Roma, 15 novembre 2025 – Riccardo Baldi, 31 anni, di Staffolo (Ancona), ha conquistato ieri sera il titolo di miglior vignaiolo under 35 d’Italia ai Food&Wine Italia Awards, durante la cerimonia al Vinòforum di Roma. Un premio che, come ha confessato lo stesso Baldi a fine serata, “è il risultato di anni di fatica in vigna e in cantina, tra difficoltà e qualche bella soddisfazione”.
Il premio che punta al futuro del vino italiano
La serata al Vinòforum, ormai un appuntamento fisso per gli amanti dell’enogastronomia nella capitale, ha visto sul palco tanti giovani talenti e nomi noti del settore. Ma questa volta i riflettori erano tutti su chi sta dando un nuovo volto al vino italiano. Riccardo Baldi, che guida la cantina biologica La Staffa, ha convinto la giuria per “la capacità di innovare senza staccarsi dal territorio”, ha spiegato Andrea Grignaffini, uno dei giurati.
Baldi, cresciuto tra le colline delle Marche, ha scelto la strada della sostenibilità diversi anni fa. “Abbiamo iniziato a fare biologico quando sembrava una scommessa”, ha raccontato. Oggi La Staffa è un punto di riferimento per chi cerca vini sinceri, fatti rispettando l’ambiente.
Giovani e innovazione, la nuova sfida del vino
I Food&Wine Italia Awards, versione nostrana della storica rivista americana fondata nel 1979, premiano ogni anno non solo i migliori under 35, ma anche aziende e progetti che si distinguono per innovazione, responsabilità sociale e cura del design. “Non basta più fare un buon vino – ha detto Baldi – oggi bisogna pensare anche all’impatto che lasciamo”.
Negli ultimi anni il settore ha dovuto affrontare sfide mai viste prima. La pandemia ha messo a dura prova produttori e ristoratori. “Abbiamo passato mesi difficili, con le vendite ferme e tanta incertezza”, ha ammesso Baldi. Eppure, proprio in quel periodo, tanti giovani hanno deciso di puntare su qualità e sostenibilità.
Una generazione che non si arrende
Durante la premiazione, diversi ospiti hanno sottolineato come le nuove leve stiano portando una ventata di aria fresca nel mondo del vino. “C’è più attenzione alla terra, alle persone che lavorano, ai consumatori”, ha spiegato Federica Cacciola, direttrice di Food&Wine Italia.
Nel caso di La Staffa, questo significa pratiche agricole rispettose dell’ambiente e una produzione limitata ma curata in ogni dettaglio. “Non cerchiamo numeri da record – ha precisato Baldi – preferiamo puntare sulla qualità e sulla trasparenza”. Una scelta che, secondo molti esperti al Vinòforum, è la strada giusta per il futuro.
Un premio che celebra la tenacia
Il riconoscimento a Riccardo Baldi arriva in un momento delicato per l’enogastronomia italiana. Le restrizioni degli ultimi anni hanno cambiato abitudini e mercati. Ma proprio da realtà come La Staffa arriva un segnale di fiducia. “Siamo ripartiti dalle cose semplici: la cura della vigna, il rispetto dei tempi della natura”, ha raccontato Baldi.
Secondo i dati diffusi dagli organizzatori del Vinòforum, negli ultimi dodici mesi sono aumentate le aziende guidate da giovani under 35. Un segnale positivo anche per il rilancio delle aree interne e dei piccoli borghi.
Parola ai protagonisti
Alla cerimonia non sono mancati produttori storici e giovani imprenditori. “Vedere Riccardo premiato è un segnale forte per tutti noi”, ha commentato Marco Gatti, vignaiolo umbro. “Dimostra che si può fare impresa restando fedeli ai propri valori”.
La serata si è chiusa con un brindisi collettivo, calici di Verdicchio in mano, e la promessa di rivedersi il prossimo anno. Intanto, nelle campagne di Staffolo, la vendemmia è appena finita. E Riccardo Baldi guarda già avanti: “Il premio? È solo un punto di partenza”.
