fruttato prodotto con Petit Courbu e Petit Manseng. Voto: 91/100.
Questa esperienza di degustazione ha rivelato non solo la diversità dei vini bianchi, ma anche la ricchezza delle tradizioni vitivinicole che caratterizzano le diverse regioni di Francia e Italia. Ogni vino racconta una storia, rendendo il loro assaggio un affascinante viaggio attraverso il tempo e il territorio.