La vendemmia 2015 di Cantine Settesoli, una delle più importanti realtà vitivinicole d’Italia e d’Europa, si è conclusa il 7 ottobre dopo settantadue giorni di intenso lavoro. Questa annata ha visto la raccolta di ben 28 varietà di uve, un mix che comprende vitigni autoctoni, internazionali e sperimentali. La cooperativa, che si estende per 6.000 ettari lungo le coste della Sicilia sud-occidentale, ha registrato un incremento significativo nella produzione, con 512mila quintali di uva raccolti, un aumento del 19% rispetto all’anno precedente.
il processo di vendemmia
La vendemmia è iniziata il 27 luglio nei vigneti più prossimi al mare, dove si coltiva una grande quantità di Pinot Grigio. Cantine Settesoli gestisce oltre quattrocento ettari di questo vitigno, rappresentando quasi la metà della produzione regionale. La fase iniziale della raccolta ha proseguito con lo Chardonnay, per poi culminare con i varietali a bacca rossa. Questo andamento ha permesso di garantire una qualità straordinaria, come conferma Filippo Buttafuoco, agronomo della cantina. “La resa è eccellente sia per la qualità che per la quantità delle uve raccolte”, afferma Buttafuoco, il quale attribuisce il successo di quest’annata a una serie di fattori climatici favorevoli.
- Inverno piovoso: ha contribuito a un buon accumulo idrico nel terreno.
- Temperature primaverili miti: hanno favorito una crescita vegetativa ottimale.
- Estate calda e soleggiata: ha anticipato la vendemmia di circa una settimana rispetto al 2014.
- Escursioni termiche: hanno permesso un’accumulazione di sapori e aromi nelle uve.
“Il resto è stato affidato alle sapienti cure dei nostri 2000 soci viticoltori“, aggiunge Buttafuoco, sottolineando il prezioso lavoro della comunità locale.
tradizione e innovazione
La tradizione della vendemmia a Cantine Settesoli si è evoluta nel corso dei cinquant’anni di attività, ma la passione dei viticoltori è rimasta inalterata. Ogni anno, il rituale della raccolta si svolge nel pieno rispetto dei cicli naturali, con un legame profondo tra l’uomo e la terra. Oggi, la nuova generazione di vignaioli, spesso formata all’estero, porta con sé un bagaglio di esperienze e conoscenze che arricchisce la tradizione vitivinicola locale. Questi giovani viticoltori tornano nei luoghi d’origine per applicare le tecniche moderne e valorizzare i vitigni storici tramandati da padri e nonni.
Il paesaggio che circonda Cantine Settesoli è un mosaico di colori, con verdi vigneti che si affacciano su un mare blu, e suoli variegati che vanno dai terreni sabbiosi a quelli calcarei, argillosi e limosi. Questa diversità di terroir è fondamentale per la produzione di vini distintivi e di alta qualità. Cantine Settesoli è conosciuta per la sua grande varietà di vitigni, che comprende non solo i tradizionali Grillo, Grecanico e Nero d’Avola, ma anche varietà internazionali come Syrah, Merlot e Chardonnay. Non mancano poi i vitigni più innovativi come Sauvignon Blanc, Fiano e Petit Verdot, che testimoniano la voglia di sperimentare e di evolvere.
innovazioni nella raccolta
Quest’anno, la vendemmia tradizionale è stata affiancata da una novità: la vendemmia notturna meccanica, realizzata con mappatura GPS per le uve a bacca bianca più delicate. Questa tecnica ha lo scopo di preservare la qualità aromatica delle varietà più sensibili, come lo Chardonnay, il Viognier, il Fiano, il Grecanico e il Sauvignon Blanc. La raccolta notturna permette di evitare le alte temperature del giorno, contribuendo a mantenere freschezza e integrità degli aromi.
Infine, è fondamentale sottolineare il ruolo sociale di Cantine Settesoli nella comunità locale. La cooperativa non è solo un luogo di produzione vinicola, ma è anche un punto di riferimento per l’economia locale e per la cultura del territorio. I viticoltori, attraverso il loro lavoro, sostengono non solo le tradizioni ma anche l’identità siciliana, contribuendo alla valorizzazione di un patrimonio che si riflette nei vini prodotti. Questa sinergia tra tradizione e innovazione, tra passato e futuro, rende Cantine Settesoli un esempio luminoso nel panorama vitivinicolo italiano e internazionale.