
La magia della Prima di BiancoBolgheri: un evento da non perdere
Sabato scorso, l’azienda vinicola Michele Satta ha ospitato la prima edizione di BiancoBolgheri, un evento che ha riunito dieci produttori del celebre terroir bolgherese per celebrare e promuovere i vini bianchi della denominazione. Tra i partecipanti, nomi illustri come Argentiera, Caccia al Piano, Campo alle Comete, Donna Olimpia 1898, Giorgio Meletti Cavallari, Grattamacco, Guado al Melo, Michele Satta, Poggio al Tesoro e Terre del Marchesato. Questa manifestazione rappresenta un passo importante in un territorio noto soprattutto per i suoi vini rossi, ma che sta guadagnando sempre più riconoscimento anche per le sue espressioni bianche di alta qualità.
Il rinnovamento del terroir di Bolgheri
Negli ultimi anni, Bolgheri ha intrapreso un viaggio di rinnovamento, spostando l’attenzione su vitigni come il Vermentino, che si sta affermando come il protagonista indiscusso della scena enologica locale. Questo vitigno, grazie alla sua versatilità, si sposa perfettamente con altri come il Sauvignon Blanc e il Viognier, dando vita a vini freschi, eleganti e caratterizzati da una notevole personalità. La scelta di mettere in risalto i bianchi di Bolgheri è quindi una mossa strategica volta a sottolineare l’identità territoriale di queste etichette, sempre più apprezzate sia a livello nazionale che internazionale.
Un viaggio sensoriale tra i vini bianchi
L’evento ha visto la partecipazione di circa 30 ospiti provenienti dal mondo dell’alta ristorazione, ristoratori e sommelier di fama, che hanno avuto l’opportunità di degustare le attuali annate in commercio delle aziende partecipanti. La mattinata è iniziata con un walk around tasting, dove i produttori hanno presentato i loro migliori vini bianchi, permettendo agli ospiti di immergersi in un viaggio sensoriale attraverso le diverse espressioni del terroir bolgherese.
A seguire, il pranzo è stato curato dal rinomato catering del Ristorante stellato La Pineta di Marina di Bibbona. Durante il pasto, gli ospiti hanno potuto assaporare vecchie annate dei vini degustati in precedenza. Tra questi, si sono distinti:
- Papeo 2017 di Terre del Marchesato, un Vermentino al 100%
- Costa di Giulia 2016 di Michele Satta, composto dal 65% di Vermentino e 35% di Sauvignon Blanc
- Bolgheri Bianco 2012 di Donna Olimpia, con una composizione di Vermentino, Petit Manseng e Viognier
- Criseo 2010 di Guado al Melo, un blend intrigante di Vermentino, Verdicchio, Fiano, Petit Manseng e Manzoni Bianco
- Bolgheri Bianco 1990 di Grattamacco, un vino che ha saputo raccontare la storia di un territorio in continua evoluzione.
La visione dei produttori di Bolgheri
Tra gli ospiti d’onore, Michele Satta ha condiviso la sua visione su Bolgheri, commentando: «Un fenomeno senza logica, nato di impeto, in un momento in cui in Italia tutto era facile e il rischio economico era nelle corde di tutti. Un territorio vergine, prolifero per un vino “nuovo” che non doveva fare i conti con schemi già pre impostati». La sua riflessione mette in evidenza la libertà di espressione che ha caratterizzato la nascita dei vini bolgheresi, trasformati da semplici accompagnamenti culinari a veri e propri ambasciatori di un cambiamento culturale e tecnico nel mondo del vino.
Anche Piermario Meletti Cavallari, fondatore di Podere Grattamacco, ha voluto condividere la sua esperienza, affermando: «Bolgheri per me è un luogo speciale, un territorio che ha un’anima vera. Quando arrivai qui, era ancora un sogno da coltivare, un’idea da trasformare in realtà. Bolgheri non è solo una denominazione, è una sfida continua, un invito a sperimentare senza dimenticare le radici». Queste parole rispecchiano l’ottica di molti produttori che vedono nella DOC di Bolgheri non solo un marchio, ma un’opportunità di continua innovazione.
Il disciplinare di Bolgheri, introdotto nel 1983, ha visto nel 2011 l’introduzione delle due DOC dedicate ai vini bianchi: Bolgheri DOC Bianco, principalmente prodotto con uve Vermentino, Sauvignon Blanc e Trebbiano Toscano, e Bolgheri DOC Vermentino, che richiede la purezza del vitigno. Tuttavia, la vera anima dei produttori bolgheresi risiede nella loro capacità di sperimentare; l’IGT offre loro la libertà di esplorare nuove interpretazioni, arricchendo ulteriormente il panorama enologico locale.
BiancoBolgheri si configura quindi come una celebrazione di questa comunità di produttori, unita dalla volontà di innovare e valorizzare il territorio. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire la conoscenza dei migliori vini bianchi di Bolgheri, offrendo un viaggio unico tra le diverse espressioni di un terroir che continua a sorprendere e affascinare appassionati e professionisti del settore. La manifestazione ha dimostrato che Bolgheri, pur essendo storicamente legata ai suoi rinomati vini rossi, ha molto da offrire anche nel campo dei bianchi, e il futuro sembra promettente per questa affascinante denominazione.