L’industria del vino si trova in un momento di svolta, grazie all’emergere dei vini dealcolati, che rispondono a una crescente domanda di alternative a basso contenuto alcolico. Secondo il VasonGroup, le sfide legate a queste bevande includono la percezione gustativa dopo la rimozione dell’alcol, la stabilità e la struttura del vino. Tuttavia, con il potenziale sblocco delle normative, il futuro dei vini dealcolati in Italia sembra promettente.
Normative in arrivo per i vini dealcolati
Il decreto interministeriale sulle condizioni, le accise e le autorizzazioni fiscali per i vini dealcolati è atteso dai ministeri dell’Agricoltura e dell’Economia. Attualmente, il mercato italiano dei vini dealcolati è valutato in 3,3 milioni di euro, ma si prevede che entro quattro anni possa crescere fino a 15 milioni. Le stime globali, come riportato dall’Osservatorio Uiv-Vinitaly, parlano di un mercato attuale di 2,4 miliardi di dollari, con previsioni di crescita fino a 3,3 miliardi entro il 2028. Il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare (Masaf) ha comunicato che la firma del testo normativo è attesa tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Crescita della domanda di consumo consapevole
In un contesto di crescente attenzione verso un consumo di alcol più consapevole e moderato, le aziende del settore stanno rispondendo con un’offerta più diversificata. Tuttavia, Federdoc ha espresso preoccupazioni riguardo ai dazi e alla protezione delle denominazioni d’origine, sottolineando l’importanza di un quadro normativo chiaro per garantire la stabilità del mercato.
Intervista con Albano Vason
Per approfondire il tema, abbiamo intervistato Albano Vason, Direttore Generale di VasonGroup, che ha condiviso la sua visione sulla produzione di vini dealcolati in Italia e sulle tecnologie disponibili. Attualmente, dal punto di vista impiantistico, non ci sono limiti particolari. La tecnologia “a membrana” si sta affermando come una delle più promettenti grazie alla sua capacità di operare a temperatura e pressione ambiente, minimizzando l’impatto sul vino. Questa tecnologia offre costi ottimizzati e una maggiore flessibilità rispetto ai tradizionali sistemi evaporativi.
Sfide nella produzione di vini dealcolati
Nonostante il potenziale, ci sono diverse sfide da affrontare nella produzione di vini dealcolati. Ecco alcune delle principali questioni cruciali:
- Stabilità del prodotto finale
- Necessità di ribilanciare la struttura
- Percezione gustativa dopo la rimozione dell’alcol
VasonGroup ha sviluppato un approccio integrato alla dealcolazione, definito “Mild Technologies”, che combina tecniche enologiche avanzate e biotecnologie specifiche. Questo approccio mira a garantire risultati di alta qualità, minimizzando l’impatto del processo sulla qualità del vino.
Malgrado le incertezze normative e fiscali, l’interesse delle aziende per i vini dealcolati è in crescita. Le aziende sono sempre più consapevoli della necessità di adattarsi a questa nuova realtà e stanno investendo in ricerca e sviluppo. Tuttavia, l’assenza di un quadro normativo chiaro sta frenando l’innovazione e il potenziale di crescita, con il rischio di perdere opportunità sia sul mercato interno che sull’export.
Con l’arrivo di impianti innovativi come il sistema Mastermind® Remove, che utilizza la membrana contattore per rimuovere selettivamente l’alcol senza compromettere le caratteristiche chimiche e fisiche del vino, le aziende stanno riscontrando feedback positivi in termini di efficienza e flessibilità. Questa soluzione è utile per la dealcolazione parziale o totale e per la rifinitura di vini di alta qualità.
L’Italia, attualmente indietro rispetto a paesi come Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Spagna e Australia, ha l’opportunità di recuperare terreno. In questi mercati, i vini dealcolati sono già ben posizionati e si sta lavorando su qualità, brand identity e segmentazione del target. In Italia, la resistenza culturale nei confronti dei vini dealcolati rappresenta una delle principali sfide da affrontare.
Con lo sblocco delle normative fiscali in arrivo, ci si aspetta che l’industria dei vini dealcolati in Italia possa finalmente decollare. La speranza è che questo nuovo contesto normativo possa stimolare l’innovazione e l’ampliamento dell’offerta, permettendo all’Italia di consolidare una nuova categoria di vini con un’identità forte e riconosciuta.