Panapesca: il pesce surgelato di Pistoia conquista il mercato globale

Panapesca: il pesce surgelato di Pistoia conquista il mercato globale

Panapesca: il pesce surgelato di Pistoia conquista il mercato globale

Redazione Vinamundi

1 Novembre 2025

Pistoia, 13 giugno 2024 – Panapesca, azienda con base a Massa e Cozzile, nel cuore della provincia di Pistoia, si prepara a un salto internazionale nel mercato del pesce surgelato. L’obiettivo è chiaro: arrivare entro il 2028 a un fatturato di 193 milioni di euro, con una quota wholesale di 60 milioni, partendo dagli attuali 148 milioni. A spiegare i piani è l’amministratore delegato Giovanni Sabino, che punta a rafforzare la presenza all’estero e a riorganizzare l’azienda per sostenere questa crescita.

Panapesca corre all’estero: nuovi mercati in vista

Oggi l’export pesa per il 15% sul totale, una cifra che Sabino considera ancora troppo bassa rispetto alle potenzialità del gruppo. Panapesca è un nome noto in Italia grazie ai suoi oltre venti negozi firmati Bottega Marinara e ai quattro punti vendita abruzzesi “Sfizi e Delizie del Mare”. Nel settore del pesce surgelato è un punto di riferimento a livello nazionale, ma la vera sfida è oltreconfine.

Il gruppo gestisce due stabilimenti produttivi, uno in Thailandia e uno in Marocco, più filiali commerciali in Francia e a Morciano di Romagna, in Emilia-Romagna. “Siamo già presenti in Svizzera, Spagna e Malta”, dice Sabino, “ma vogliamo entrare nei mercati di Germania e Regno Unito, e rafforzare la nostra rete negli Stati Uniti, dove stiamo aumentando gli importatori soprattutto per il prodotto thailandese”. Nel mirino ci sono anche gli Emirati Arabi Uniti, la Corea del Sud e il Giappone, destinazioni chiave per la crescita futura.

Nuovi investimenti e organizzazione interna

Il piano di Panapesca non si limita a conquistare nuovi mercati. L’azienda sta puntando su una rete commerciale più solida e su una comunicazione più efficace. Un nuovo responsabile operativo è stato incaricato di migliorare i processi produttivi e di far lavorare meglio insieme i diversi stabilimenti. “Solo così possiamo gestire volumi più grandi senza perdere qualità”, spiega Sabino.

Il canale all’ingrosso pesa oggi per il 90% del fatturato estero e, sommato al mercato italiano, vale circa 42 milioni di euro. Nell’ultimo anno le vendite wholesale sono cresciute quasi del 7%, arrivando a coprire il 28% del fatturato totale. Numeri che confermano quanto questo segmento sia centrale nella strategia dell’azienda.

Radici italiane, sguardo al futuro

In Italia, Panapesca continua a puntare sui negozi diretti come Bottega Marinara e le insegne locali. Ma la nuova strategia guarda anche al mondo del food service e alla produzione per la grande distribuzione con marchi privati. “Ora lavoriamo con un piano globale, non più con iniziative sparse”, precisa Sabino.

Dalla sede toscana vengono decise le strategie di crescita e ideati i packaging dei prodotti. La produzione si estende fino agli stabilimenti all’estero, dove si lavora la materia prima destinata sia al mercato italiano che a quello internazionale. La filiale francese, invece, gestisce la distribuzione in Europa occidentale.

Obiettivi chiari per il 2028

La sfida è portare la quota wholesale a 60 milioni e il fatturato complessivo a 193 milioni entro il 2028. Un traguardo ambizioso che richiederà investimenti costanti e una presenza più capillare nei mercati chiave. “La strada è lunga”, ammette Sabino, “ma siamo convinti di andare nella direzione giusta”.

Il mercato del pesce surgelato continua a crescere, in Italia e all’estero. Panapesca punta a consolidare la sua posizione, facendo leva su produzione, distribuzione e innovazione commerciale. Da Massa e Cozzile, tra le colline pistoiesi, parte una sfida che guarda lontano, con un occhio ai mercati globali senza dimenticare le proprie radici.

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