C’è un’Italia del vino che si distingue per la sua capacità di innovare e sorprendere, un Paese dove la tradizione vitivinicola si fonde con l’arte contemporanea. Non si tratta soltanto di produrre bottiglie di pregio, ma di creare un’esperienza sensoriale che coinvolge tutti i sensi. Questo è il cuore di MetodoContemporaneo, il primo osservatorio permanente italiano dedicato alla sinergia tra l’enologia di alta qualità e le arti visive. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra l’Università degli Studi di Verona e BAM! Strategie Culturali, con l’obiettivo di mappare e promuovere un fenomeno culturale in rapida espansione.
Le cantine d’eccellenza e il mecenatismo
Attualmente, sono sessanta le cantine d’eccellenza che hanno scelto di abbracciare questa visione innovativa, spingendosi oltre il semplice atto di produrre vino. Queste realtà, dislocate in diverse regioni del nostro Paese, hanno intrapreso una scommessa audace: quella di affiancare il loro lavoro nei filari all’attività di mecenatismo. Non si tratta solo di sponsor, ma di veri e propri promotori culturali, che:
- Ospitano collezioni permanenti d’arte.
- Accolgono artisti in residenza.
- Commissionano opere site-specific.
- Organizzano premi per talenti emergenti.
Le cantine, quindi, non sono più solo luoghi di produzione, ma diventano spazi dove la bellezza artistica si mescola con l’atmosfera rustica delle vigne. In questo contesto, le barricaie si trasformano in gallerie, e il paesaggio vinicolo diventa una tela sulla quale si dipingono storie di passione e creatività.
Un’esperienza culturale immersiva
Il debutto ufficiale dell’osservatorio è avvenuto il 17 e 18 ottobre con un evento straordinario che ha visto la partecipazione di quattordici cantine d’eccellenza, da Bolzano ad Agrigento. Luoghi iconici come Ca’ del Bosco, Castello di Ama, Feudi di San Gregorio, Fontanafredda, Planeta e Rocca di Frassinello hanno aperto le loro porte a migliaia di visitatori. Durante il weekend, sono state organizzate visite guidate gratuite, percorsi tra opere d’arte e racconti che intrecciavano agronomia e visioni artistiche, offrendo un modo nuovo e affascinante di vivere l’enoturismo.
Questa iniziativa si è inserita nel programma “Doors of CHANGE”, una manifestazione nazionale promossa dalla Fondazione CHANGES, che ha come obiettivo quello di aprire al pubblico patrimoni culturali spesso poco conosciuti.
L’importanza della narrazione territoriale
Il fenomeno del mecenatismo tra le vigne è in forte ascesa, con sempre più produttori che riconoscono l’importanza di raccontare la propria identità attraverso il vino, un prodotto che porta con sé la storia e l’appartenenza a un territorio. Questa affinità tra vino e arte si rivela non solo come una strategia di marketing, ma come un autentico strumento di narrazione territoriale, capace di differenziare le cantine in un mercato globale sempre più competitivo.
Tra i nomi che si sono distinti in questa iniziativa ci sono Alois Lageder, Castello di Perno, La Raia, Lungarotti, Ottella, Tenuta CastelGiocondo – Frescobaldi, Fondazione Mirafiore e Tenute Lunelli, con la sua celebre Carapace di Castelbuono. Queste cantine non solo producono vini di alta qualità, ma si impegnano a creare un dialogo tra il genius loci e l’arte contemporanea, trasformando la visita in un’esperienza immersiva che arricchisce il visitatore sia culturalmente che emotivamente.
In vista del lancio ufficiale della piattaforma MetodoContemporaneo, fissato per il 14 novembre presso l’Università di Verona, si preannuncia un’importante opportunità di confronto tra studiosi, produttori, curatori e operatori turistici. Questo convegno scientifico segnerà la conclusione del progetto NUPART, da cui è scaturito l’osservatorio. Durante l’evento, si discuterà su temi che uniscono economia, cultura e sviluppo sostenibile, ponendo l’accento su come l’arte e il vino possano coesistere e arricchirsi reciprocamente.
Il progetto MetodoContemporaneo è stato finanziato dall’Unione Europea attraverso il PNRR (BAC – CHANGES – CREST – Spoke 9), che sostiene le politiche per il turismo culturale sostenibile. Questa iniziativa rappresenta la prima mappatura sistematica di un fenomeno in rapida evoluzione, capace di ridisegnare il paesaggio culturale italiano, unendo il mondo del vino e dell’arte in un viaggio che, bottiglia dopo bottiglia e opera dopo opera, celebra la bellezza e la creatività del nostro Paese.