Manduria, 11 ottobre – Novella Pastorelli è stata rieletta oggi alla guida del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria DOP. Per la seconda volta consecutiva, l’avvocato con una lunga esperienza nel diritto del vino torna a guidare l’ente che tutela uno dei simboli della Puglia. La conferma arriva al termine dell’assemblea dei soci, riunita nella sede del Consorzio, in un momento non semplice per produttori e mercato.
Consiglio e vicepresidenti: la squadra che dovrà affrontare le sfide
Durante l’assemblea sono stati scelti anche i due vicepresidenti: Roberto Erario e Salvatore Mero, entrambi produttori di vino. Una mossa pensata per “rafforzare la filiera”, come spiegano fonti interne, in un periodo segnato da “difficoltà legate sia al mercato interno sia all’export”. Nel nuovo Consiglio di Amministrazione trovano posto rappresentanti di varie realtà del territorio: dalla storica Cantina Erario con Eleonora Brunetti, passando per i Produttori di Manduria con Ernesto Malagnino, fino a viticoltori indipendenti e altre cantine come Oria Wine, Madonna delle Grazie e Pliniana. Una squadra variegata che unisce esperienza e freschezza.
Le sfide del nuovo mandato: il rosato e l’estero
Nel suo primo mandato, Pastorelli ha introdotto novità importanti, come la fascetta di Stato per il Primitivo di Manduria Doc e Doc Riserva, un passo decisivo per la tutela e la tracciabilità del prodotto. Ora, tra le priorità del nuovo Consiglio, c’è la vinificazione del Primitivo di Manduria Doc Rosato. “Produrre rosato è un’opportunità concreta per aprirci a nuovi mercati – ha spiegato la presidente – soprattutto all’estero, dove si preferiscono vini più leggeri”. Una scelta strategica, che può aiutare a superare il momento di difficoltà dei vini rossi e a rafforzare la presenza del Primitivo nel mondo.
Il Consorzio in cifre e territorio
Il Consorzio oggi riunisce 115 aziende e circa 2.000 viticoltori. L’area di produzione copre oltre 5.000 ettari e coinvolge 18 comuni tra le province di Taranto e Brindisi. Numeri che raccontano un settore profondamente legato alla terra, ma anche esposto alle sfide del mercato globale. Negli ultimi anni l’export ha sostenuto la crescita, ma la concorrenza si fa sentire, soprattutto in Nord Europa e Stati Uniti, due mercati chiave per il Primitivo.
Promozione e difesa: due fronti aperti
Il Consorzio non si occupa solo di promuovere il vino. La tutela della denominazione è un impegno costante, specie in un momento in cui, dicono dall’ente, aumentano i tentativi di contraffazione e di imitazioni. “Serve continuare a puntare sulla qualità e sulla riconoscibilità del nostro prodotto”, confida uno dei membri del nuovo Cda durante una pausa dell’assemblea. In questo senso, la collaborazione con istituzioni locali e nazionali è fondamentale.
Gli occhi puntati sul futuro
Nei prossimi mesi il Consorzio vuole spingere ancora di più sulla presenza del Primitivo di Manduria DOP nei grandi eventi internazionali del vino. Germania e Stati Uniti sono già in calendario con alcune fiere importanti. “Solo allora vedremo se le nostre scelte daranno i frutti sperati”, dice Pastorelli. Intanto, tra i filari attorno a Manduria, la vendemmia 2023 sta per concludersi. I produttori aspettano i primi dati sulla qualità dell’annata. “Non sarà facile – ammette un viticoltore storico – ma la passione non manca”.
Così si apre il secondo mandato di Novella Pastorelli, tra aspettative e incognite. L’obiettivo è chiaro: consolidare il ruolo del Primitivo di Manduria sui mercati internazionali e rafforzare una filiera che resta un motore fondamentale per l’economia vitivinicola pugliese.
