L’inserimento di Tommaso Canella nella lista dei Future 40 di Wine Enthusiast per il 2025 rappresenta un importante riconoscimento per il giovane imprenditore e la sua azienda, Casa Vinicola Canella. Questo prestigioso elenco celebra i leader emergenti nel settore del vino, del beverage e dell’ospitalità, mettendo in evidenza coloro che stanno ridefinendo il panorama vinicolo attraverso innovazione e sostenibilità. Tommaso Canella, nato nel 1995, è la terza generazione di una storica azienda vitivinicola veneta, fondata nel 1947, che si è affermata nel mercato dei ready to drink premium a base vino, un settore in forte espansione.
La visione imprenditoriale di Canella si distingue per la sua capacità di unire cultura e commercio, portando avanti l’identità familiare in un contesto moderno. Il suo lavoro ha avuto un impatto significativo nel trasformare il famoso cocktail Bellini in un’icona della mixology di alta qualità.
La rivoluzione dei ready to drink
Il riconoscimento di Wine Enthusiast mette in luce la capacità di Tommaso Canella di combinare narrazione, estetica e autenticità nel suo approccio al business. Recentemente, ha guidato un rebranding del Bellini, lanciando una nuova linea chiamata Granriviera, caratterizzata dall’uso di ingredienti DOP come l’arancia di Ribera e il bergamotto calabrese. Inoltre, grazie a una partnership strategica con Ethica Wines, l’azienda ha potuto espandere la sua presenza sui mercati internazionali, un passo cruciale per la crescita dell’azienda.
Grazie a questi sviluppi, la categoria dei ready to drink ha raggiunto il 75% del fatturato di Casa Vinicola Canella, che ha visto un incremento fino a 25 milioni di euro. Negli Stati Uniti, il Bellini realizzato con pesche bianche romagnole è diventato un prodotto di culto, contribuendo a una crescita a doppia cifra.
Successo nei mercati internazionali
Attualmente, il mercato americano rappresenta circa il 40% del business di Canella, seguito dall’Italia con il 30%. L’azienda ha anche una presenza significativa in Germania, Austria, Sudamerica e Asia. In particolare, in Asia, Canella sta pianificando nuovi investimenti per capitalizzare sulla crescente domanda di vino italiano di qualità, avvalendosi della collaborazione con Ethica Wines, un distributore specializzato in questo segmento.
In un’intervista, Tommaso Canella ha affermato: «È un onore essere inserito tra i Future 40. Questo riconoscimento è il frutto di visione collettiva, autenticità e relazione. Un marchio smette di essere solo un’etichetta quando riflette le persone che ci stanno dietro. Dedico questo traguardo alla mia famiglia, che supporta ogni mia idea, anche le più folli, sempre con fiducia e pazienza».
Il boom dei ready to drink negli Stati Uniti
Secondo i dati dell’Osservatorio UIV basato su IWSR, i ready to drink rappresentano attualmente il quinto segmento di consumo alcolico negli Stati Uniti, con una quota del 38% tra gli adulti. Questo segmento è particolarmente apprezzato da un pubblico femminile e under 40, che mostra una preferenza per bevande a bassa gradazione alcolica. È interessante notare che questa categoria è l’unica tra le principali a registrare una crescita nel biennio, sostenuta anche dall’aumento della domanda da parte della popolazione ispanica.
Casa Vinicola Canella è riconosciuta come Marchio Storico di Interesse Nazionale, sottolineando il suo valore nel panorama del made in Italy. L’azienda è nota per la sua continua innovazione, che spazia dal Prosecco in purezza ai pre-mixati premium, mantenendo sempre un forte legame con la tradizione e l’utilizzo di ingredienti italiani certificati. Il packaging sostenibile e le narrazioni contemporanee sono parte integrante della strategia aziendale, che mira a rispettare l’eredità familiare mentre si guarda al futuro.
Con l’inserimento di Tommaso Canella tra i Future 40, il vino italiano dimostra di poter competere a livello globale non solo per la qualità del prodotto, ma anche per la visione, il design e la connessione culturale. Questo riconoscimento non è solo un premio individuale, ma rappresenta una valida testimonianza del potenziale innovativo dell’intero settore vinicolo italiano, che continua a evolversi e a raccogliere consensi in tutto il mondo.