Per molte persone, anche per alcuni magari un po’ più esperti, è difficile dire quale sia il vino tipico di Monte Carlo. Per scoprirlo è utile leggere il libro “Champagne”, del 1968, di Mino Caudana e Jean Claude Laurier, dove vengono celebrati i fasti “monegaschi” di questa bevanda spettacolare e amata da tutti. La storia riportata nel libro In un’occasione storica, citata nel libro, si ricorda l’inaugurazione di un Casinò alla Vigilia di Natale del 1863, da parte del nuovo gestore, nonché proprietario, François Blanc. Questo signore era il nuovo proprietario del complesso che in seguito diventerà la SBM. Venne…
Autore: Federico Liberi
Se si parla di Champagne il pensiero non può non andare al famosissimo e storico Dom Pérignon, anche se, naturalmente, non è l’unica etichetta esistente. Questo accade perché tutti noi abbiamo sentito parlare spessissimo di questo fantastico prodotto, presente in moltissimi film e conosciuto, nella cultura di massa, soprattutto da chi ha meno conoscenza in questo settore, come “lo Champagne per eccellenza”. Nonostante la sua fama pochissime persone al mondo conoscono la sua storia e quella della sua cantina. Ecco, quindi, la storia dello Champagne più famoso al mondo: il Dom Pérignon. Chi è il proprietario dell’azienda? Innanzitutto, bisogna dire…
Il Pigato è un vitigno a bacca bianca della regione Liguria, coltivato, in quantità basse, sia sulla costa che nelle valli dell’entroterra, soprattutto nell’area geografica che va da Albenga a Imperia. Il suo nome deriva dalla parola in dialetto ligure “pigau”, ovvero “macchiato” ed è dovuto alle macchie di color marrone che caratterizzano la buccia della bacca matura. Le sue origini sembrano essere antichissime, infatti, sembra sia originario della Tessaglia e che sia stato portato dai greci durante la colonizzazione della penisola italiana. La sua prima apparizione in Liguria, però, risalirebbe al 1600 circa, dove sarebbe arrivato in un viaggio…
Un fantastico vino tipico dell’Abruzzo, che nel 2022 ha festeggiato i 50 anni dalla nascita della sua DOC, è il Trebbiano d’Abruzzo, il quale comprende 3 tipologie di vini bianchi: Trebbiano d’Abruzzo versione base, Trebbiano d’Abruzzo Superiore e Trebbiano d’Abruzzo Riserva. Il Trebbiano è un vitigno molto che ha molta facilità ad adattarsi a condizioni climatiche e terreni differenti, motivo per il quale viene coltivato in più regioni d’Italia. Proprio in base alla regione in cui viene coltivato sviluppa caratteristiche diverse e tratti distintivi particolari. Il nome Trebbiano, quindi, sta a indicare la famiglia dei vitigni e non un vitigno…
Lo Spritz, senza dubbio, è il cocktail perfetto per fare aperitivo. Questo cocktail veneziano ha da sempre riscosso un grandissimo successo nei bar e nei pub italiani grazie alla sua freschezza e alla sua capacità di risultare perfetto in abbinamento con qualunque stuzzichino o cibo da happy hour. Fu ideato dai soldati austro-ungarici, i quali unirono il vino con l’acqua frizzante. A oggi le varianti sono molteplici, tutte buonissime e particolari, che hanno come unica base comune il Prosecco. Vediamo le varianti dello Spritz! Aperol e Campari Spritz Le varianti “classiche” e più conosciute sono quella Aperol e quella Campari.…
Il vino è uno dei prodotti deteriorabili che ha la durata più lunga, infatti, se ben conservato e di alta qualità può arrivare a durare addirittura diversi decenni da non aperto. Se aperto, però, il vino rosso ha una durata decisamente breve poiché, quando il prodotto entra in contatto con l’ossigeno, vengono stimolati i suoi tannini e viene attivato il processo di ossidazione che, con il passare del tempo, contribuisce al deterioramento del vino, che piano piano viene trasformato in acido acetico. Esistono diversi modi, per fortuna, per conservare i vini rossi una volta aperti, in modo tale da evitare…
Il Lagrein è il vitigno a bacca rossa più importante, caratteristico e pregiato dell’Alto Adige, motivo per il quale è considerato il Re di questa regione, onorificenza che divide con la Schiava. Un tempo vinificato, proprio come la Schiava, nella versione rosato, viene vinificato, da qualche anno, in una produzione decisamente più sobria, mirata e tecnicamente meno invasiva, soprattutto grazie ai vignaioli di queste zone che hanno capito la sua potenzialità di struttura, finezza e longevità. La storia di questo nobile vino è affascinante, a partire proprio dal nome, infatti, alcuni sostenevano che provenisse dalla Vallagarina, un vigneto tipico delle…
Il Carricante è un importantissimo vitigno a bacca bianca, il più diffuso della provincia di Catania. È autoctono dell’Etna, su cui cresce fino a 750/950 metri di altitudine. Qui la natura del terreno è strettamente vulcanica, formata dallo sgretolamento di diversi tipi di lava e da materiali eruttivi più recenti, quali i lapilli, ceneri e sabbie. Inoltre, la vicinanza al mare aiuta l’accumulo di sostanze minerali, come il cloruro di sodio e questo si riflette sul vino. Il suo nome deriva dall’espressione siciliana “u carricanti”, che sottolinea l’abbondante produzione delle sue piante, capaci di riempire i carri d’uva. È tradizionalmente…
Tra i vini bianchi il Pinot Grigio è sicuramente uno dei più importanti ad essere coltivati nel mondo. Questo vino è ottenuto da un vitigno a bacca bianca dal colore blu-grigio originario della Borgogna in Francia e diffuso in tutto il mondo. L’origine del nome francese “pinot” deriva dalla parola “pin”, che significa “pigna”. La forma del grappolo del Pinot Grigio ricorda una piccola pigna, come avviene per tutti i vitigni dal nome “pinot”. Il Pinot Grigio, come già detto, è diffuso in tutto il mondo. Sono di grande interesse i vini dell’Italia, che detiene il primato del maggior numero…
Dall’ultimo Sismografo di Unioncamere Puglia, che si riferisce all’anno 2022, sono emersi dati importantissimi: la Puglia ha investito fortemente nell’enologia fino a diventare prima per numero di imprese in Italia, aumentando i fatturati, i profitti, gli investimenti e l’impiego di capitale a rischio. Nel mondo i tre paesi primi nella classifica nei mercati di sbocco sono rispettivamente Germania, Svizzera e Regno Unito. A sorprendere è stata l’Albania, posizionatasi addirittura al quarto posto. I numeri delle imprese Sono ben 396 le aziende pugliesi che operano nel settore della produzione di vino secondo i numeri aggiornati al 31 dicembre 2022. Questo risultato…
Il vitigno Fiano è un vitigno a bacca bianca coltivato soprattutto in Campania, ma negli anni si è diffuso anche in Puglia, sembra grazie a Carlo II d’Angiò, che fece portare a Cava dei Tirreni 16mila piante di Fiano a Manfredonia intorno alla fine del 1200 e, solo recentemente, in Sicilia. È considerato uno dei migliori vitigni a bacca bianca d’Italia. Le sue origini non sono certe, ma secondo molti esperti il vitigno Fiano dovrebbe essere originario della Magna Grecia, per essere precisi del Peloponneso. Il suo nome sembra che derivi dal nome di una popolazione Ligure delle Alpi Apuane…
Il vitigno Croatina ha una storia non certa, che è stata descritta a partire solamente dalla seconda metà dell’800, anche se si trovano delle tracce nella Valle del Versa, nell’area di Roverscala, nell’Oltrepò Pavese, a partire dal Medioevo. Uno dei primi scritti in cui questo vitigno viene citato è di Di Rovasenda e risale alla fine dell’800. Nel suo luogo di origine il vitigno viene conosciuto anche con il nome Bonarda, che è il nome del vino che viene prodotto esclusivamente con la Croatina. La cosa ha però creato un caso di presunta sinonimia con il vitigno Bonarda, coltivato nel…
Il Corinto Nero è un vitigno a bacca nera autoctono della Sicilia, ma originario, come suggerisce il nome, della Grecia. Il nome, infatti, indica la sua provenienza dalla città greca di Corinto, da cui poi si è largamente diffuso in molte zone mediterranee europee. Questo vitigno si trova in abbondanza proprio in Grecia, nella vicina Turchia e in Francia, mentre negli altri paesi, come l’Italia, non è largamente diffuso. Fu addirittura Plinio il Vecchio il primo a parlare del Corinto Nero, definendolo come “Uva Marina nera”. Altre testimonianze scritte sono decisamente più recenti rispetto all’epoca romana, risalgono infatti al XVI…
Il Canaiolo Nero è un vitigno autoctono molto diffuso e importante sia nella zona del Chianti, sia in altre provincie della regione Toscana. Nel XVIII secolo questo vitigno era più coltivato del Sangiovese. La sua importanza è dovuta al fatto che, insieme al Sangiovese e alla Malvasia, faceva parte della ricetta originale del Chianti Classico, descritta per la prima volta dal Barone Bettino Ricasoli nel 1872. La ricetta prevedeva in proporzione 7 parti di Sangiovese, due di Canaiolo e una di Malvasia. La sua storia è molto antica, tanto che fu descritto per la prima volta nella prima metà del…
Il vitigno Rondinella è un autoctono della provincia di Verona dalle origini ancora oggi sconosciute, ma molto probabilmente antiche. Il Rondinella è un vitigno a bacca rossa di grande importanza per la zona della Valpolicella. Viene di solito vinificato in uvaggio con altre varietà della provincia di Verona. Questi uvaggi sono alla base dei vini Valpolicella e Bardolino. Grazie alla sua caratteristica capacità di mantenere un alto livello zuccherino, viene impiegato anche nell’uvaggio dell’Amarone e nel Recioto della Valpolicella. Il suo nome è dovuto, probabilmente, al colore dei suoi acini di colore nero-bluastro, che ricorda il colore tipico del piumaggio…
Camminando per il comune umbro di Montefalco è possibile ammirare le fantastiche colline verdi e gli straordinari borghi medievali intorno alla città di Perugia. I paesaggi e i borghi non sono però le uniche attrazioni della zona: proprio da queste terre, infatti, ha origine il Montefalco Sagrantino, un rosso autoctono unico, particolare e incredibile. La storia del vitigno Sagrantino La storia di questo vitigno è particolarmente misteriosa, non esistono, infatti, documenti che ne testimoniano la produzione prima del 1500 circa. Esistono diverse teorie riguardanti le sue origini, ma la teoria più accreditata da molti studiosi è che sia di origine…
A moltissime persone, sicuramente, è capitato di assaggiare del vino che, probabilmente a seguito di una cattiva conservazione, aveva il sapore di aceto. Quando e perché il vino diventa aceto? Ecco la risposta a questa e a molte altre domande! Perché il vino diventa e assume il sapore di aceto? I responsabili di questo fenomeno sono gli “Acetobacter”, i quali sono dei batteri che, in presenza di ossigeno e di alte temperature, sono in grado di trasformare l’alcol, nello specifico l’etanolo contenuto nel vino, in acido acetico, portando al deterioramento del vino e all’emergere dell’odore e del sapore di aceto.…
Il vitigno Ciliegiolo negli ultimi anni ha visto una diminuzione drastica della sua coltivazione. La sua zona principale si trova nella Toscana centrale, più precisamente nella Maremma, ma viene coltivato anche in altre regioni, come Liguria, Marche, Abruzzo e Lazio. Si pensa che sia stato importato in Italia, proprio in Toscana, dalla Spagna nel 1870 circa. Questo vitigno prende il nome dal suo colore e dal suo aroma caratteristico, entrambi che ricordano la ciliegia. Il Ciliegiolo è in grado, se vinificato in purezza, di dare vita a ottimi vini, ma allo stesso tempo viene spesso utilizzato come sostegno al Sangiovese…
Il Passerina è un vitigno a bacca bianca che vede la sua origine nell’Italia centrale. Oggi è maggiormente diffuso in Abruzzo e nelle Marche, ma è presente anche in Umbria e nella provincia di Frosinone. La sua provenienza esatta è contesa proprio tra le Marche e la provincia di Frosinone, mentre nel resto del Lazio è quasi del tutto assente. Il suo nome è molto particolare e sembra aver avuto origine dal fatto che i passeri sono molto golosi dei suoi piccoli acini di uva. Il Passerina sembra essere appartenente alla famiglia dei Trebbiani, ma alcuni esperti credono che sia…
Secondo un’analisi dei dati dell’Istat da parte dell’associazione degli agricoltori italiani, Coldiretti, il vino italiano ha stabilito un nuovo record raggiungendo una cifra incredibile: circa 14 miliardi di euro nel solo 2022. Inoltre è stato sostenuto dalla crescita del 10% delle esportazioni a 7,9 miliardi di euro, stabilendo un altro record. Gli acquisti nazionali di vino sono diminuiti del 2,2%, ma sono stati compensati dai consumi fuori casa dovuti al turismo e alla riapertura dei ristoranti dopo la revoca delle restrizioni legate alla pandemia di Covid-19. Sul totale dei vini prodotti in Italia, circa il 70% di quelli venduti erano…