La seconda masterclass dedicata al Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, tenutasi il 12 maggio 2016 presso il Ristorante Acquasalata di Viareggio, ha rappresentato un’importante occasione per approfondire la conoscenza di uno dei vini spumanti più emblematici d’Italia. Durante l’evento, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di degustare sei vendemmie storiche, cinque degli anni novanta e una del 2000, tutte provenienti da annate dispari. Una delle sorprese della serata è stata la presentazione di una straordinaria vendemmia del 1979, curata da David Cupisti, che ha conferito un tocco di nostalgia e prestigio all’evento.
La storia di Giulio Ferrari
La storia di Giulio Ferrari è strettamente legata alla famiglia Lunelli, custodi di un’eredità che si estende su quattro generazioni. Ogni generazione ha contribuito a scrivere pagine significative nel panorama della spumantistica italiana, mantenendo viva l’intuizione del fondatore. Le vendemmie selezionate per questa masterclass non sono state scelte a caso; ogni bottiglia racconta una parte della storia di un’azienda che ha saputo affermarsi in un contesto competitivo e in continua evoluzione.
Il Maso Pianizza e il terroir unico
Il Maso Pianizza, sede storica della produzione di Giulio Ferrari, è situato in Trentino e presenta un microclima ideale per la viticoltura. La sua esposizione a sud-ovest, i filari a tenda trentina e la presenza del bosco circostante contribuiscono a creare un terroir unico. Questo aspetto è fondamentale per comprendere il successo del Giulio Ferrari Riserva del Fondatore, un prodotto che si distingue per la sua qualità e il suo carattere distintivo.
Un viaggio sensoriale attraverso le vendemmie
La serata ha offerto un viaggio sensoriale attraverso le vendemmie storiche, ognuna delle quali ha offerto un’esperienza unica. Ecco un breve resoconto delle degustazioni:
- Vendemmia 2001: Sboccatura nel 2013. Colore paglierino brillante, perlage finissimo e note fresche di boulangerie, frutta tropicale e spezie. Voto: 90/100.
- Vendemmia 1999: Sboccatura in ottobre 2015. Dorato intenso e perlage microscopico, con frutta fine e spezie. Voto: 94/100.
- Vendemmia 1997: Elegante, con aromi di tostato, pan brioche e burroso. Voto: 92/100.
- Vendemmia 1995: Complessità esagerata e finezza in bocca. Voto: 95/100.
- Vendemmia 1993: Aromi di miele e burro, equilibrato e giovanile. Voto: 94/100.
- Vendemmia 1991: Elegante con note di marzapane e burro. Voto: 94/100.
L’apice della serata è stata la vendemmia 1979, un tesoro enologico che ha mostrato un perlage ancora presente e una complessità olfattiva affascinante. Questo capolavoro ha meritato il massimo rispetto e ammirazione.
Ad arricchire l’esperienza, lo Chef Matteo Angeloni ha curato un abbinamento gastronomico di alta classe, in collaborazione con le Signore Giovanna e Laura, madre e sorella di David Cupisti. I piatti, tra cui scampi freschi, tartare di sugarello, baccalà croccante e risotto mantecato al Giulio Ferrari, hanno esaltato l’abbinamento con le bollicine. La cena si è conclusa con una mousse allo yogurt servita con salsa di passion fruit e banana, un finale dolce e rinfrescante.
Un ruolo fondamentale è stato svolto anche da Luigi Menichini, il Maître de Rang, che ha guidato il servizio con grande professionalità, assicurando che ogni piatto fosse presentato con cura e precisione.
La masterclass ha dimostrato che il mondo del vino è un universo in continua evoluzione, dove la tradizione si fonde con l’innovazione. Eventi come questi celebrano non solo la qualità dei vini, ma anche la cultura enologica italiana, sempre più riconosciuta e apprezzata a livello globale.