Uiv e Vinitaly: un’alleanza strategica per rilanciare il settore vitivinicolo

Uiv e Vinitaly: un'alleanza strategica per rilanciare il settore vitivinicolo

Uiv e Vinitaly: un'alleanza strategica per rilanciare il settore vitivinicolo

Redazione Vinamundi

3 Agosto 2025

Il settore vinicolo italiano sta vivendo un momento di grande difficoltà, con una contrazione del 25% nel mercato interno e una diminuzione del 50% nel canale horeca a livello globale. In questo contesto, Ernesto Abbona, presidente dell’Unione Italiana Vini (Uiv), ha evidenziato l’importanza della fiera Vinitaly, considerata un’opportunità strategica per la ripresa del settore. Abbona ha affermato che “il vino italiano ha bisogno di ripartire dal business”, sottolineando il ruolo cruciale che eventi come Vinitaly possono svolgere nel rilancio del comparto.

Vinitaly come opportunità per il vino italiano

Vinitaly è una delle fiere di vino più importanti al mondo e non rappresenta solo un punto di riferimento per i produttori italiani, ma anche un’opportunità straordinaria per promuovere il “prodotto Italia” a livello internazionale. Abbona ha messo in evidenza che nessun altro paese produttore di vino ha a disposizione un evento di tale portata, un asset prezioso da tutelare e valorizzare. Con l’obiettivo di accelerare il business, è fondamentale che Veronafiere, in collaborazione con istituzioni come l’Agenzia ICE, lavori per adattare le strategie agli scenari in evoluzione del mercato.

Gli effetti della pandemia sul mercato del vino

Secondo le stime dell’Osservatorio Uiv, non ci si può aspettare un ritorno ai livelli pre-Covid del mercato mondiale del vino prima della fine del 2022. Gli effetti devastanti della pandemia hanno causato perdite enormi, con un danno stimato di oltre 100 miliardi di dollari a causa della contrazione del canale horeca. Questo scenario rappresenta la prima flessione dei fatturati italiani dal 2009, anno della crisi finanziaria globale, evidenziando la vulnerabilità del settore di fronte a eventi imprevisti.

Nel 2020, il mercato italiano ha subito un calo significativo, con un decremento del 24% a valore e un volume di invenduto che ha raggiunto i 3 milioni di ettolitri rispetto all’anno precedente. Questo è un segnale chiaro di come la pandemia abbia colpito duramente non solo i produttori, ma anche l’intero ecosistema che ruota attorno al vino, dalle aziende agricole ai rivenditori.

Cambiamenti nel comportamento dei consumatori

Un’analisi più dettagliata mostra differenze significative tra le varie realtà aziendali durante l’anno del Covid. Alcune aziende hanno mostrato resilienza e capacità di adattamento, mentre molte altre hanno subito perdite ingenti. Un cambiamento storico è stato il sorpasso dei volumi di acquisto della Grande Distribuzione Organizzata (Gdo) rispetto a quelli dell’horeca, un canale tradizionalmente considerato a maggior valore aggiunto. Questo trend segna un nuovo paradigma nel comportamento dei consumatori, che, a causa delle restrizioni e delle chiusure, hanno rivolto la loro attenzione ai supermercati e ai negozi di alimentari.

I dati rivelano che in Italia il calo a valore degli ordini nella ristorazione è stato del 38%, mentre le enoteche hanno registrato un –23% e le vendite dirette un –19%. Anche se la Gdo ha visto un incremento del 12%, questo non è stato sufficiente a compensare il saldo negativo complessivo, che ha superato i 3 miliardi di euro. Le conseguenze di queste fluttuazioni si ripercuotono non solo sui produttori, ma anche sui lavoratori del settore e sull’intera economia locale.

Un impegno collettivo per la ripresa

In questo contesto di sfide, l’Unione Italiana Vini si pone come un attore fondamentale per sostenere il settore. La presenza a Vinitaly non è solo una questione di visibilità, ma rappresenta un’opportunità per stabilire contatti commerciali, esplorare nuove strategie di marketing e rafforzare la rete di relazioni tra produttori, distributori e consumatori. L’evento di ottobre, quindi, non è solo una fiera, ma un messaggio di speranza e un simbolo della determinazione dell’industria vinicola italiana di riprendersi e affrontare il futuro con rinnovata energia.

La ripresa del settore vinicolo italiano richiede un impegno collettivo e una strategia ben definita. È fondamentale che gli attori principali del settore si uniscano per affrontare le sfide attuali, promuovendo non solo il vino, ma anche la cultura e l’identità italiana che esso rappresenta. La strada della ripresa sarà lunga e complessa, ma con il supporto di eventi come Vinitaly e la collaborazione tra istituzioni e produttori, ci sono buone prospettive per un futuro migliore per il vino italiano.

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