Esperti avvertono sui rischi legati a silicone, alluminio e plastica in cucina: consigli pratici per scegliere materiali sicuri e ridurre l’esposizione a sostanze nocive
Milano, 15 dicembre 2025 – Gli utensili da cucina rappresentano strumenti imprescindibili nel nostro quotidiano, accompagnandoci nella preparazione, conservazione e riscaldamento dei cibi. Tuttavia, recenti approfondimenti condotti da esperti nel settore e pubblicati dal magazine francese 60 Millions de Consommateurs evidenziano come alcuni materiali comunemente utilizzati possano rilasciare sostanze indesiderate, potenzialmente nocive per la salute, se non impiegati correttamente. Di seguito, un’analisi dettagliata dei principali rischi e delle precauzioni da adottare per un uso sicuro.
Rischi e precauzioni per l’uso di utensili in silicone e alluminio
Il silicone è amato in cucina per la sua leggerezza, flessibilità e facilità di pulizia, ma non è esente da criticità. Christophe Mercier Thellier, igienista e microbiologo francese di riferimento nel campo della sicurezza alimentare, sottolinea che l’utilizzo di utensili in silicone è sicuro a freddo, come nel caso di fruste per sbattere le uova, mentre i problemi emergono con l’esposizione a temperature superiori a 160-170 °C, tipiche della cottura in forno con stampi in silicone. La presenza di catalizzatori a base di perossido nella produzione può favorire il rilascio di monomeri e additivi chimici, a differenza di quelli al platino, più stabili e in grado di sopportare fino a 200 °C senza degradarsi. È quindi fondamentale leggere attentamente le etichette e preferire stampi con dicitura “platinium”.
Un elemento di particolare attenzione riguarda il contatto con alimenti grassi durante la cottura ad alte temperature, poiché il grasso può estrarre dal silicone sostanze trasferite poi nel cibo. Per questo motivo si sconsiglia di ungere gli stampi in silicone o di utilizzarli con alimenti naturalmente ricchi di grassi come pollo o pesce.
L’utilizzo di fogli di alluminio per la cottura o la conservazione di alimenti, soprattutto in presenza di cibi acidi, salati o speziati, espone al rischio di migrazione dell’alluminio negli alimenti, un fenomeno chiamato lisciviazione. Mercier Thellier evidenzia come questa migrazione avvenga sia a caldo che a freddo, con potenziali effetti tossici sul sistema nervoso centrale e sul tessuto osseo, come segnalato dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria francese (ANSES). L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito una dose settimanale tollerabile di alluminio di 2 mg per kg di peso corporeo, un limite da non superare anche per via della presenza già diffusa di questo metallo in alimenti e acqua potabile. È quindi consigliato evitare il contatto diretto dell’alluminio con cibi acidi e non conservarli in fogli di alluminio per più di 24 ore, anche in frigorifero. Una buona pratica è avvolgere prima gli alimenti in carta da forno compostabile e solo successivamente in alluminio.
Plastica, pellicola alimentare e alternative più sicure
I contenitori di plastica sono pratici ma richiedono cautela soprattutto nel loro impiego al microonde o in forno. La regola fondamentale è utilizzare solo contenitori esplicitamente indicati per il riscaldamento. I più affidabili sono quelli in polipropilene (PP), contrassegnati dal simbolo di riciclo numero 5. Tuttavia, studi recenti evidenziano come il riscaldamento a potenze elevate possa favorire la migrazione di idrocarburi oligomerici saturi delle poliolefine (POSH), sostanze potenzialmente dannose. L’ANSES consiglia quindi di riscaldare a bassa potenza per tempi più lunghi e di sostituire contenitori scoloriti o deformati.
È fortemente sconsigliato riutilizzare bottiglie monouso in PET (numero 1), poiché possono rilasciare interferenti endocrini, tra cui triossido di antimonio, e microplastiche. Contenitori di plastica più vecchi di dieci anni possono contenere bisfenolo A, vietato dal 2015 nei materiali a contatto con alimenti. Per questo motivo, le alternative più sicure sono rappresentate da contenitori in vetro temperato, ceramica o acciaio inox (quest’ultimo però non adatto all’uso in microonde), materiali che non rilasciano sostanze nocive né si degradano con il calore.
La pellicola alimentare tradizionale, spesso realizzata in PVC con additivi come ftalati, è stata recentemente messa sotto accusa da Mercier Thellier per la sua capacità di rilasciare interferenti endocrini, soprattutto a contatto con cibi grassi come formaggi e salumi. Inoltre, il riscaldamento di piatti coperti con pellicola nel microonde è sconsigliato. La pellicola in bioplastica o le pellicole compostabili certificate rappresentano un’alternativa più sicura e sostenibile.
Consigli per un uso sicuro degli utensili e materiali in cucina
Per una cucina più salutare e sostenibile, gli esperti raccomandano di privilegiare utensili in legno o acciaio inox per la preparazione e contenitori in vetro o ceramica per la conservazione e il riscaldamento. La carta da forno compostabile è preferibile all’alluminio per l’avvolgimento degli alimenti. Evitare l’utilizzo di stampi in silicone per la cottura a forno e preferire materiali certificati con catalizzatori al platino. Infine, la pellicola alimentare dovrebbe essere sostituita da alternative più sicure e non utilizzata per riscaldare cibi nel microonde.
L’attenzione a questi dettagli è fondamentale per prevenire l’esposizione a sostanze potenzialmente dannose e garantire la sicurezza alimentare nella vita quotidiana.
