Vinitaly Preview Tokyo: un viaggio sensoriale nella cucina italiana nel cuore del Giappone

Vinitaly Preview Tokyo: un viaggio sensoriale nella cucina italiana nel cuore del Giappone

Vinitaly Preview Tokyo: un viaggio sensoriale nella cucina italiana nel cuore del Giappone

Redazione Vinamundi

19 Novembre 2025

Tokyo, 18 novembre 2025 – Vinitaly sbarca a Tokyo con una delle tappe più importanti della sua lunga marcia promozionale del 2025, puntando a rafforzare la presenza del vino italiano nel mercato asiatico. Il 17 e 18 novembre, si è tenuto il Vinitaly Tokyo Preview, un evento che ha riunito istituzioni, operatori del settore e influencer con l’obiettivo di consolidare il made in Italy in uno dei mercati più competitivi e maturi del continente.

Cena di gala all’Ambasciata d’Italia: un’apertura tra eccellenze e relazioni

La Preview è partita domenica sera con una cena di gala all’Ambasciata d’Italia a Tokyo. Circa cinquanta ospiti selezionati – tra rappresentanti istituzionali, buyer, giornalisti e professionisti – si sono confrontati sulle prospettive del vino italiano in Giappone. Il menù, preparato in collaborazione con SOL Expo, ha avuto anche un “carrello degli oli” con la degustazione guidata di cinque oli extravergine d’oliva italiani, sotto la guida della giudice JOOP Mariko Shimada. Un dettaglio non da poco, che come ha spiegato un funzionario dell’ambasciata, “racconta tutta la filiera agroalimentare italiana, non solo il vino”.

Masterclass e degustazioni: il volto nuovo del vino italiano

Il 18 novembre la scena si è spostata all’InterContinental Tokyo Bay, dove si sono svolte due masterclass che hanno scandito la giornata. A condurle, il wine educator Filippo Bartolotta e l’Italian Wine Ambassador Asami Yoshikawa, che hanno raccontato l’evoluzione dell’enologia italiana attraverso otto etichette selezionate e due degustazioni alla cieca per ogni sessione.

La prima masterclass, intitolata “The Lightness of Contemporary Italian Winemaking”, ha messo in luce il nuovo modo di leggere il terroir italiano: eleganza, trasparenza e facilità di beva. “Il pubblico giapponese cerca vini che raccontino una storia, ma che siano anche adatti ai gusti moderni”, ha spiegato Bartolotta durante la sessione mattutina delle 11. Nel pomeriggio, “Italy Reimagined” ha offerto una panoramica sulle tendenze produttive più aggiornate, tra dati di mercato e nuovi stili. Per ogni masterclass, l’Italian Trade Agency ha selezionato cinquanta operatori specializzati del mercato nipponico.

Giappone, il cuore della strategia Vinitaly in Asia

Secondo i dati di Veronafiere, il Giappone resta il primo mercato asiatico per il vino italiano dal 2021. Solo nel 2024, le importazioni hanno toccato quota 183 milioni di euro, con una netta preferenza per la fascia premium. “Serve una promozione costante e mirata per far emergere le nostre eccellenze e recuperare terreno sui competitor francesi”, ha detto il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo. Il direttore generale Adolfo Rebughini ha aggiunto che “il potenziale di crescita è ancora alto, soprattutto nel segmento degli spumanti”, con un previsto aumento del +3% in volume e valore entro il 2028.

Una maratona globale: tra Europa e Asia le prossime tappe

Tokyo è solo una delle soste del lungo viaggio di Vinitaly per il 2025–2026. Nei prossimi giorni la promozione toccherà Serbia (Belgrado, 22-25 novembre), Albania (Tirana, 26 novembre), Thailandia (Bangkok, 8 dicembre) e India (New Delhi, 10 dicembre). Il 2026 si aprirà con le Preview di Oslo e Varsavia, seguite dal Vinitaly Roadshow India e da Vinitaly China Chengdu, in attesa della 58ª edizione di Vinitaly a Verona, dal 12 al 15 aprile 2026.

Obiettivo chiaro: rafforzare la leadership del made in Italy

Con la tappa di Tokyo, Vinitaly conferma la sua strategia di portare le eccellenze italiane nei mercati chiave del mondo. “Il nostro compito è mettere a disposizione delle imprese occasioni concrete per crescere in mercati molto esigenti”, ha sottolineato Bricolo a margine dell’evento. Una sfida che passa anche dal saper raccontare – con eventi e formazione mirata – la nuova immagine del vino italiano. E che guarda già avanti, verso le prossime tappe di una maratona che sembra non avere intenzione di fermarsi.

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