La rinascita delle vigne urbane: un tesoro da scoprire in città

La rinascita delle vigne urbane: un tesoro da scoprire in città

La rinascita delle vigne urbane: un tesoro da scoprire in città

Redazione Vinamundi

7 Settembre 2025

A Torino, un’importante iniziativa ha preso piede, segnando l’inizio di un percorso per la creazione di una rete europea dedicata alle vigne di città. Questo patrimonio rurale, storico e culturale necessita di una tutela adeguata, di valorizzazione e di un utilizzo produttivo per il futuro. Il progetto è emerso al termine di un incontro di due giorni, organizzato grazie alla collaborazione della Regione Piemonte, che ha riunito alcuni dei principali vigneti urbani d’Italia in occasione della seconda edizione di “Vendemmia a Torino – Grapes in Town”.

La location dell’evento

La location principale dell’evento è stata la splendida Vigna reale di Villa della Regina, un gioiello del ‘600 che si affaccia sulla città di Torino. Insieme a questa storica vigna, hanno partecipato anche:

  1. Vigna di San Martino di Napoli
  2. Vigna del Parco Archeologico di Pompei
  3. Vigneto Pusterla di Brescia
  4. Vigneti della Laguna di Venezia
  5. Vigneti di Siena

Non è mancata la presenza internazionale, con l’invito al Vigneto urbano di Parigi, il “Clos Montmartre”, celebre per il suo vino e il suo legame con la storia della capitale francese.

Obiettivi del convegno

L’assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, Antonella Parigi, ha dichiarato: «Abbiamo fortemente voluto organizzare un convegno dedicato alle vigne urbane nell’ambito della seconda edizione di Vendemmia a Torino e promuovere un dialogo tra i gestori dei diversi siti italiani». Attraverso questo evento, l’obiettivo è quello di rafforzare il ruolo di Torino e del Piemonte come punti di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione culturale e turistica di questi vigneti, iniziando dall’importante esperienza di Villa della Regina.

Creazione di una rete europea

L’idea di una rete europea di vigne di città non è solo un modo per mettere in contatto diverse realtà, ma rappresenta anche un’urgente esigenza di condivisione di competenze e conoscenze. Luca Balbiano, curatore della Vigna della Regina, ha sottolineato l’importanza di unire le forze: «Abbiamo condiviso l’entusiasmo e l’urgenza di mettere in rete competenze, storie e conoscenze per riuscire a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni». La creazione di una forma giuridica per questo gruppo è il passo successivo, unendo diverse realtà pubbliche e private, che sono molto eterogenee tra loro.

A Torino, ad esempio, la sinergia tra le Cantine Balbiano e l’Associazione Amici di Villa della Regina rappresenta un modello di collaborazione che può ispirare altre città. A Pompei, la partnership tra la Soprintendenza Speciale e l’Azienda Mastroberardino mostra come le istituzioni possano lavorare fianco a fianco con le aziende per valorizzare il patrimonio vinicolo. A Siena, un progetto interdisciplinare che coinvolge l’Università dimostra come la ricerca e la formazione possano avere un ruolo chiave nella valorizzazione di queste risorse.

Le realtà di Brescia e Napoli, che sono completamente private, offrono un altro punto di vista su come i vigneti urbani possano prosperare grazie a iniziative imprenditoriali specifiche. D’altro canto, Venezia e Parigi, supportate da associazioni di promozione sociale, mettono in luce l’importanza del coinvolgimento della comunità nella crescita e nella prosperità di questi vigneti.

Un futuro per le vigne di città

L’obiettivo finale di questa rete non è solo quello di preservare e valorizzare il patrimonio vinicolo urbano, ma anche di ispirare nuove iniziative imprenditoriali e sinergie pubblico-private. Questo approccio integrato potrebbe portare a vere e proprie azioni congiunte per la promozione turistica dei vigneti urbani in tutta Europa. Si prevede che, alla lunga, questa rete possa coinvolgere anche altre città, come Vienna, ampliando un dialogo che già oggi si è dimostrato fruttuoso.

In un’epoca in cui l’attenzione verso la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse locali è in crescita, le vigne di città rappresentano un’opportunità unica per rafforzare l’identità culturale e turistica di un territorio. Questi vigneti non solo offrono prodotti di alta qualità, ma raccontano anche storie profonde legate alla cultura e alla storia locale. In questo contesto, la creazione di una rete europea potrebbe rivelarsi fondamentale per promuovere un modello di sviluppo che unisca tradizione e innovazione, sostenendo un futuro in cui la viticoltura urbana possa prosperare e contribuire alla vivacità delle città.

Le vigne di città, quindi, non sono solo un elemento di bellezza paesaggistica, ma rappresentano un patrimonio da custodire gelosamente, un simbolo di una nuova sensibilità verso l’ambiente e il nostro passato. La strada è tracciata e l’entusiasmo di chi opera in questo settore è palpabile, promettendo un futuro ricco di opportunità e scoperte per le generazioni a venire.

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