La tradizione del vino da messa ha radici profonde nella storia della Chiesa cattolica, ma oggi un vino in particolare sta attirando l’attenzione per la sua unicità e qualità. Si tratta del “Cantate Domino” (Canticum Novum), un vino da messa prodotto dalla Cantina-Museo Albea di Alberobello, in provincia di Bari, il cui patron è il cavalier Dante Renzini. Questa cantina non si distingue solo per la sua produzione vinicola, ma anche per il suo recente impegno a rifornire il Vaticano di un vino speciale, commissionato direttamente da Monsignore Georg Ganswein, segretario privato dell’ex Papa Benedetto XVI.
Il 30 giugno 2023 segna una data storica per la Cantina Albea, poiché è stata realizzata la prima bottiglia di “Cantate Domino” destinata al Papa. “Sono veramente orgoglioso di questo traguardo,” afferma Mastro Dante, “perché la nostra ‘divina etichetta’ parteciperà al momento più mistico della celebrazione liturgica cristiana.” Questo riconoscimento da parte della Chiesa non solo onora il lavoro degli operatori della cantina, ma testimonia anche l’eccellenza qualitativa dei vini prodotti.
la qualità del vino da messa
Secondo il Canone 924 del Diritto Canonico, il vino utilizzato per l’Eucarestia deve essere genuino e rispettare parametri rigorosi. Ogni anno, circa un milione di litri di vino è destinato alla celebrazione della Messa, provenendo principalmente da conventi e altre organizzazioni religiose, ma anche da aziende vitivinicole approvate dal Vaticano. La scelta del “Cantate Domino” rappresenta quindi un importante riconoscimento per il lavoro della Cantina Albea, in un contesto dove la qualità è di fondamentale importanza.
Affinché un vino possa essere considerato idoneo per la Messa, la materia prima deve essere integra. È bandita ogni forma di acidità e, attualmente, i sacerdoti tendono a preferire le uve bianche, che non lasciano macchie sui paramenti sacri. Le uve ideali sono quelle in grado di produrre un vino secco e amabile, con una gradazione alcolica intorno agli 11 gradi, come nel caso del Marsala e del Moscato.
- Il vino deve essere genuino e naturale.
- È importante che non contenga sostanze alterate.
- La gradazione alcolica deve rimanere sotto i 18 gradi per l’uso liturgico.
la produzione del cantate domino
Il “Cantate Domino” di Albea rispetta appieno le disposizioni del Vaticano, che si riassumono nella formula “De gemine vitis e non corruptum”, definendo il vino da messa come “naturale frutto della vite (matura) e non alterato.” Come spiega Claudio Sisto, direttore tecnico di Albea, l’adulterazione o l’aggiunta di sostanze non conformi alle leggi italiane rendono il vino non valido per la celebrazione della Messa. L’unica eccezione consentita è l’aggiunta di alcol di vino per migliorare la conservabilità del prodotto.
Grazie alla meticolosa attenzione nella produzione, il “Cantate Domino” si distingue per la sua purezza. La Cantina Albea adotta un processo di vinificazione che parte da una selezione attenta delle uve di Moscato Reale di Trani. Queste uve vengono lasciate appassire per oltre un mese sulla pianta e raccolte in ottobre, con l’obiettivo di concentrare il loro sapore. Il vino, vinificato in bianco a basse temperature dopo una lunga macerazione a freddo, subisce quindi una fermentazione malolattica prima di essere imbottigliato per la Santa Sede.
Il risultato è un vino passito di grande pregio, caratterizzato da un colore dorato brillante e da un profilo aromatico complesso e armonico. I profumi spaziano dai fiori ai frutti bianchi e, con un grado alcolico che si avvicina ai 16% vol, il “Cantate Domino” si presenta con un residuo zuccherino naturale che lo rende ricco e strutturato al palato. Questo vino è, senza dubbio, un’espressione della tradizione vinicola pugliese, ma al contempo rappresenta un legame diretto con la sacralità della liturgia cristiana.
L’interesse per il vino da messa non si limita solo agli aspetti religiosi e liturgici; esso apre anche una finestra sulla cultura vinicola italiana, in particolare quella pugliese, che ha una lunga storia di produzione di vini di qualità. L’attenzione alla qualità e alla tradizione è ciò che rende il “Cantate Domino” un vino non solo per la celebrazione, ma anche un simbolo di orgoglio per la comunità locale e per la rappresentanza italiana nel mondo.
Pertanto, il “Cantate Domino” non è solo un vino da messa; è il risultato di un lavoro di dedizione e passione, un connubio tra tradizione e innovazione, che contribuisce a scrivere una nuova pagina nella storia del vino e della liturgia. Con la sua introduzione, la Cantina Albea si posiziona non solo come produttore di vino, ma come custode di un patrimonio culturale e spirituale che merita di essere celebrato e apprezzato.