Un viaggio nel gusto: la 24ª edizione del concorso letterario di Go Wine

Un viaggio nel gusto: la 24ª edizione del concorso letterario di Go Wine

Un viaggio nel gusto: la 24ª edizione del concorso letterario di Go Wine

Redazione Vinamundi

12 Novembre 2025

Grinzane Cavour, 27 ottobre 2024 – Sabato 27 ottobre, tra le mura antiche del Castello di Grinzane Cavour, si è chiusa la 24ª edizione del concorso letterario “Bere il territorio”, promosso dall’associazione Go Wine. Un evento ormai tradizionale, che da più di vent’anni riunisce scrittori, appassionati e addetti ai lavori per parlare del legame profondo tra vino, cultura e identità dei territori italiani.

Il vino tra passato e presente: una storia da raccontare

Nella storica Sala delle Maschere si è riunita una platea numerosa: giurati, autorità locali, soci Go Wine da varie regioni e tanti curiosi. “Bere il territorio”, ha detto all’apertura il presidente di Go Wine, Massimo Corrado, “è un’idea che si rinnova e oggi più che mai ha senso, soprattutto in un momento in cui il mondo del vino è spesso al centro di discussioni e leggi che rischiano di banalizzare secoli di tradizione”. Corrado ha citato le polemiche sulle norme per la patente, le proposte di etichette simili a quelle dei pacchetti di sigarette e il pericolo di confondere vino e superalcolici: “Sembra che ci si dimentichi della storia, come se si volesse cancellare ciò che è evidente. Il vino fa parte della nostra cultura, non si può ridurre tutto a un semplice prodotto”.

Premi e protagonisti: la serata dei riconoscimenti

Tra i momenti più attesi, la consegna del premio di Maestro di Bere il territorio a Melania Mazzucco, scrittrice e drammaturga romana. Presentata dal linguista Gianluigi Beccaria, Mazzucco ha raccontato al pubblico la sua passione per la ricerca, i viaggi e la storia dell’arte, temi che attraversano molte delle sue opere. “Scrivere è esplorare luoghi e persone”, ha detto, soffermandosi anche sul suo ultimo libro, “Silenzio, le sette vite di Diana Karenne” (Einaudi, 2024). Il pubblico ha seguito con interesse i suoi racconti, tra aneddoti su Tintoretto e riflessioni sulla figura femminile nella cultura italiana.

Nel concorso generale, il premio è andato a Simone Restaldi, giovane autore torinese, per il racconto “Dazi”. Un testo che, con ironia, affronta temi attuali come le barriere commerciali, ma guarda anche a episodi storici di fine Ottocento. “Ho voluto mettere a confronto passato e presente”, ha spiegato Restaldi dopo aver ricevuto il premio.

Sostenibilità e memoria: le nuove strade del concorso

Negli ultimi anni, il concorso ha allargato il suo sguardo includendo temi come la sostenibilità ambientale. Due i premi in questa direzione: uno alla cooperativa Artimestieri Onlus di Boves, attiva dal 1989 nel campo della bioedilizia e del recupero del sughero; l’altro alla cantina veneta Cà Lustra di Cinto Euganeo, premiata per l’attenzione all’uso responsabile del vetro. “La sostenibilità non è solo una parola – ha sottolineato Corrado – ma un impegno concreto verso i nostri territori”.

Un riconoscimento speciale è andato a Armando Castagno, scrittore e divulgatore, per il suo contributo alla letteratura sul vino. Castagno ha spiegato come conoscere i territori e la storia dell’arte sia fondamentale per capire la viticoltura di qualità: “Dietro ogni bottiglia c’è una storia umana”, ha detto.

Il vino, un racconto che unisce

A chiudere la serata, il premio per la miglior pubblicazione sul tema è stato assegnato a Pietro Stara per il libro “Il Vino e la storia”, una raccolta di articoli e saggi pubblicata da Marco Sabatelli Editore. Un lavoro che ripercorre oltre dieci anni di riflessioni sul ruolo del vino nella società italiana. “Difendere la memoria vuol dire anche difendere il vino da chi lo vorrebbe ridurre a un semplice prodotto”, ha commentato Stara.

La cerimonia si è conclusa poco dopo le 19.30, tra brindisi e strette di mano. Per molti – produttori, scrittori, appassionati – “Bere il territorio” resta un momento importante per ribadire il valore culturale del vino italiano. Un valore che passa attraverso le storie delle persone, la cura dei paesaggi e la memoria condivisa di un Paese che nel vino trova ancora oggi una delle sue espressioni più autentiche.

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