L’agronomia del sughero: un viaggio affascinante dalla foresta alla materia prima

L'agronomia del sughero: un viaggio affascinante dalla foresta alla materia prima

L'agronomia del sughero: un viaggio affascinante dalla foresta alla materia prima

Redazione Vinamundi

27 Agosto 2025

Un viaggio affascinante dal sud al nord del Portogallo ci porta a esplorare la filiera produttiva dei tappi di sughero, un elemento iconico che è molto più di una semplice chiusura per le bottiglie di vino. Il tappo in sughero rappresenta un legame profondo tra cultura, agronomia e sostenibilità, grazie alla sua origine da un sistema agroforestale unico: la sughereta. Il Portogallo, riconosciuto come la patria del sughero e fulcro della produzione mondiale, ospita foreste di sughero che non solo forniscono la materia prima, ma preservano anche un ecosistema di straordinaria bellezza e biodiversità.

Il contesto storico del Portogallo: capitale del sughero

Il legame tra il Portogallo e il sughero ha radici profonde che risalgono ai tempi antichi. Tuttavia, è nella metà dell’Ottocento che il settore ha subito un notevole impulso economico, coincidente con la costruzione della prima linea ferroviaria nel 1852. Questo sviluppo ha favorito il trasferimento di molte aziende da Lisbona a Porto, dove oggi si trovano i principali poli industriali del comparto. Da allora, il Portogallo ha consolidato la sua leadership nel mercato globale, diventando un punto di riferimento per qualità e volumi di produzione.

Attualmente, il Portogallo vanta circa 730.000 ettari di foreste di sughero, che rappresentano il 33% delle superfici mondiali. Queste foreste garantiscono il 50% della produzione globale di sughero lavorabile, grazie a tre fattori chiave:

  1. Densità più alta di piante per ettaro.
  2. Rese superiori rispetto ad altri Paesi produttori, come Spagna, Italia, Marocco e Algeria.
  3. Un sistema di gestione forestale che fonde tradizione e innovazione.

La selvicoltura della sughera: patrimonio regolamentato

L’Alentejo si configura come il cuore geografico della produzione di sughero, caratterizzato da suoli sabbiosi e un clima mediterraneo che favoriscono la crescita della Quercus suber. Questa specie di quercia è fondamentale non solo per la produzione di sughero, ma anche per il mantenimento della biodiversità, la prevenzione dell’erosione e l’assorbimento di carbonio.

Le foreste di sughero in Portogallo, per la maggior parte di proprietà privata, sono sottoposte a rigide normative di tutela. Non è consentito piantare nuove sugherete senza autorizzazione statale, e il governo stabilisce quote di raccolta e piani di gestione per garantire un equilibrio tra sfruttamento e conservazione. Questo approccio regolamentato è essenziale, poiché la Quercus suber è una pianta a crescita lenta, con cicli produttivi che possono estendersi per decenni.

Il ciclo di produzione della corteccia: quanto tempo occorre per fare un tappo?

Il ciclo produttivo del sughero è lungo e richiede pazienza. La prima decortica avviene dopo circa 25 anni dall’impianto, ma il sughero ottenuto in questa fase (desbóia) non è idoneo per la produzione di tappi. La seconda decortica avviene dopo altri 9 anni, producendo sughero tecnicamente idoneo. Da quel momento, la raccolta avviene ogni 9-10 anni, rispettando i tempi di rigenerazione della pianta. Una singola sughera può vivere oltre 150 anni, garantendo più di una dozzina di cicli produttivi nel corso della sua vita. Questa lunga pianificazione richiede una visione intergenerazionale per garantire la sostenibilità del settore.

L’innovazione agronomica: la sfida dell’irrigazione

Una delle principali sfide nella coltivazione della sughera è la lentezza della fase giovanile. Per affrontare questo problema, MASILVA e altre aziende stanno sperimentando tecniche di irrigazione controllata e gestione idrica, con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo iniziale della pianta. Ridurre il periodo necessario per la prima decortica da 25 a circa 9 anni non solo aumenterebbe la disponibilità di sughero idoneo, ma renderebbe anche più sostenibili i nuovi impianti.

Oltre al suo valore economico, la sughereta è riconosciuta come un ecosistema multifunzionale. Essa fornisce habitat a numerose specie vegetali e animali, funge da barriera naturale contro la desertificazione e garantisce servizi ecosistemici fondamentali, come la regolazione climatica e il sequestro di carbonio. La gestione forestale delle sugherete, pertanto, non è solo una questione economica, ma ha anche profonde implicazioni ambientali e sociali.

Il viaggio attraverso la filiera del sughero è una combinazione di tradizione e innovazione, che si snoda tra foreste rigogliose e stabilimenti all’avanguardia. La storia del sughero in Portogallo è una testimonianza della capacità di unire la produttività agricola con la salvaguardia dell’ambiente, creando un legame indissolubile tra l’uomo e la natura.

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