
Rilancio del settore vino: la nuova strategia comune tra governo e filiera
Il vino italiano rappresenta un patrimonio culturale inestimabile e un elemento chiave per l’economia del Paese. Recentemente, si è svolta una riunione cruciale presso Palazzo Chigi, dove il tavolo interministeriale del vino ha avviato una strategia comune per il rilancio del settore vitivinicolo. All’incontro hanno partecipato figure di spicco della filiera, tra cui rappresentanti di Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini, insieme al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai ministri Francesco Lollobrigida e Adolfo Urso.
Obiettivi della strategia comune
Il focus principale di questo incontro è stato delineare un piano d’azione condiviso per sostenere e promuovere il vino italiano. Questo è particolarmente cruciale di fronte alle pressioni ideologiche del neo-proibizionismo che emergono da alcuni ambienti europei e internazionali. Nonostante le sfide globali, il vino italiano ha dimostrato una resilienza notevole, con previsioni di 8,1 miliardi di euro di export nel 2025, segnando un incremento del 5,5% rispetto all’anno precedente.
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Sostegno economico: Il ministro Lollobrigida ha sottolineato l’importanza di un sostegno concreto per un settore che è un pilastro dell’economia italiana. Con l’iniziativa ColtivaItalia, sono stati stanziati un miliardo di euro per rafforzare l’autonomia produttiva dell’agricoltura italiana, sostenendo settori chiave come quello del vino.
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Campagna di comunicazione: È emersa la necessità di sviluppare una campagna di comunicazione istituzionale efficace per valorizzare i valori culturali e sociali del vino. Si è discusso dell’importanza di un messaggio chiaro e responsabile che promuova la cultura del bere consapevole, in linea con i principi della dieta mediterranea.
Il ruolo di Vinitaly e delle istituzioni
Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha messo in evidenza il ruolo di Vinitaly come strumento strategico per la promozione del vino italiano all’estero. Ha affermato che la promozione non può prescindere da una visione corale e dal coordinamento tra imprese, consorzi e istituzioni. Con i dazi imposti dagli Stati Uniti, è fondamentale unire le forze per affrontare queste difficoltà. Il mercato statunitense, infatti, rappresenta un’importante opportunità, con un valore previsto di 1,9 miliardi di euro nel 2024, quasi un quarto dell’intero export vinicolo italiano.
Interventi strutturali e futuro del settore
Rita Babini, presidente di FIVI, ha evidenziato la necessità di interventi strutturali per accompagnare il settore verso nuove strategie di comunicazione e promozione. Tra le proposte, spiccano:
- Facilitazione delle vendite ai privati.
- Libero commercio tra i Paesi dell’Unione Europea.
- Promozione della diversificazione dei mercati.
- Semplificazione dell’accesso alle misure per le piccole e medie imprese.
Il vino, simbolo del Made in Italy, è chiamato a costruire un futuro sostenibile e innovativo, rispondendo alle nuove sfide di mercato e alle aspettative delle generazioni future, sempre più attente alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti.
In questo contesto, il governo e la filiera devono collaborare per garantire un futuro prospero al settore vitivinicolo italiano. La creazione di una campagna istituzionale volta a valorizzare il vino come patrimonio culturale, sociale ed economico è un passo fondamentale per affrontare le sfide future. Con iniziative condivise e un impegno comune, la filiera del vino italiano può continuare a brillare, mantenendo intatta la sua identità e il suo valore intrinseco.