Da poco è stato pubblicato uno studio scientifico sul Journal of Food Protection che sostiene che ai batteri piaccia la birra analcolica.
Ricordiamo che la birra analcolica è composta esattamente come la birra normale, quindi 90% di acqua nel quale sono presenti minerali e microelementi come potasso, magnesio, zinco e selenio, oltre a piccole quantità di vitamine idrosolubili (in particolare il gruppo B).
In ogni caso, sembrerebbe che il contenuto alcolico e la temperatura di conservazione siano i fattori più significativi della crescita batterica, con la birra analcolica molto più suscettibile alla crescita microbica rispetto alla birra a basso contenuto alcolico.
Gli scienziati hanno studiato gli effetti delle variabili antimicrobiche, tra cui le temperature di conservazione, il pH e le concentrazioni di etanolo, sulle popolazioni batteriche comuni nella birra analcolica e a bassa gradazione. Hanno inoculato la birra analcolica con cinque ceppi batterici e poi hanno monitorato le popolazioni batteriche per un periodo di 63 giorni.
Hanno così scoperto che mentre le birre a basso contenuto alcolico prevengono la crescita degli agenti patogeni, le birre analcoliche non lo fanno.
Riccardo Cotarella rimane al timone di Assoenologi, l’associazione che rappresenta con orgoglio gli enologi e…
Con l'arrivo della primavera, l'Italia si prepara a celebrare la sua straordinaria tradizione enogastronomica attraverso…
Camogli, un incantevole borgo della Liguria, è rinomato per la sua bellezza pittoresca e la…
Nascosto tra le strade tranquille di Mezzocammino, un quartiere di periferia di Roma, si trova…
Nel cuore della campagna romana, oltre il Grande Raccordo Anulare, si trova un agriturismo che…
La primavera si avvicina e con essa una ricca offerta di eventi dedicati al vino…