L’annuncio circolava da settimane, ma ora è ufficiale: la Guida Michelin amplia il proprio raggio d’azione e, dopo ristoranti e hotel, si prepara a giudicare anche il mondo del vino. Dalla Francia arriva infatti la conferma di un nuovo simbolo dedicato alle cantine, i “Michelin Grapes”, una classificazione da uno a tre grappoli pensata per valorizzare produttori, territori e qualità del lavoro in vigna. Una decisione che arriva in un periodo complesso per il settore vinicolo e che molti leggono come un ulteriore segnale della volontà francese di fare sistema attorno a un comparto strategico.
Come funzionano i “Michelin Grapes”
Il nuovo riconoscimento si basa su cinque criteri precisi che guideranno il lavoro degli ispettori. Il primo riguarda la qualità dell’agronomia, con attenzione allo stato del suolo, all’equilibrio delle piante e alla cura rivolta alle vigne, elementi che incidono direttamente sul risultato finale. Poi c’è la competenza tecnica in cantina: si valuterà la precisione dei processi produttivi e la capacità di ottenere vini puliti e coerenti con vitigno e territorio.
Un altro punto centrale è l’identità, ovvero la capacità dei produttori di trasmettere nel bicchiere personalità, cultura locale e senso del luogo. Seguono il bilanciamento – l’armonia tra acidità, tannini, alcol, legno e dolcezza – e la costanza qualitativa, stabilita analizzando più annate per premiare chi garantisce risultati elevati anche nelle vendemmie più difficili.
L’obiettivo del nuovo riconoscimento
Secondo Michelin, la nuova selezione vuole diventare uno strumento autorevole per scoprire le migliori realtà vinicole del mondo, mettendo in luce non solo la qualità dei vigneti ma anche le persone che li guidano. La guida sottolinea la volontà di valorizzare tradizioni tramandate da generazioni, ma anche tecniche moderne e approcci innovativi, con una metodologia dichiarata rigorosa e indipendente.
Gwendal Poullennec, direttore internazionale della Guida Michelin, ha spiegato che questo nuovo capitolo nasce per accompagnare sia l’appassionato curioso sia l’esperto alla ricerca di eccellenze: un modo per estendere al vino lo stesso approccio che ha reso celebri stelle e chiavi.
Come saranno assegnati i grappoli
I tre livelli di giudizio ricalcano da vicino la logica delle celebri stelle:
Tre grappoli indicheranno cantine considerate straordinarie, affidabili in ogni annata e capaci di offrire vini di altissimo livello;
Due grappoli saranno riservati a produttori eccellenti, riconosciuti per qualità e continuità all’interno della propria regione;
Un grappolo segnalerà realtà solide, in grado di proporre vini espressivi soprattutto nelle annate migliori;
Accanto ai produttori premiati, la guida includerà anche una categoria di “selezionati”, ovvero aziende ritenute affidabili e sottoposte a revisione periodica.
Una selezione che parte dalla Francia
La “Wine Selection” debutterà ufficialmente nel 2026, con una prima edizione dedicata alla Francia e in particolare a due regioni simbolo: Borgogna e Bordeaux. Da lì, la copertura verrà estesa ai più grandi territori del vino del mondo. Inevitabile pensare a un futuro ingresso dell’Italia, uno dei Paesi più osservati dal mondo Michelin.
Al momento, non è previsto un collegamento diretto con The Wine Advocate, la rivista fondata da Robert Parker e oggi interamente controllata dal gruppo francese. Resta quindi da capire se, col tempo, i grappoli potrebbero rimpiazzare il sistema dei punteggi in centesimi che ha rivoluzionato la critica enologica globale. Una domanda ancora senza risposta, che solo i prossimi anni chiariranno.
