Un evento di straordinaria importanza segna un nuovo capitolo per la storica denominazione dei Vini Valpolicella, uno dei simboli dell’enologia veneta e italiana. Dopo oltre venti anni di gestione, la titolarità dei marchi collettivi e di certificazione, tra cui spiccano nomi prestigiosi come “Amarone”, “Amarone della Valpolicella”, “Recioto della Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso” e “Valpolicella”, passa ufficialmente dal controllo della Camera di Commercio di Verona al Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella. Questo passaggio, sancito da un accordo notarile siglato recentemente, rappresenta un’importante evoluzione nella gestione delle denominazioni d’origine e dei marchi, strumenti cruciali per la protezione dei vini tipici in Italia e all’estero.
La gestione dei marchi e la tutela dei vini
I marchi non sono solo un simbolo di qualità, ma anche una garanzia per i consumatori. La loro gestione diretta da parte del Consorzio permette di rafforzare le attività di tutela e promozione dei vini della Valpolicella, un territorio che vanta una tradizione vitivinicola secolare e che ha saputo conquistare il palato di appassionati in tutto il mondo. L’accordo consente, inoltre, di unire le forze nella gestione delle denominazioni di origine, autorizzate a livello ministeriale, con quelle dei marchi collettivi e di certificazione, potenziando così la capacità di intervento del Consorzio.
L’importanza della lotta alla contraffazione
Christian Marchesini, presidente del Consorzio per la tutela dei vini Valpolicella, ha sottolineato l’importanza di questo passaggio, definendolo “decisivo per la nostra organizzazione”. Con la titolarità dei marchi collettivi, il Consorzio potrà agire in modo ancora più incisivo contro la contraffazione e l’uso improprio dei nomi dei vini, una problematica che affligge non solo il mercato italiano, ma anche quello internazionale, in particolare nei paesi extra UE.
Negli ultimi anni, il Consorzio ha investito oltre 1,2 milioni di euro in azioni legali e di vigilanza per tutelare i propri marchi, dando vita a 176 vertenze, tra cause concluse e in corso. Questo impegno ha portato a risultati significativi, tra cui:
- Cause risolte con successo contro marchi svedesi come “Casa Marrone” e “Casa Marrone Appassimento”, che hanno fruttato al Consorzio circa un milione di euro.
- Investimenti reinvestiti nella promozione dei vini della Valpolicella.
- Attività di sorveglianza mensile che ha permesso di prevenire la registrazione di numerosi marchi impropri.
La vigilanza sui mercati internazionali
Particolarmente allarmante è il dato relativo all’Amarone, che risulta essere il vino più soggetto a contraffazione, con ben 20 casi registrati solo nel 2024. L’attività di sorveglianza condotta mensilmente dal Consorzio ha permesso di ritirare dal mercato etichette fuorvianti in tutto il mondo. Tra i casi più noti, si annoverano etichette come “A Ma Luo Ni” e “Annamarone” in Cina, “Emporio Amarone” in Brasile e “Amaronauta” in Italia.
La vigilanza si estende anche ad altri mercati, con successi significativi in Europa e negli Stati Uniti. In Francia, il Consorzio ha fatto fronte a marchi come “Gran Marone” e “Granmarone”, mentre negli Stati Uniti ha contrastato etichette come “Amarina” e “Calpolicella”. Non meno rilevante è stata l’azione contro le referenze “Valpolicella Riposto” in Norvegia e “Shiraz Metode Ripasso” in Australia, che sono state ostacolate e vietate in virtù delle misure di protezione adottate.
Il prossimo passo in questo processo di trasferimento dei marchi implica la trascrizione della cessione da parte della Camera di Commercio, con una conseguente intestazione della titolarità sui mercati già coperti dalla registrazione dell’ente camerale. Ciò rappresenta non solo un importante aggiornamento amministrativo, ma anche un segnale del rafforzamento della strategia di tutela e promozione dei vini della Valpolicella.
La Valpolicella, famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e la ricchezza della sua tradizione vitivinicola, continua a rappresentare un patrimonio culturale e gastronomico di inestimabile valore. I vini di questa regione, in particolare l’Amarone e il Recioto, sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, simboli di un’eccellenza che il Consorzio s’impegna a preservare e valorizzare.
In un contesto globale sempre più competitivo, il rafforzamento della tutela dei marchi e la promozione coordinata delle denominazioni rappresentano un passo fondamentale per garantire il futuro di uno dei tesori enologici d’Italia. La sinergia tra il Consorzio e le istituzioni locali, insieme all’impegno dei produttori, sarà cruciale per affrontare le sfide del mercato e per far sì che i vini della Valpolicella continuino a brillare sulla scena internazionale.