Il mondo del vino sta attraversando un periodo di grande trasformazione, specialmente per quanto riguarda le importazioni nei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina). Un recente report di Wine Monitor ha messo in evidenza le diverse traiettorie di crescita di questi mercati, con la Cina che emerge come leader, mentre Russia e Brasile affrontano sfide significative. L’India, purtroppo, continua a rimanere un mercato marginale, con numeri di importazione che non riescono a decollare.
Crescita delle importazioni di vino in Cina
Nel 2016, la Cina ha registrato una crescita eccezionale nelle importazioni di vino, con un incremento del valore superiore al 16% rispetto all’anno precedente. Questo trend positivo è sostenuto da un crescente interesse dei consumatori cinesi per i vini di alta qualità, in particolare quelli importati. La cultura del vino sta diventando sempre più radicata in Cina, grazie a:
- Un’educazione enologica in espansione.
- Un aumento della classe media, che spinge la domanda verso prodotti premium.
I principali competitor sul mercato cinese, come la Spagna, l’Australia e il Cile, hanno visto crescite rispettive, ma l’Italia ha fatto registrare la performance più alta, con un impressionante +39% nei vini fermi imbottigliati, che rappresentano quasi il 93% delle importazioni totali di vino in Cina.
Difficoltà in Russia e Brasile
Al contrario, la Russia sta vivendo un periodo difficile, con una situazione economica stagnante e un PIL in calo per il secondo anno consecutivo. Le importazioni di vino sono diminuite di quasi il 20%, principalmente a causa della svalutazione del Rublo rispetto all’euro e al dollaro, che ha reso i vini stranieri più costosi. Inoltre, la crisi economica russa, aggravata dal calo del prezzo del petrolio iniziato nel 2014, ha costretto molti consumatori a ridurre la spesa. In questo contesto, la Spagna ha saputo capitalizzare, registrando una crescita interessante nelle importazioni di vino in Russia.
Situazione simile si registra in Brasile, dove l’anno si è chiuso con un leggero segno negativo a valore (-3%), ma con una crescita sui volumi (+12%). Questo contrasto evidenzia come i consumatori brasiliani continuino a cercare vini più accessibili, mentre le importazioni di prodotti di fascia premium, come lo Champagne, hanno subito un calo drammatico, con una diminuzione di oltre il 40% nell’ultimo anno e quasi del 70% rispetto a cinque anni fa.
La marginalità del mercato indiano
L’India, invece, continua a rimanere un mercato marginale per le importazioni di vino, con meno di 20 milioni di euro di vino importato, corrispondenti a poco più di 41 mila ettolitri. Nonostante le potenzialità di crescita del mercato indiano, il fardello dei dazi all’importazione, che mediamente si attestano sul 150% del prezzo all’import, rappresenta un ostacolo significativo. Le importazioni di vino in India mostrano volumi molto più bassi, con fluttuazioni che possono cambiare drasticamente da un anno all’altro, influenzate dalla chiusura di importatori o da ordini aggiuntivi.
Denis Pantini, responsabile di Wine Monitor di Nomisma, sottolinea che le differenze nei trend delle importazioni di vino nei Paesi BRIC sono principalmente legate a fattori macroeconomici. La ripresa economica prevista per questi Paesi potrebbe favorire un aumento delle importazioni di vino, ma la situazione è complicata dall’incertezza delle politiche economiche globali, in particolare quelle messe in atto dall’amministrazione Trump negli Stati Uniti, che potrebbero influenzare i tassi di cambio e il commercio internazionale.
Le prospettive per i BRIC nel 2023 appaiono positive, con segnali di un possibile recupero delle importazioni di vino, sostenuto da un miglioramento del contesto macroeconomico e da un rafforzamento delle valute nazionali. Tuttavia, il panorama rimane incerto e le dinamiche globali potrebbero influenzare in modo significativo le tendenze future. Nel frattempo, l’industria vinicola italiana continua a cercare opportunità in questi mercati, puntando su qualità e tradizione per conquistare sempre più consumatori in un contesto competitivo e in continua evoluzione.