Vendemmia nel Gavi: una stagione di eccellenza e sapori unici

Vendemmia nel Gavi: una stagione di eccellenza e sapori unici

Vendemmia nel Gavi: una stagione di eccellenza e sapori unici

Redazione Vinamundi

19 Agosto 2025

La vendemmia nel territorio del Gavi ha portato risultati eccezionali, grazie a un’attenta gestione agronomica e a condizioni climatiche favorevoli. I produttori del Consorzio Tutela del Gavi hanno concluso la raccolta delle uve con grande soddisfazione. Una stagione caratterizzata da giornate secche e dal sole di settembre ha permesso di ottenere grappoli ben maturi, con la giusta gradazione zuccherina, un elemento cruciale per la qualità del vino.

L’andamento climatico ha giocato un ruolo fondamentale: l’alternanza tra temperature estive e notti fresche ha contribuito all’accumulo di aromi e profumi, caratteristiche che si ritroveranno nel bicchiere. Questo equilibrio climatico ha permesso di attendere il momento giusto per la vendemmia, una scelta che si è rivelata vincente. Davide Ferrarese, agronomo del Consorzio, sottolinea come l’attesa e gli sforzi degli agricoltori abbiano portato in cantina un’uva sana, con un minor grado alcolico rispetto agli anni precedenti, più in linea con i gusti dei consumatori di oggi.

caratteristiche delle terre del gavi

L’annata 2023 esalterà le diverse personalità del Gavi DOCG, grazie alla varietà dei suoli sui quali viene coltivato. Due principali tipologie di terreno caratterizzano questa zona:

  1. Terre Bianche: composte da marne serravalliane, si estendono dalle Langhe fino al territorio del Gavi, offrendo un’uva Cortese che si distingue per la sua finezza e per i profumi minerali. Nelle aree di Carrosio, Gavi, Parodi Ligure e Bosio, questa terra bianca si fa notare tra i filari, conferendo al vino una particolare intensità salina.

  2. Terre Rosse: caratterizzate da terreni limosi e argillosi di colore bruno rossastro, si trovano principalmente nei comuni di Tassarolo, Francavilla Bisio, Novi Ligure, Serravalle Scrivia, Capriata d’Orba, Pasturana e San Cristoforo. Queste terre offrono un vino più generoso, con struttura e corpo, elementi che si riveleranno in maniera particolare in un’annata meno calda come quella attuale.

impegno verso la sostenibilità

Un aspetto interessante del Gavi DOCG è il suo impegno verso la sostenibilità. Dopo la vendemmia, le aziende vinicole utilizzano le vinacce per la produzione di biogas, dimostrando un’attenzione particolare alla tutela del territorio e all’ambiente. Oggi, circa il 10% della superficie vitata del Gavi è in regime biologico, un dato che riflette l’interesse crescente verso pratiche agricole più sostenibili.

Gian Piero Broglia, presidente del Consorzio Tutela del Gavi, ha evidenziato il ruolo cruciale del Consorzio, che rappresenta circa due terzi degli ettari totali della denominazione e oltre il 70% dei produttori. Il Consorzio ha quattro compiti principali:

  1. Tutela della produzione
  2. Vigilanza sulla commercializzazione
  3. Valorizzazione della Denominazione
  4. Promozione del Gavi DOCG

Queste attività, svolte “Erga Omnes”, riguardano tutti coloro che producono, vinificano e imbottigliano il Gavi DOCG, assicurando che gli standard qualitativi siano rispettati lungo tutta la filiera.

Il Gavi DOCG è prodotto in purezza da uve Cortese, un vitigno autoctono che si estende su una superficie di circa 1.500 ettari. Le varie tipologie di Gavi includono Fermo, Frizzante, Spumante, Riserva e Riserva Spumante Metodo Classico. Le caratteristiche organolettiche del Gavi sono molto apprezzate: il vino presenta un colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, un profumo elegante e delicato che spazia dalla frutta fresca ai fiori bianchi, con note di agrumi e mandorle amare. Con l’invecchiamento, si arricchisce di profumi minerali e complessità.

Infine, il disciplinare di produzione del Gavi DOCG include 11 comuni: Bosio, Carrosio, Capriata d’Orba, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia e Tassarolo. La resa massima per ettaro varia a seconda della tipologia, con un limite di 95 quintali per le versioni Fermo, Frizzante e Spumante, e di 65 quintali per le Riserva. Negli ultimi dieci anni, la denominazione ha visto un incremento notevole, con una crescita del 37% della superficie vitata e un aumento del 47% delle bottiglie prodotte, di cui il 70% destinato all’export. Questo successo è testimonianza della qualità e dell’impegno dei produttori del Gavi nel mantenere elevati standard enologici.

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