Accordo UE-Mercosur: perché gli agricoltori temono per il futuro della sicurezza alimentare

Accordo UE-Mercosur: perché gli agricoltori temono per il futuro della sicurezza alimentare

Accordo UE-Mercosur: perché gli agricoltori temono per il futuro della sicurezza alimentare

Redazione Vinamundi

4 Settembre 2025

L’accordo commerciale tra l’Unione Europea e il Mercosur, un blocco economico che comprende Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, sta generando accesi dibattiti nel settore agricolo europeo. Mentre alcune organizzazioni, come l’Unione Italiana Vini (UIV), vedono nell’accordo un’opportunità di espansione per il vino italiano, la Confederazione Nazionale dei Coltivatori Diretti (Confeuro) esprime una posizione fortemente contraria. Il presidente nazionale, Andrea Tiso, ha messo in evidenza i rischi associati a questa intesa, sottolineando come possa danneggiare migliaia di piccoli e medi agricoltori europei.

Rischi per la competitività agricola

Secondo Tiso, l’accordo apre la porta a prodotti agricoli che non rispettano i rigidi standard qualitativi e di sicurezza vigenti nell’Unione Europea. Questa situazione rappresenta una minaccia diretta per la competitività delle aziende agricole italiane ed europee, costrette a competere con prodotti provenienti da Paesi del Mercosur. In questi Paesi, l’uso di antibiotici, fitofarmaci e principi attivi vietati da oltre vent’anni in Europa è ancora praticato. Tali differenze normative non solo compromettono il benessere dei cittadini europei, ma mettono anche a rischio la reputazione e la qualità dei prodotti agricoli europei.

Sicurezza alimentare e ambiente

Uno dei punti più critici sollevati da Confeuro è l’assenza di reciprocità nelle norme di sicurezza alimentare. In un contesto globale sempre più interconnesso, la protezione dei consumatori deve essere una priorità. L’accordo UE-Mercosur sembra non garantire questo fondamentale principio. Tiso ribadisce che l’Europa non può permettersi di abbassare i propri standard per favorire l’importazione di prodotti che non rispettano le stesse garanzie sanitarie e ambientali richieste agli agricoltori europei.

Inoltre, non si possono ignorare le questioni ambientali sollevate dal trattato. Sebbene l’accordo richieda ai Paesi del Mercosur di adottare misure contro la deforestazione, tali impegni non sono vincolanti. Tiso osserva che “è illusorio pensare che possano cambiare improvvisamente i propri metodi produttivi”, evidenziando come la pressione per ottenere profitti immediati possa prevalere su considerazioni più lungimiranti legate alla sostenibilità ambientale.

Compensazioni e appello alle istituzioni

Confeuro denuncia che l’agricoltura europea potrebbe pagare un prezzo elevato per un accordo che sembra favorire settori diversi, come quello automobilistico e farmaceutico, a scapito della competitività delle filiere agricole locali. Questa situazione crea un clima di incertezza e preoccupazione per il futuro dell’agricoltura europea.

Un altro aspetto critico dell’accordo è rappresentato dalle compensazioni economiche previste dall’Unione Europea, pari a circa un miliardo di euro, destinate a settori penalizzati dall’intesa. Tiso definisce queste risorse come “palliativi”, incapaci di fornire un sostegno concreto a chi potrebbe subire le conseguenze negative. In un contesto di crescente difficoltà economica e di crisi climatica, le compensazioni non possono sostituire un sistema di protezione robusto per gli agricoltori europei.

In questo contesto, Confeuro lancia un appello alle istituzioni nazionali, invitando il governo italiano a opporsi a un accordo che potrebbe rivelarsi deleterio per l’economia agricola del Paese. Tiso sottolinea l’importanza di salvaguardare gli interessi dei produttori locali, i quali rappresentano una parte fondamentale del tessuto economico e sociale italiano.

Il dibattito sull’accordo UE-Mercosur rimane quindi aperto e divisivo. Da un lato, ci sono coloro che vedono in questa intesa una chance di crescita e di apertura verso nuovi mercati; dall’altro, ci sono le preoccupazioni legittime di chi teme per la sicurezza alimentare e l’equilibrio del settore agricolo europeo. La sfida sarà trovare un punto di equilibrio che possa garantire non solo opportunità di sviluppo, ma anche la tutela della qualità e della sostenibilità delle produzioni agricole europee.

Nel complesso, la posizione di Confeuro rappresenta una voce importante in questo dibattito, evidenziando la necessità di un’analisi approfondita e critica degli effetti a lungo termine che un accordo di tale portata potrebbe avere sul settore agricolo e, più in generale, sulla sicurezza alimentare in Europa. La strada da percorrere è complessa e richiede un impegno collettivo per garantire che gli interessi degli agricoltori europei siano adeguatamente rappresentati e protetti.

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