Scopri il Vulture: il segreto dell’Aglianico, il Barolo del Sud

Scopri il Vulture: il segreto dell'Aglianico, il Barolo del Sud

Scopri il Vulture: il segreto dell'Aglianico, il Barolo del Sud

Redazione Vinamundi

30 Settembre 2025

Situato nel cuore della Basilicata, il Vulture è una terra che affascina per la sua bellezza naturale, la sua storia e, soprattutto, per il suo vino di eccellenza: l’Aglianico. Spesso paragonato al Barolo piemontese per la sua complessità e capacità di invecchiamento, l’Aglianico del Vulture ha conquistato una reputazione che va ben oltre i confini regionali. Venosa, una delle città più emblematiche di questa area, non solo è la patria del celebre poeta Orazio, ma è anche un punto di riferimento per il turismo enogastronomico e culturale.

Ogni anno, Venosa accoglie circa 15.000 turisti, ma il numero cresce esponenzialmente se si considera il triangolo Venosa-Lagopesole-Melfi, con un totale di 70.000 visitatori. Tuttavia, il potenziale di crescita in questa regione è notevolmente superiore. Oltre al vino, il Vulture offre una ricca varietà di gioielli naturalistici, come i laghi di Monticchio, situati nel cratere di un antico vulcano, e numerosi borghi storici pieni di arte e monumenti, tra cui Venosa e Melfi. La gastronomia locale è altrettanto ricca, con prodotti tipici come il caciocavallo podolico e il pane di Matera, che si sposano perfettamente con i vini della zona, creando un’esperienza unica per i visitatori.

L’enoturismo come leva di sviluppo

Negli ultimi anni, l’enoturismo ha preso piede come una delle principali leve di sviluppo economico per il Vulture. Un esempio di questo slancio è rappresentato dalla Cantina di Venosa, un’azienda vitivinicola leader in Basilicata. Con 350 soci e 800 ettari di vigneti, la cantina produce attualmente 2,2 milioni di bottiglie all’anno e ha in programma un ambizioso progetto di ampliamento. L’azienda investirà 3,4 milioni di euro per una nuova ala destinata all’accoglienza degli eno-appassionati, una struttura che sarà pronta nel 2027.

Francesco Perillo, presidente della Cantina di Venosa, sottolinea l’importanza di questo progetto: “Ci attendiamo grandi ricadute economiche e sociali per il territorio. Il nostro progetto sostenibile contribuirà a rilanciare il Vulture come destinazione enoturistica”. A novembre, dopo la vendemmia, inizieranno i lavori per una nuova ala di 1.100 metri quadrati, parzialmente interrata, dedicata all’accoglienza enoturistica. Questa struttura collegherà fisicamente e idealmente i due impianti storici di produzione, che sono stati recentemente riorganizzati e rinnovati.

Dettagli del nuovo progetto

Il nuovo progetto prevede anche una scenografica sala meeting, una sala degustazione di 150 metri quadrati, una piccola cucina e una terrazza di 400 metri quadrati. Grazie a queste nuove strutture, la Cantina di Venosa prevede un raddoppio del fatturato già nel primo anno, con la possibilità di coprire l’investimento in 6-7 anni. Inoltre, il progetto creerà almeno sei posti di lavoro dedicati all’accoglienza multilingue, contribuendo così a un ulteriore sviluppo del settore turistico.

Dal punto di vista produttivo, l’obiettivo della Cantina di Venosa è quello di aumentare ulteriormente la produzione di vino. Attualmente, l’imbottigliato ammonta a 2,2 milioni di bottiglie, ma l’azienda ha un potenziale di crescita che potrebbe arrivare fino a 5 milioni. Negli ultimi cinque anni, la cooperativa lucana ha registrato una crescita del 169% nella produzione di bottiglie.

Sostenibilità e accessibilità

Non solo l’aspetto produttivo è al centro delle attenzioni, ma anche quello ambientale. Il progetto architettonico, curato dallo studio Opera 23 Ingegneria, è stato concepito nel rispetto della sostenibilità ambientale. Parte della nuova struttura sarà interrata e coperta da un corridoio di prato, utilizzando materiali bio-compatibili e ampie vetrate per sfruttare al meglio la luce naturale. I vetri a bassa emissione contribuiranno a mantenere una temperatura confortevole all’interno, riducendo il consumo energetico. Inoltre, sono previste soluzioni per il trattamento e il riciclo delle acque.

Per arricchire ulteriormente l’esperienza degli enoturisti, è in programma una mappatura enoturistica dei vigneti. Questa mappatura prevede la creazione di punti di sosta attrezzati e la disponibilità di biciclette e automobili elettriche, rendendo la visita delle vigne e delle bellezze naturali della zona ancora più accessibile e sostenibile.

Il Vulture si presenta quindi come una destinazione enoturistica in forte espansione, capace di attrarre non solo gli appassionati di vino, ma anche coloro che cercano un’esperienza autentica, immersa in un paesaggio mozzafiato e ricca di storia e cultura. Attraverso progetti come quello della Cantina di Venosa, la regione sta tracciando una rotta chiara verso un futuro in cui l’enoturismo diventa un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e sociale della Basilicata. La combinazione di vino, natura, arte e gastronomia è destinata a far brillare ancora di più il Vulture, confermandolo come una delle mete più promettenti del Sud Italia.

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