Ogni italiano lo sa bene: lo spumante è il vino perfetto per celebrare qualsiasi ricorrenza.
Chi non ama, infatti, festeggiare con un bel brindisi a base di bollicine?
Un vero e proprio must per compleanni, lauree e appuntamenti da ricordare, senza dimenticare ovviamente il sempre tanto atteso brindisi di Capodanno.
Dal colore dorato e dal sapore attraente, lo spumante è un prodotto complesso e che nella sua anima racchiude tante sfaccettature diverse.
Non tutti gli spumanti, infatti, sono uguali.
Ne esistono di dolci e di amari, di fermi e di frizzanti, di più o meno corposi.
Oggi proviamo, allora, a capire insieme cosa distingua lo spumante brut, da tutti gli altri. Perché si chiama così? Quali sono le sue caratteristiche?
Termine di derivazione francese, la parola brut può essere tradotta come “fermo, grezzo”.
Per questo, è utilizzata per indicare nello specifico un tipo di spumante secco, dal basso residuo zuccherino.
A distinguere un prosecco brut da uno dry (più dolce) è, infatti, proprio questo aspetto: la concentrazione di residuo di zucchero per litro di prodotto.
In questo caso tale residuo deve essere compreso tra i 6 i 12 g/l.
Un dato che permette immediatamente di capire come il brut sia uno spumante dal sapore più amaro rispetto a un dry, in cui si concentra un maggiore quantitativo di zucchero.
Se possiede un residuo zuccherino inferiore ai 6 g/l, il prosecco assumerà invece la denominazione di extra brut.
Un tipo di spumante ancora più secco e amaro, perfetto per gli amanti di un vino più fermo.
Per residuo zuccherino si intende lo zucchero che resta all’interno del prodotto al termine delle fasi di seconda fermentazione e presa di spuma ed è proprio questo a distinguere il brut da tutti gli altri.
Ottimo se abbinato a carni bianche o pesci delicati, lo spumante brut si distingue per un sapore secco e con note di acidità, ma nel suo complesso appare sempre equilibrato al palato.
Viene spesso consumato durante aperitivi o dopo cena, dove riesce a far risaltare i sapori dei cibi a cui fa da accompagnamento.
È un vino duttile e tra i più apprezzati da una larga scala di consumatori.
Sia nelle venti regioni italiane che all’estero, dove continua a crescere l’esportazione di questa tipologia di prodotto.
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